Sebastiano Rossi: record di imbattibilità, ma che carattere!

Uno come lui farebbe comodo al Milan attuale, continuamente alle prese con problemi di numeri uno. Ed in effetti, dopo il suo addio pochi hanno saputo dimostrare di essere degni di difendere la porta rossonera. Stiamo parlando di Sebastiano Rossi, portiere tanto forte quanto controverso, con quel suo modo di fare che spesso indispettiva pubblico e critica.

Iniziò la sua carriera nel Cesena, dopo aver avuto negli anni dell’adolescenza una spiccata propensione per il basket, tanto da sfiorare l’ingaggio in A1. Nei primi anni da professionista calcò i campi della serie C con Forlì, Empoli e Rondinella Marzocco, fino al 1986, quando il Cesena lo richiamò in casa per farlo esordire in A l’anno successivo.

Ma fu il 1990 l’anno del grande salto con la cessione al Milan e l’iniziò della carriera stellare. Una stagione da panchinaro dietro l’inamovibile Pazzagli e poi finalmente la maglia numero uno per sei stagioni consecutive, in cui Seba vinse praticamente tutto in Italia ed in Europa: quattro scudetti, di cui tre consecutivi, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea e tre Supercoppe italiane.

IsayBlog! cerca nuovi articolisti

In previsione dell’uscita di nuovi blog tematici, e per rinforzare le nostre redazioni virtuali, la nostra testata editoriale cerca nuovi articolisti per ampliare il nostro staff. Tra le varie aree

David Trezeguet ancora escluso dalla nazionale

Antipatia personale: solo così si può spiegare l’ennesima esclusione di David Trezeguet dalla lista dei convocati di Domenech. 39 i nomi sul taccuino del ct francese, ma ancora una volta tra questi non figura l’attaccante juventino, in forma strepitosa e vice-capocannoniere della serie A con 16 gol all’attivo.

Stando così le cose, il sogno di giocare l’ Europeo diventa un’utopia e, a meno di clamorosi ripensamenti, sembra proprio che il franco-argentino si godrà l’estate su qualche assolata spiaggia, guardando in tv i suoi compagni impegnati a difendere i colori nazionali.

Buon per noi, che avremo una gatta in meno da pelare, visto che i transalpini sono stati inseriti nello stesso girone dell’Italia e non potranno contare su uno dei più forti attaccanti europei degli ultimi 20 anni. Certo, ci saranno nomi di spicco come Karim Benzema, Thierry Henry, Franck Ribery e Florent Malouda, ma nessuno come David conosce bene il calcio italiano e l’apporto che avrebbe potuto dare sarebbe stato determinante.

Fantacalcio: il centrocampo va alle romane, ma la sorpresa è in attacco

Giornata incredibile per i tifosi di Sampdoria e Napoli. Oltre a sconfiggere corazzate come Milan e Fiorentina, possono vantare anche molti giocatori nella top 11 del mercoledì. Molto spesso sono i tifosi di determinate squadre ad avere in rosa giocatori dei club non di prima fascia, e a parte Lavezzi, gli altri che appariranno in questa formazione potrebbero essere tra questi.
Ma anche gli altri calciatori provengono da formazioni più o meno sorprendenti, e questo avrà contribuito a rivedere verso il basso i punteggi odierni.

Le big stentano ancora. Detto di Milan e Fiorentina, anche Juventus, Inter e Roma vanno maluccio, e così i giocatori più inflazionati avranno punteggi bassi e gli scontri diretti si risolveranno con pochissimi gol. Ma mai come quest’anno il Fantacalcio sarà equilibrato, e non ci sarà tanta distanza tra chi ha in squadra i fuoriclasse e chi gli “operai” del calcio.

Lo Stadio delle Alpi diventerà la casa della Juventus

Chiedo scusa agli affezionati lettori che il giovedì si aspettano di trovare su queste pagine la storia dei numeri uno, ma l’attualità stravolge il programma, facendo slittare a domani la rubrica settimanale. Oggi ci occuperemo dello Stadio delle Alpi, che diventerà la casa della Juventus a partire dal 2011.

