Nei consigli per gli acquisti spunta Figueroa

E’ il nuovo astro nascente del calcio internazionale. 26 anni, un passato sfortunato, costellato di infortuni e disgrazie familiari, eterna promessa, dopo aver giocato in Argentina, Messico, Inghilterra e Spagna, sembra aver trovato il suo ambiente ideale a Genova. Ha iniziato il campionato da quarta scelta, ma dato il cattivo stato di forma di Di Vaio, la poca vena realizzativa di Sculli, e i vari problemi fisici di Leon, sembra che il prossimo attaccante ad affiancare Borriello nell’attacco rossoblù sarà proprio lui. E a buon titolo, dato che è riuscito a segnare due gol in due gare, entrando a partita iniziata. Cose che riescono solo ai grandi come Cruz.

Coppa d’Africa al via tra polemiche e stelle

Finalmente si parte! Stasera alle 18:00 partita inaugurale tra il Ghana e la Guinea, che aprirà ufficialmente la 26esima edizione della Coppa d’Africa.

Solite polemiche ad accompagnare la manifestazione sportiva più importante del continente africano, che priva dei pezzi migliori le squadre di mezza Europa. I presidenti dei club si lamentano da tempo della formula che prevede lo svolgimento della manifestazione ogni due anni e per di più in un periodo -tra gennaio e febbraio- in cui i campionati europei sono nel momento clou della stagione.

La replica di Issah Hayatou, presidente della Confederazione Africana, è sempre la stessa:

Non ci piegheremo ai capricci dei club europei. Fino a quando sarò io il Presidente la Coppa d’Africa si giocherà ogni due anni e a gennaio.

19^ giornata: emergenza difesa

Giornata all’insegna delle assenze l’ultima del girone d’andata. Molti Fantallenatori andranno in crisi quando dovranno schierare la formazione, a causa dei numerosi infortuni e squalifiche di questa giornata. Ne sanno qualcosa coloro che hanno puntato sulle big, soprattutto per quanto riguarda la difesa. Ai già assenti di lungo corso Samuel, Andrade e Jankulovski, si sono aggiunti (e anche con infortuni gravi) Chiellini, Legrottaglie, e ben 7 difensori romanisti quali Juan, Panucci, Tonetto, Andreolli, Barusso (in coppa d’Africa) Kouffur e forse anche Ferrari, che probabilmente sarà costretto a scendere in campo non al meglio, per completare il reparto arretrato di una Roma in piena emergenza. Anche perchè i guai non vengono solo dalla difesa. Infatti capitan Totti non ha fatto in tempo a segnare il suo 200esimo gol con la maglia giallorossa, che si deve già accomodare sul divano di casa, a causa dell’influenza che non gli ha permesso di allenarsi da giovedì ad oggi. Stesso problema anche per Taddei, che così porta la lista degli indisponibili giallorossi a 10 giocatori, che per una squadra con la rosa limitata, è una cosa grave.

Adriano c’è: l’Imperatore non abdica!

Continua inarrestabile la marcia trionfale dell’Inter in tutte le competizioni in cui è impegnata: prima in campionato con sette punti di distacco dalla Roma e ormai proiettata verso un tricolore che ha il sapore della rivincita, dopo le voci maligne che la volevano vincente solo in virtù delle altrui disgrazie; ai quarti di Coppa Italia, dopo aver battuto la Reggina nel ritorno di giovedì a San Siro; qualificata da tempo per i quarti di Champions League che la vedranno impegnata contro il Liverpool. Il tutto grazie alla ampia rosa di campioni che il patron Massimo Moratti ha messo nelle mani di Mancini, per tentare il Grande Slam.

Può permettersi tutto lo squadrone nerazzurro, persino di perdere un nome di prestigio come quello di Adriano, ceduto in prestito al San Paolo in un’operazione che sapeva molto di “purché si tolga dalle scatole!”. E lo sapeva bene l’ex Imperatore quando è salito sull’aereo per Rio De Janeiro, in un viaggio che poteva significare l’addio al calcio europeo ed alle vetrine che contano veramente.

