Verso Euro 2008: Italia

Ultima occasione per Cassano per dimostrare di essere maturo. Il ct Donadoni ha deciso di convocarlo nella pre-lista per l’Europeo, spiazzando tutti, prima di tutto sul numero dei convocati. Infatti tutti si aspettavano dai 28 ai 30 calciatori, e invece nel ritiro austriaco ci sarà posto solo per 24. Trovata poco felice quella di Donadoni, a mio parere, perchè sarebbè stato più facile scartarne 5 a pochi giorni dall’inizio del torneo, piuttosto che uno solo, come dovrà fare, visto che ogni nazionale non potrà portare più di 23 calciatori.

Lo ha dichiarato lui stesso: “Mi metto nei panni dell’atleta, non sarebbe bello sapere che sei nei 24, ma poi tornerai a casa“. Probabilmente non è stato abbastanza coraggioso da prendere una decisione netta: o 30 nella pre-lista o direttamente 23 come fanno nelle altre nazionali.

Maradona show a Cannes!

Ennesimo show di Maradona dopo i tanti, tantissimi ammirati con la palla tra i piedi nei suoi anni migliori. Stavolta il pallone lo usa solo per la gioia dei fotografi appostati ai lati della passerella: uno, due, dieci palleggi per dimostrare che la magia di quel piede sinistro non si arrende all’età che passa.

Ieri a Cannes gli occhi erano puntati solo di lui, neanche fosse un attore di grido o un’attrice da sogno. Eppure c’era curiosità per il documentario sulla sua vita presentato dal regista serbo Kusturica al Festival francese.

Un docu-film di 90 minuti che farà discutere non poco, come sempre del resto quando ad aprire bocca è sua Maestà, Diego Amando Maradona. Ne ha per tutti il Pibe de Oro: da Matarrese a Pelè, fino a toccare temi internazionali che fanno riflettere sullo stapotere Usa. Gli si può rimproverare tutto, ma bisogna ammettere che, pur nella sua visione contorta di determinati eventi, qualche verità l’ha sempre detta, esponendosi in prima persona.

Manchester City e Herta Berlino qualificate in Uefa grazie al fairplay

Di classifiche strane ce ne sono davvero tante. Ma quella più importante tra quelle più assurde è sicuramente quella del fairplay perchè, può sembrar strano, ma concede tre posizioni nella prossima coppa Uefa. Questa strana classifica esiste già da 14 anni, ma nessuno poteva immaginare che avesse un valore così alto, in quanto ancora nessuna squadra italiana ne aveva usufruito.

Questa classifica parte dal presupposto che ci siano delle nazioni più corrette di altre, sia durante i 90 minuti che fuori dal campo. A seconda della classifica nazionale poi vengono stilate le graduatorie dei singoli club, e siccome l’Italia finora è sempre risultata intorno al trentesimo posto (l’anno scorso eravamo 34esimi), non ci aveva mai sfiorato questa possibilità.

Miralem Pjanić: seguendo le orme di Zidane

Ancora un Miralem proveniente dai balcani. Questo di cognome fa Pjanić ed è già una bella realtà del calcio professinistico internazionale. 18 anni appena compiuti, ma la classe è quella di un veterano del pallone, nonostante i margini di miglioramento siano ancora molto ampi.

La sua è la storia dell’emigrante, dalla Bosnia in guerra al tranquillo Lussemburgo, dove comincia a tirar calci al pallone sotto gli occhi di papà Fahrudin (anch’egli calciatore) che cerca di insegnargli i primi segreti del mestiere.

A tredici anni si trasferisce al Metz, squadra nella quale fa tutta la trafila delle giovanili, prima di approdare alla nazionale Under 17 del Lussemburgo, mettendosi in luce come uno dei migliori giocatori dell’Europeo. Da lì cominciarono a piovere titoli sui giornali ed apprezzamenti degli addetti ai lavori, nonché il corteggiamento da parte della nazionale francese, interessata a convocarlo come naturalizzato.

Fantacalcio: A parte Ibra e Alex, niente boom finale

L’ultima giornata di Fantacampionato non si chiude assolutamente col botto. Anzi, è una di quelle giornate con i punteggi più bassi in assoluto. Il primo motivo è che ci sono stati addirittura 3 rigori sbagliati, due recuperati per loro fortuna con i gol, e uno, quello di Kakà, recuperato con ben 3 assist, evento più unico che raro.

A contribuire ai punteggi bassi poi ci si sono messe anche le numerose ammonizioni di quei calciatori che giocavano le partite importanti con i nervi a fior di pelle, e i voti bassi a quegli altri che invece giochicchiavano come se stessero facendo un’amichevole estiva. Anche il punteggio più alto della Gazzetta dello Sport non sfiora nemmeno i 100 punti, e infatti, a parte gli autori delle doppiette, nessun’altro ha raggiunto la doppia cifra.

Roberto Mancini sempre più verso il Chelsea!