E’ di ieri infatti la notizia dell’approvazione in consiglio di ammnistrazione di un progetto di rifacimento dell’impianto torinese, che prevede una spesa pari a 105 milioni di euro.

Il club bianconero da anni puntava a costruire uno stadio di proprietà, ma finora si erano sempre trovati ostacoli di ordine sia economico che burocratico. Ora sembra che l’affare vada in porto, soprattutto grazie all’intervento di uno sponsor, che a lavori ultimati darà anche il nome allo stadio.

Ligue 1: Keita chiama, Henrique risponde, in Francia è corsa a due

Se in Italia la Roma ha tutte le possibilità di raggiungere l’Inter in vetta, anche a 7 punti di svantaggio, teoricamente il Bordeaux dovrebbe avere tutto il diritto di farcela contro il Lione, a +6.
Ma l’impressione è che in Francia i giochi siano fatti sin da tempo, e i girondini dovranno puntare solo sulla qualificazione tranquilla in Champions.

Mancavano pochi ostacoli al Lione per vincere il campionato, e uno di questi era il Monaco. La squadra del principato non stava convincendo molto quest’anno, ma negli scontri diretti sul proprio campo ha sempre avuto la meglio (il Lione non vinceva lì da 7 anni). Ma la tradizione è stata sfatata con un primo tempo fenomenale dei pluricampioni di Francia, che segnano 3 gol e mettono in ghiaccio la gara.
Per fortuna (dello spettacolo) il Bordeaux non molla, anche se con un’avversaria molto più abbordabile. La gara in casa contro lo Strasburgo a 3 punti dalla salvezza sembrava facile, e così è stata, vista l’agiatezza che ha avuto Henrique nell’andare al gol due volte durante il primo tempo. La rete di Cavenaghi nella ripresa è servita solo a lanciare un messaggio al Lione, che dice che al primo passo falso il Bordeaux c’è.

Leonessa: 30 sconfitte in 30 partite, ma è calcio vero!

Dopo aver parlato del calcio femminile, ci occupiamo oggi di quello dilettantistico, con una storia che fa sorridere, dimostrando però che, lontano dal clamore e dalle luci della ribalta, c’è ancora uno sport che appassiona e diverte. Alla fine della lettura vi verrà spontaneo pensare “chi glielo fa fare?”, ma non potrete far a meno di ammirare chi non scende in campo solo per vincere.

In effetti quelli della “Leonessa” sono poco abituati a portare a casa i tre punti, anzi, hanno un record di 30 sconfitte su 30 partite giocate, con una media gol subiti che supera gli otto a partita: 251 le rete incassate a fronte delle appena 5 messe a segno.

E pensare che lo scorso anno la seconda squadra di Altamura militava in serie D, ma dopo la retrocessione in Eccellenza i dirigenti hanno preferito abbandonare la barca, lasciando la squadra in mezzo ad una tempesta, soprattutto organizzativa.

Serie B: ennesimo sorpasso, il Bologna torna in testa

Quarto cambio di capolista in quattro giornate. Stavolta tocca al Bologna risalire in vetta, persa due settimane fa, grazie alla giornata nera delle altre candidate alla promozione. Il solito Marazzina e il rigore di Adailton bastano per liberarsi di un Treviso troppo umile per impensierire una corazzata come quella rossoblù. E ora i trevigiani devono stare attenti, visto che la difficoltà che hanno nel costruire gioco, oltre che nell’andare in gol, li ha portati in zona play-out.