I primi tempi in Brasile non sono stati del tutto positivi: dopo le dichiarazioni di voglia di riscatto, aveva occupato le pagine dei giornali più per le sue vicende fuori dal campo che per le dimostrazioni di impegno a ritrovare la forma. I dirigenti del San Paolo continuavano a difenderlo, dichiarando che il giocatore era in vacanza e che avrebbe dovuto dimostrare il suo valore nel momento in cui sarebbe sceso in campo.

Totti Totti Totti: 200 volte Totti

Era Il 4 settembre 1994 quando Francesco Totti, non ancora diciottenne, segnò il primo gol in serie A, nella prima giornata di campionato contro il Foggia.

Chissà se già da allora sognava di raggiungere il successo e la fama di oggi. Chissà se immaginava di poter alzare un giorno la Coppa del Mondo verso il cielo stellato di Berlino. Chissà…

Trentuno anni, la maggior parte dei quali trascorsi a correre dietro ad un pallone, nella squadra che lo ha visto esordire giovanissimo, scegliendolo come erede del Principe Giannini. Un ruolo importante, un’eredità scomoda da raccogliere per il ragazzo di Porta Metronia che tifava Roma sin da ragazzino. Un amore vero che lo lega alla squadra da sempre, tanto da giurare fedeltà eterna alla maglia, a dispetto delle sirene straniere che promettono ingaggi faraonici.
Si tappa le orecchie Francesco, vuole restare dov’è e vincere con la maglia che lo ha reso grande. Non potrebbe vivere lontano da qui, dalla sua città, dal suo pubblico che lo difende e lo esalta in ogni circostanza.

Attento Reja, la panchina scotta

Il presidente De Laurentiis, si sa, non è uno che le manda a dire, ma dopo l’ultima delusione del suo Napoli, le sue parole suonano molto come un ultimatum. Reduce dalle 5 scoppole ricevute dal Milan, il presidente sperava di rifarsi con la qualificazione in Coppa Italia, ma neanche stavolta è stato accontentato.

E così naturalmente a farne le spese è come al solito l’allenatore. Edy Reja è ufficialmente in bilico, dovesse sbagliare la prossima partita, dovrà aspettarsi l’invito a preparare le valigie.

Stephen Appiah: niente Coppa d’Africa e carriera a rischio

Domenica alle 18:00 prende ufficialmente il via la Coppa d’Africa, con la partita inaugurale che vede i padroni di casa del Ghana opposti alla Guinea.

Molti i campioni che hanno lasciato le proprie squadre di club in Europa per arricchire questa 26esima edizione di un torneo, che diventa di anno in anno sempre più ricco di nuovi talenti da lanciare. Grande attesa quindi per l’evento, soprattutto da parte di quei giocatori che vestono maglie di squadre europee e che scendono nel “continente nero” forti dell’esperienza maturata lontano da casa.

Ma c’è anche chi, tra questi, dovrà accontentarsi di seguire l’evento dalla tv a causa di un problema che potrebbe tenerlo per sempre lontano dai campi di calcio.
Stiamo parlando della stella del Ghana, Stephen Appiah, in forza al Fenerbahce, da qualche tempo fermo per un problema al ginocchio. Pensava di recuperare in tempo per scendere in campo con la maglia della nazionale e ci teneva a far bella figura davanti al pubblico di casa.

Havant&Waterloville: dalla sesta serie alla gara con il Liverpool

Non c’è spazio per le favole in un mondo in cui non basta la buona volontà e il tifo del pubblico per andare avanti. Nel calcio vince chi spende. E’ una regola che vale da anni e le squadre che non possono permettersi l’acquisto di grandi campioni restano sempre a guardare.

Sempre? Quasi sempre. Ogni tanto spunta l’isola felice, l’outsider che fa simpatia e per cui viene quasi naturale tifare, sperando che continui nella marcia trionfale verso un insperato successo.