Mancini va, Mancini resta: è un tormentone che ha radici lontane nel tempo e che ci accompagnerà probabilmente fino alla finale di Coppa Italia. Poi si faranno i conti, si valuterà la situazione e si deciderà se vale la pena continuare un rapporto vincente, seppur tormentato, o lasciarsi qui.

Questo almeno è quello che vogliono farci credere in casa Inter, con Moratti che ora non giura più sulla sicura permanenza del Mancio, sapendo perfettamente che il futuro è già scritto.

Ed è un futuro che parla inglese. Ormai è quasi certo che Mancini dal prossimo anno siederà sulla panchina del Chelsea, qualunque sia il risultato della finale di Champions League tra i Blues ed il Manchester United.

Bundesliga: Werder subito in Champions, Kahn dice addio al calcio giocato

L’ultimo campionato europeo a concludersi è la Bundesliga che premia il terzo italiano all’estero, Luca Toni, dopo che Cannavaro e Grosso avevano già alzato al cielo il trofeo nazionale. Ma questa è stata la festa di Oliver Kahn, che dopo 557 partite nel campionato tedesco dice addio al calcio giocato. Per lui è già pronto un contratto da commentatore televisivo.

Nella giornata della festa scudetto scoppiano in lacrime anche l’allenatore dei bavaresi, Ottmar Hitzfeld, che lascia la panchina del Bayern dopo 8 stagioni (non consecutive) per andare ad allenare la nazionale svizzera, e addirittura anche uno degli arbitri più famosi del mondo, Markus Merk, che per raggiunti limiti di età da domani dovrà tornare a dedicarsi al suo lavoro di sempre, appendendo il fischietto al chiodo.

Alessandro Del Piero: dall’inferno alla rinascita!

Più volte su queste pagine ci siamo occupati di lui, ma alla luce dei risultati raggiunti quest’anno sia a livello personale che di squadra, Alessandro Del Piero merita un capitolo a parte nella rubrica dei più grandi numeri 10.

Al momento, con Totti fermo fermo ai box, Alex è sicuramente quanto di meglio ci possa essere nel panorama calcistico nazionale e chi continua ancora ad avere dei dubbi sulla sua classe può tranquillamente accomodarsi sulla poltrona dell’antijuventino a prescindere.

Ed ora alzi la mano chi avrebbe scommesso un centesimo sulla sua ripresa completa dopo il grave infortunio di 10 anni fa in quel di Udine. “Finito” è il termine che più spesso è stato accostato al nome di questo campione, che si è dannato l’anima per tutto questo tempo, per dimostrare di essere ancora Alessandro Del Piero, il talento di San Vendemiano.

Fantacalcio: tanti marcatori per un’ultima giornata di incertezze

Ultima giornata al cardiopalma, dove prima di tutti ha vinto il calcio italiano. Evidentemente tutti gli scandali degli scorsi anni sono serviti a qualcosa. Infatti una giornata come questa, con 5 partite su 10 che non avevano un significato, sarebbero state scontate nel risultato, e sarebbero finite con una valanga di gol. Invece, a parte forse un arrendevolezza eccessiva dei calciatori della Roma negli ultimi 5 minuti, quando lo scudetto ormai era perso, per il resto le partite sono state tutte regolarissime, e questo ha fatto bene anche al Fantacalcio, soprattutto a quei tornei che vedevano gli scontri decisivi proprio nell’ultima giornata.

Il primo dato che ha colpito molto è che, dopo la doppietta di Del Piero del sabato, ci si aspettava che Borriello facesse almeno 3-4 gol. Invece la punta dei grifoni è sembrata già in vacanza, e chi può aver puntato su di lui, si è trovato con uno zero alla casella dei bonus. Altri dati particolari possono essere il -3 di Kakà che ha rovinato così la sua splendida partita in cui ha fornito due assist e tanto gioco; oppure che molto spesso le prestazioni migliori sono arrivate da quelle squadre che non avevano obiettivi, come ad esempio il Torino, i cui calciatori credo saranno stati messi da parte dai Fantallenatori.

Scudetto Inter: promossi e bocciati!

Uno scudetto sudato, il secondo consecutivo conquistato sul campo, il terzo dell’era Mancini, considerando quello strappato dalla maglia della Juventus nell’estate di Calciopoli. L’inter si sta riabituando a vincere, dopo anni e anni di sofferenza resa ancora più dolorosa dall’equazione soldi spesi=zero risultati.

Ma non è stato così semplice arrivare in fondo al campionato da prima della classe, con quegli undici punti di vantaggio bruciati in poche settimane ed il fiato della Roma sul collo fino al minuto 61 dell’ultima giornata. Alla fine l’entrata dello spilungone venuto dal freddo nord ha dato senso a tanta sofferenza e sotto la pioggia battente del Tardini ha regalato la gioia più grande nell’anno del centenario.

Questo scudetto porta la sua firma impressa a fuoco, perché alla fine tutti ricorderanno la doppietta di Ibrahimovic, dimenticando le polemiche per la sua fuga in Svezia a curare il ginocchio malandato, proprio nel momento in cui l’Inter aveva bisogno di un trascinatore. E’ tornato al momento giusto, meritandosi un 9 in pagella.