Il Bologna invece ritorna a convincere anche perchè Chievo, Lecce, Brescia e Albinoleffe non vanno oltre il pari, e il Pisa addirittura perde a Piacenza. Nello scontro diretto tra Brescia e Lecce giocano meglio gli ospiti, ma le rondinelle non sono un cliente facile e imbrigliano bene Tiribocchi e Abbruscato, strappando uno 0-0 che suona più come un punto guadagnato che come due persi. Ovviamente i salentini direbbero il contrario. I due punti li perde senza dubbio l’Albinoleffe, che incontrando l’Avellino quart’ultimo aveva il turno più semplice. E invece Pellicori è scatenato e segna una doppietta che lascia annichiliti i bergamaschi. Solo grazie ai loro uomini rappresentativi, Cellini su tutti, gli azzurri riescono a recuperare la partita, nonostante il doppio svantaggio a mezz’ora dalla fine. Stesso discorso per il Chievo, che incontrava l’ultima in classifica. Ma il Ravenna cerca almeno di non fare brutta figura in casa, e passa addirittura in vantaggio, pareggiato da Pellissier dopo 5 minuti. Alla fine sono proprio i romagnoli a giocare meglio, e il primato è momentaneamente salutato.

Quanto guadagna un calciatore?

Preoccupati perchè lo Stato vi “mangia” metà dello stipendio? Non preoccupatevi, c’è chi sta come voi, anche guadagnando molto di più. Anche i calciatori stramiliardari dovranno inchinarsi al Fisco, che

Fantacalcio: dubbi sulla tenuta atletica nel turno infrasettimanale

Ultimo turno infrasettimanale in serie A. Teoricamente dovrebbero essere favorite le big, con rose più larghe e con calciatori più abituati a giocare ogni 3 giorni. Ma ripetiamo, teoricamente, perchè non vorremmo essere smentiti come l’ultima volta.
Intanto scontri diretti al vertice non ce ne sono, a parte il derby di Roma che tanto vertice non è, quindi si prospetta vita abbastanza facile per i campioni.

Partita, almeno sulla carta, abbastanza agevole per la Juventus, che affronta un Empoli spuntato, vista la squalifica inflitta dal giudice sportivo a Saudati per tre giornate, e che schiererà Volpato come unica punta. Il ragazzo è troppo giovane per affrontare i vecchi volponi juventini, e avendo giocato da titolare solo ad Arezzo, difficilmente troverà spazio in avanti. Compito facilitato anche per la Reggina, contro avrà un Livorno privo del portiere titolare Amelia, che ha regalato finora agli amaranto almeno una decina di punti. Anche la Fiorentina sarà in difficoltà viste le tante assenze, e dovrà affrontare un Napoli arrabbiato dopo la sconfitta di Torino, che finalmente ha terminato questo filotto di partite impressionante, in cui ha incontrato le prime 4 in classifica.

Lazio-Inter 4-2: la partita del secolo secondo gli interisti!

La partita del secolo? Secondo i tifosi interisti è Lazio-Inter 4-2 del famigerato 5 maggio 2002 (almeno fino a ieri, perché stamattina la classifica è magicamente cambiata)! Sembra strano eppure sul sito cento.inter.it, creato appositamente dalla società nell’anno del centenario, è proprio quella la gara più votata. Uno scherzo di cattivo gusto dei tifosi avversari, magari invidiosi del primo posto attuale in classifica? Probabilmente si, visto che la partita in questione è destinata si ad essere ricordata, ma non dagli interisti, che in quell’occasione vissero una delle pagine più tristi della loro storia.

Era l’ultima giornata del campionato numero cento e l’Inter si apprestava a vincere lo scudetto, dopo 13 anni di astinenza. Le premesse per la festa finale c’erano tutte e mancava solo l’ostacolo Lazio per salire sul tetto d’Italia. La classifica recitava Inter 69, Juventus 68, Roma 67, ma le insiguitrici non preoccupavano i nerazzurri, forti del vantaggio (seppur esiguo) e dell’ambiente favorevole trovato in quel di Roma.

I tifosi laziali erano apertamente schierati per la squadra di Hector Cuper e poco importava se con una sconfitta la Lazio avrebbe dovuto rinunciare all’accesso in Coppa Uefa: quello che contava era non veder vincere di nuovo la Juventus e impedire che la Roma si qualificasse per la Champions League. Quel giorno l’Olimpico era vestito di nerazzurro, le due tifoserie erano gemellate e pronte a festeggiare insieme la vittoria dell’Inter.