David Beckham verso il Newcastle

Di lui George Best diceva:

Non sa tirare di sinistro, non sa colpire di testa, non sa contrastare e non segna molti gol. A parte questo, per il resto è ok.

Ma se David Beckham è salito sull’Olimpo del calcio mondiale, un motivo ci deve pur essere. Acquistato dal Manchester United ad appena 16 anni, fa il suo esordio in prima squadra dopo la maxi-squalifica che colpì Eric Cantona nella stagione ’94-’95, diventando inamovibile nella squadra di Ferguson. Da allora lo attendeva una serie di successi con la maglia dei Red Devils: 6 campionati, 2 Coppe d’Inghilterra, 2 Supercoppe, una Champions ed una Coppa Intercontinentale.

Un palmares di tutto rispetto per un calciatore molto amato in patria sia dai tifosi della sua squadra che da orde di ragazzine che lo idolatravano per la sua indiscutibile bellezza. Ma proprio questa sua ultima caratteristica fu all’origine dei dissensi all’interno dello spogliatoio, che culminò con Sir Alex in versione lanciatore, mentre il povero David si ritrovò con uno scarpino stampato in faccia. Ciò che gli veniva rimproverato era la sua presenza continua sulle copertine dei giornali, sia per questioni di sponsor che per vicende che riguardavano sua moglie, la Spice Girl Victoria Adams.

Alex Ferguson e gli altri: l’esultanza che offende

Reading-Manchester United ovvero Davide contro Golia, in una partita di Premier League che avrebbe dovuto essere una passeggiata per i Red Devils, ma che si è trasformata in una lotta durissima. Alla fine i rossi hanno vinto ugualmente (2-0, gol di Waine Rooney e Cristiano Ronaldo), ma il dopopartita è stato incandescente, se non in campo, in tutte le trasmissioni sportive del Regno Unito. Motivo dell’accesa polemica, il comportamento non proprio signorile di Sir Alex Ferguson, che subito dopo il vantaggio si è rivolto allo staff tecnico del Reading e poi al pubblico, esibendosi nel celeberrimo gesto dell’ombrello.

Tutto quello che ho fatto e’ stato esprimere il mio sollievo per aver vinto una delle gare piu’ dure della stagione

ha spiegato poi nelle interviste successive alla gara, ma, offensivo o no, resta comunque un gesto lontano dai modi di fare eleganti per i quali il baronetto si è sempre distinto.

Si tratterà di un virus che colpisce uomini di sport solitamente compassati e mai fuori dalle righe? Probabilmente si, vista la storia recente che ha visto nella stessa situazione veri e propri “signori” come Moratti, durante l’ultimo derby milanese, e Van Nistlerooy poco avvezzo ad esultanze di questo tipo.

I nuovi nomi del mercato di Juve, Milan ed Inter!

Il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, è tornato a mani vuote dalla missione di mercato in Inghilterra. Nei giorni scorsi si era parlato dei possibili arrivi di Mellberg e Sissoko già da Gennaio, ma le trattative sembrano essersi arenate. Il ds ha spiegato ai giornali inglesi, che l’arrivo del centrale dell’Aston Villa Mellberg resta previsto per Luglio, quando il giocatore sarà svincolato e potrà raggiungere la Juve senza che questa debba sborsare un centesimo. Discorso a parte per Sissoko: la società lo vuole, e non si arrende, anche se la richiesta del Liverpool di circa 20 milioni appare come un ostacolo insormontabile, si continua a lavorare per ottenere il suo cartellino immediatamente.

Ma non sono solo queste le novità di mercato riguardanti la Vecchia Signora: già da quest’estate si dava per scontato l’arrivo alla corte di Ranieri del fantasista Rafael Van der Vaart, ma adesso sembra essere cambiato tutto. Il mister in persona, ha chiesto a Secco un altro fantasista, precisamente Diego. Il Werder Brema chiede 25 milioni, cifra enorme per il budget della Juve, che quindi è interessata a cedere per fare cassa. i nomi in partenza sono gli stessi, Tiago andrà via ma soltanto in prestito, all’Atletico Madrid che ha bisogno di rimpiazzare Maniche, Almiron al Monaco (anche questo in prestito), e Boumsong al Lione in cambio di Reveillere. Niente denaro cash da reinvestire quindi.

