Calciomercato, novità e colpi per gennaio

Il calciomercato è una di quelle attività che non va mai in vacanza e adesso in particolare, con l’avvicinarsi della riapertura del mercato a gennaio, impazzano le contrattazioni.

Attiva come sempre l’Inter, alle prese con la grana dell’ ex imperatore Adriano: il brasiliano sembra in procinto di lasciare i nerazzurri per accasarsi alla corte di Eriksson nel Manchester City, grazie ad uno scambio di prestiti con l’ex bomber della Reggina Rolando Bianchi, anche se il tecnico svedese non pare pienamente convinto. La squadra di Mancini sarebbe inoltre pronta ad offrire 15 milioni per Rosicky dell’Arsenal, rinforzando così un centrocampo orfano al momento degli acciaccati Vieira, Stankovic e Figo. Alcune voci parlano anche di un interessamento per il russo Izmailov, 25 anni, in forza allo Sporting Lisbona ed ammirato in Champions League contro la Roma, sulle cui tracce pare essere anche la Sampdoria.

A proposito di Roma, la Italpetroli ha smentito con un comunicato ufficiale le voci di una vendita della società ad una cordata di imprenditori americani; i giallorossi stanno seguendo a fari spenti l’attacante francese Hoarau ed intanto si godono l’esplosione di Cerci in prestito al Pisa. Restando nella capitale, ancora con provenienza Manchester City, si parla dell’arrivo dell’attaccante Samaras alla Lazio, sempre alle prese con il problema del rinnovo contrattuale di Rocchi.

Gabriele Sandri, ultima vittima innocente di un calcio malato

E’ sempre difficile commentare un tragico fatto di cronaca come quello avvenuto ieri cercando di essere completamente obiettivi.
La morte di Gabriele Sandri, tifoso laziale, ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto della Polstrada in una situazione ancora da chiarire, ha fatto nuovamente sprofondare il mondo del calcio nel caos, a soli 9 mesi di distanza dall’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti durante gli scontri tra tifosi del Catania e del Palermo.
Cosa significa questo? Forse che tutte le misure ed i provvedimenti presi finora dai governi per arginare il fenomeno ultras si sono rivelati dei palliativi?

L’unica certezza che oggi abbiamo è la forte idiosincrasia di buona parte delle tifoserie verso le forze dell’ordine, in un crescendo di violenze che, francamente, mette paura. Vedere coalizzarsi insieme tifoserie storicamente avverse per andare contro Polizia, Carabinieri o i media è un segnale che deve far riflettere attentamente.
L’impressione è che la morte di questo povero ragazzo sia solo un pretesto per sfogare la propria rabbia contro il sistema Stato, rappresentato dagli agenti, in un periodo in cui il malcontento verso le istituzioni ha toccato il livello più alto degli ultimi anni.

Joseph Blatter: “Troppi calciatori stranieri”. Fine di un’ identità nazionale?

Alla fine, anche Joseph Blatter lo ha dovuto ammettere: “Serve un limite agli stranieri“.

Dopo aver assistito all’ultima partita tra Juventus ed Inter (nelle cui fila non vi era alcun giocatore italiano e solo 3 comunitari), il n.1 della Fifa si è finalmente convinto che sono necessarie nuove regole per ridare spazio ai calciatori locali, limitando il numero di stranieri per squadra ad un massimo di 5.

Questa invasione di calciatori, prelevati a basso costo dai 5 continenti su segnalazione di sedicenti talent-scout, sicuramente non ha giovato alla crescita ed alla maturazione calcistica dei nostri giovani provenienti dai vivai; infatti, spesso e malvolentieri, questi ultimi sono stati “parcheggiati” in categorie inferiori per far spazio a presunti fenomeni dal nome impronunciabile.