Uno come lui farebbe comodo al Milan attuale, continuamente alle prese con problemi di numeri uno. Ed in effetti, dopo il suo addio pochi hanno saputo dimostrare di essere degni di difendere la porta rossonera. Stiamo parlando di Sebastiano Rossi, portiere tanto forte quanto controverso, con quel suo modo di fare che spesso indispettiva pubblico e critica.
Iniziò la sua carriera nel Cesena, dopo aver avuto negli anni dell’adolescenza una spiccata propensione per il basket, tanto da sfiorare l’ingaggio in A1. Nei primi anni da professionista calcò i campi della serie C con Forlì, Empoli e Rondinella Marzocco, fino al 1986, quando il Cesena lo richiamò in casa per farlo esordire in A l’anno successivo.
Ma fu il 1990 l’anno del grande salto con la cessione al Milan e l’iniziò della carriera stellare. Una stagione da panchinaro dietro l’inamovibile Pazzagli e poi finalmente la maglia numero uno per sei stagioni consecutive, in cui Seba vinse praticamente tutto in Italia ed in Europa: quattro scudetti, di cui tre consecutivi, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea e tre Supercoppe italiane.
Nel 1994 aggiunse un’altra chicca al suo palmares,
conquistando il record di imbattibilià in campionato
con 929 minuti senza subire reti. Il primato precedente apparteneva al mitico
Dino Zoff e resisteva da ben 21 anni. Fu
Kolyvanov a rompere l’incantesimo, riuscendo nell’impresa che molti attaccanti avevano tentato senza successo per ben 9 gare.
Ma Sebastiano Rossi è ricordato anche per episodi spiacevoli sia dentro che fuori del rettangolo verde, proprio a causa del suo carattere rissoso e polemico. Molti di voi ricorderanno la gara contro il Perugia, quando, dopo un rigore messo a segno da Hidetoshi Nakata, Rossi aggredì Christian Bucchi, prendendolo per il collo. Seguirono molte giornate di squalifica ed al suo rientro l’allenatore Zaccheroni preferì continuare a puntare sul suo secondo, Abbiati. Panchinaro di lusso anche nelle stagioni successive, fino a quando nel 2001 fu ingaggiato proprio dal Perugia, squadra con la quale concluse la carriera nel 2003, dopo 346 gare giocate in serie A.
Dopo il ritiro il suo nome salì ancora alla ribalta della cronaca, a causa della denuncia di un ragazzo per minacce gravi, lesioni e ingiurie per futili motivi. Sempre nell’ambito della stessa inchiesta, Rossi fu costretto a difendersi dall’accusa di tre ragazze per sequestro di persona, essendo state tenute chiuse all’interno di un locale per motivi di gelosia.
Insomma, Seba non è cambiato molto da come lo ricordavamo ed è un vero peccato perché uno con i suoi mezzi avrebbe potuto avere una carriera ancora più gloriosa!
Grandissimo Seba!
Portieri tosti come lui non se ne trovano più!