Da Fae a Cissè: le mille storie della Coppa d’Africa

Affascinante la Coppa d’Africa sia per la curiosità di vedere i passi avanti fatti nel calcio da paesi smembrati dalle squadre europee, sia per le vicende curiose che riguardano molti nazionali. Ogni squadra ha la sua piccola-grande storia da raccontare in un calcio che vede partire i talenti sin da ragazzini, per perderli a volte definitivamente.

E’ il caso per esempio di giocatori partiti giovanissimi per la Francia, a causa di vicende che riguardavano ben poco il calcio e poi fatti esordire nelle nazionali giovanili, con scarsa possibilità di giocare in seguito per il proprio Paese d’origine. Questo diceva la legge della Fifa che impediva di tornare indietro a chiunque avesse collezionato almeno una presenza con la maglia di un’altra nazionale. Alcuni sono stati fortunati come Vieira, Makelele, Desailly che sono addirittura riusciti a vincere un titolo mondiale con la nazionale francese, altri sono stati scartati e gli è stata negata di fatto la possibilità di partecipare a grandi avvenimenti e di aiutare il proprio paese che li avrebbe riaccolti a braccia aperte.

Per fortuna anche la Fifa si evoluta ed ha dato il nulla osta necessario per consentire ai giocatori africani e non solo di poter tornare a giocare con la maglia della propria nazionale.

19^: Sorprese per Marzoratti e Kalac

Giornata imprevedibile l’ultima del girone d’andata. Una serie impressionante di sorprese avrà mandato in tilt le calcolatrici dei Fantallenatori che speravano di fare il colpaccio, ma che si sono dovuti

Cristiano Lucarelli: da bandiera a traditore!

Era l’estate del 2003 quando Cristiano Lucarelli realizzò il sogno inseguito per una vita intera, passando dalla maglia granata del Torino a quella amaranto del Livorno, sua città natale. La squadra in quella stagione militava nella serie cadetta, ma lui era fiero di indossare quella casacca e di poter contribuire a far tornare grandi i colori della società. 29 reti in 41 partite (ad un solo gol dal capocannoniere Toni che giocava nel Palermo) contribuirono a riportare la squadra nella massima serie dopo ben 55 anni di assenza.

Da qui nasce l’amore dei tifosi per questo centravanti tutto muscoli e potenza, che l’anno successivo rifiutò l’offerta miliardaria del Torino che lo voleva indietro, giurando amore eterno alla squadra ed alla città. Ne valse la pena, visto il bottino di reti che potè accumulare a fine stagione (24 in 35 partite) che gli permisero di vincere il titolo di capocannoniere: non male per essere il centravanti di una neopromossa!

Altrettanti gol nella stagione successiva in cui il suo pubblico non smetteva mai di esaltarlo, invitando il ct della nazionale Marcello Lippi a convocarlo per i Mondiali di Germania. Alla fine dovette seguire il trionfo mondiale dell’Italia dalla poltrona di casa sua, ma per i tifosi era comunque un re, l’unico su cui contare sempre, la bandiera della squadra.

Bufera sugli arbitri, torna l’ipotesi moviola in campo

Si chiude tra le polemiche il girone d’andata della serie A, con una 19esima giornata stracolma di sviste arbitrali e conseguenti contestazioni. E’ Sabato sera, inizia lo show arbitrale: la partita tra Fiorentina e Torino è evidentemente determinata da un errore madornale di Tagliavento che concede un rigore inesistente per un tuffo in area di Mutu, che porta all’esasperazione il presidente granata Cairo.

Se il Sabato non è dei migliori per quanto riguarda le prestazioni arbitrali, la Domenica non è da meno. De Laurentiis è infuriato dopo il 2 a 2 in casa del suo Napoli con la Lazio, affermando di non voler giocare 11 contro 12, e negli spogliatoi è esplosa la sua rabbia in una lite con Reja, che ha addirittura minacciato di lasciare la panchina partenopea, ma nelle scorse ore lo stesso presidente ha dichiarato d’aver chiarito tutto col mister.

Si rivedono Gila e Bobo

19^ giornata all’insegna del gol d’autore. Ci sono giocatori decantati, magari con un grande passato, ma che attualmente non stanno passando un buon momento. E inevitabilmente, per i Fantallenatori questi grandi giocatori passano in secondo piano, a meno che l’allenatore di cui stiamo parlando non abbia l’ardire di rischiare, o sia poco attento allo svolgersi del campionato, puntando su quei nomi che già conosce (come spesso capita), tralasciando i giovani promettenti.
Questa strategia, che non sempre paga, è quella che probabilmente in questa giornata darà i migliori frutti.

La più bella sorpresa viene dal milanista Gilardino. Sorpresa fino ad un certo punto, dato che noi stessi, la scorsa settimana, avevamo pronosticato, con l’avvento di Pato, una possibile rinascita dell’attaccante di Biella. E così è stato, dato che il numero 11 rossero è stato capace di segnare il gol vittoria nei soli 10 minuti che ha avuto a disposizione, e anche grazie al recupero del giovane brasiliano.

Da Pelè a Del Piero: il pallone nel cinema

Calciatori-attori o attori calciatori? Da qualunque lato si voglia osservare la faccenda è innegabile che il mondo del calcio e quello del cinema siano sempre più legati, in uno scambio di ruoli che sfocia, nella maggioranza dei casi, nell’ilarità e nel grottesco. Basti pensare ai beniamini del piccolo e grande schermo che svestono i panni dei loro personaggi e, in maglietta e calzoncini, si dilettano in partite per lo più a scopo benefico, dando ragione a chi, vedendoli correre dietro ad un pallone negli anni dell’adolescenza, consigliava loro di cambiar mestiere.

Del resto non tutti possono permettersi il lusso di fare i fenomeni in campo ed un attore, per quanto bravo a recitare, non può fingere di essere un campione se non è supportato dai mezzi tecnici.
Ma è vero anche il contrario e raramente abbiamo assistito a veri pezzi di bravura da parte di calciatori che si sono ritrovati davanti ad un copione da interpretare. Eppure il cinema continua a pescare tra i divi del pallone, offrendo ruoli più o meno significativi agli eroi della domenica.

L’ultimo esempio in ordine di tempo di binomio calcio-cinema ce lo ha offerto il film “L’allenatore nel pallone 2″ con la partecipazione straordinaria (si fa per dire) tra gli altri di Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Daniele De Rossi e Gianluigi Buffon, che si sono cimentati nella “nuova professione” con risultati non certo paragonabili alle loro imprese sportive.

Liverpool: dallo scandalo-droga alla nuova proprietà

Noi italiani avremo pure le nostre rogne legate al mondo del pallone, ma anche in Inghilterra non si fanno mancare nulla in quanto a scandali. Dopo le storie sporche di Manchester (sia United che City), ecco spuntare lo scandalo-droga del Liverpool che riguarda in particolare il padre, nonché procuratore, di Jermaine Pennant. Lo scoop è del News of the World che riporta la notizia dell’arresto di Gary Pennant beccato a spacciare droghe pesanti. L’articolo è corredato di foto compromettenti che ritraggono l’uomo intento a vendere crack ed eroina e ad organizzare veri e propri incontri sessuali in un appartamente della Nottingham malfamata.

Di nuovo nell’occhio del ciclone dunque questo talentuoso centrocampista del Liverpool, dopo le accuse di tradimento della sua ex fidanzata Amil Grove, che volle vendicarsi per il torto subito, rivelando particolari sui vizi del ragazzo fuori dal campo, come la sua vera e propria mania per la consolle XBox. Che c’è di male? Niente, a meno che l’abitudine non diventi un vizio tanto da restare incollati al gioco fino a notte fonda, soprattutto se il giorno dopo si deve scendere in campo!

Ora questa nuova tegola che non contribuisce certo a rasserenare un ambiente già di per sé esplosivo, con la squadra che non gira e la tifoseria scagliata contro tutti, Rafa Benitez in testa!

Serie A, 19° giornata: risultati e commenti

 

La 19° giornata di campionato, ancora una volta, mette in evidenza la supremazia di Inter e Roma, ma con i nerazzurri che sembrano intenzionati a non perdere alcun punto sulla loro strada. Nel posticipo, infatti, la squadra di Mancini si impone in rimonta sul Parma per 3-2 con il solito incredibile Ibrahimovic, ma il rigore del momentaneo 2-2 sa di incredibile regalo all’Inter e, francamente, per quest’anno i nerazzurri di omaggi arbitrali hanno già fatto il pieno. La Roma, invece, liquida facilmente il Catania con un 2-0 che non rende giustizia ai tanti goal sbagliati dai giallorossi e proprio su questo punto dovrà lavorare ancora Spalletti per rendere la sua squadra perfetta.

 

La Juventus si allontana dalla vetta e viene fermata sullo 0-0 in casa dalla Sampdoria, ma grandi polemiche per un salvataggio sulla linea degli ospiti che ai più ha fatto gridare al goal. I bianconeri vengono così avvicinati dalla Fiorentina, ora quarta a soli 3 punti, dopo la vittoria di sabato per 2-1 sul Torino, la terza consecutiva, ottenuta grazie a due rigori.

Da Banega a Giovani: i talenti da tenere d’occhio

C’era un tempo in cui i ragazzini venivano lasciati crescere tranquillamente nei vivai, dove erano coccolati ed aiutati ad entrare gradualmente nel calcio che conta. Non ci sono più quei tempi e non c’è più quel calcio: ora contano i milioni investiti e l’abilità degli osservatori nell’individuare i baby-talenti.

Proviamo a fare delle previsioni sui nomi che esploderanno da qui a qualche tempo, tralasciando Pato, di cui si è abbondantemente parlato nell’ultima settimana, e gli ormai consacrati Messi e Benzema.
Partiamo da nomi già noti al grande pubblico perché già apparsi sui palcoscenici internazionali con le proprie squadre di club o con la maglia della Nazionale.

Non ci sono dubbi sul futuro stellare che attende gli eroi dell’Argentina Under 20, a partire da Ever Banega, passato di recente dal Boca Juniors al Valencia per 18 milioni di euro, lasciando a bocca asciutta diversi club europei che gli davano la caccia (Milan e Fiorentina compresi). A fargli compagnia in terra spagnola, Sergio Aguero, miglior giocatore dei Mondiali Under 20 dello scorso anno ed acquistato dall’Atletico Madrid per 23 milioni di euro. Venti anni non ancora compiuti e già 9 gol nella Liga quest’anno, per un calciatore di cui sentiremo molto parlare nel prossimo futuro. A completare a lista dei giovani talenti argentini, il centrocampista Angel Di Maria, che ha preferito il Portogallo, sponda Benfica.

Nei consigli per gli acquisti spunta Figueroa

E’ il nuovo astro nascente del calcio internazionale. 26 anni, un passato sfortunato, costellato di infortuni e disgrazie familiari, eterna promessa, dopo aver giocato in Argentina, Messico, Inghilterra e Spagna, sembra aver trovato il suo ambiente ideale a Genova. Ha iniziato il campionato da quarta scelta, ma dato il cattivo stato di forma di Di Vaio, la poca vena realizzativa di Sculli, e i vari problemi fisici di Leon, sembra che il prossimo attaccante ad affiancare Borriello nell’attacco rossoblù sarà proprio lui. E a buon titolo, dato che è riuscito a segnare due gol in due gare, entrando a partita iniziata. Cose che riescono solo ai grandi come Cruz.

Coppa d’Africa al via tra polemiche e stelle

Finalmente si parte! Stasera alle 18:00 partita inaugurale tra il Ghana e la Guinea, che aprirà ufficialmente la 26esima edizione della Coppa d’Africa.

Solite polemiche ad accompagnare la manifestazione sportiva più importante del continente africano, che priva dei pezzi migliori le squadre di mezza Europa. I presidenti dei club si lamentano da tempo della formula che prevede lo svolgimento della manifestazione ogni due anni e per di più in un periodo -tra gennaio e febbraio- in cui i campionati europei sono nel momento clou della stagione.

La replica di Issah Hayatou, presidente della Confederazione Africana, è sempre la stessa:

Non ci piegheremo ai capricci dei club europei. Fino a quando sarò io il Presidente la Coppa d’Africa si giocherà ogni due anni e a gennaio.