L’ultima favola in ordine di tempo si chiama Havant&Waterlooville, nome improponibile e impronunciabile di un club nato nel 1998 dalla fusione dell’Havant Town FC e del Waterloville FC e soprannominato per comodità e buona pace di tutti Hawks. Gioca nella South Conference inglese, nella sesta serie (più o meno la nostra Eccellenza) in uno stadio che può contenere non più di 5000 tifosi e che non ha mai registrato il tutto esaurito (il record di spettatori al West Leigh Park la scorsa estate per l’amichevole contro il Porthsmouts con 3573 paganti).

Il Presidente Ruggeri è ancora a rischio di vita

Il presidente dell’Atalanta, Ivan Ruggeri, è ancora in pericolo di vita. Le sue condizioni sono stazionarie, come conferma Marco Salmoiraghi, direttore sanitario degli Ospedali Uniti di Bergamo, ma la prognosi resta riservata. Il numero uno del club bergamasco era stato colpito da un malore nella tarda mattinata di mercoledì, mentre si trovava al Policlinico San Marco di Zingonia , dove è stato subito soccorso per essere poi trasferito nel più attrezzato nosocomio del bergamasco. Poche righe sul sito dei nerazzurri per spiegare la situazione:

il signor Ruggeri ha presentato una grave emorragia cerebrale ed è ricoverato nella terapia intensiva del reparto di Neurochirurgia in prognosi riservata. Ha eseguito una serie di accertamenti diagnostici che hanno evidenziato la sede dell’emorragia. Allo stato attuale necessita di un trattamento intensivo e rianimatorio prolungato.

E’ stata diagnosticata un’emorragia cerebrale e si parla di un possibile intervento chirurgico entro 7-10 giorni, ma al momento si trova in condizione di coma farmacologico.

Chi vuole la coppa Italia?

Mercoledì nero per le big d’Europa. La coppa nazionale evidentemente non è solo un peso per le squadre italiane, ma anche negli altri paesi. A farne le spese sono state questa volta il Lione in Francia, il Real in Spagna, e il Milan in Italia.

Nel campionato transalpino i campioni in carica hanno detto addio alla coppa perdendo per 1-0 in una gara secca “all’inglese” contro il Le Mans, squadra di media classifica che non avrebbe mai potuto ostacolare i Leoni di Francia in campionato, ma che hanno potuto approfittare dell’attimo di distrazione (o del poco interesse) per fare il colpaccio ed eliminare la squadra più forte della nazione. È bastato un gol di Daisuke Matsui per piegare la (sterile) resistenza dei rossoblu.

Michel Platini ce l’ha fatta: addio al G14

Forti interessi economici comuni avevano portato nel 2000 i più grandi club europei ad unirsi per fronteggiare lo strapotere dell’Uefa alle cui decisioni tutti dovevano sottostare.

L’idea era quella di una Superlega che avrebbe dovuto riunire tutti quei club che avevano abbastanza soldi da mettere a disposizione del progetto, a prescindere dalle coppe vinte e dall’importanza a livello internazionale. Ma nel calcio il più delle volte vittoria equivale a soldi e fini che le iscrizioni furono limitate solo ai club di maggior blasone.

Quattordici i club coinvolti nell’iniziativa: Manchester, Liverpool, Juventus, Milan, Inter, Marsiglia, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Ajax, Psv Eindhoven, Porto, Barcellona e Real Madrid. Il primo obiettivo dell’associazione fu quello di chiedere un indennizzo per i giocatori convocati in Nazionale che, in caso di infortunio avrebbe fatto perdere fior di milioni ai presidenti dei club.

Fabio Capello tra scelte e indagini

Questa proprio non ci voleva! Nemmeno il tempo di ambientarsi nella nuova realtà che già si ritrova coinvolto in un fattaccio che rischia di mettere a dura prova la sua professionalità.

Fabio Capello non si aspettava certo di cominciare così in salita la sua nuova avventura alla guida della nazionale inglese ed ora, oltre a rispondere alla procura di Torino, dovrà dar conto della situazione anche alla FA, che su di lui ha puntato molto. L’accusa è di evasione fiscale e rischia di mettere a repentaglio la sua posizione di tecnico, visto lo spirito inglese poco propenso al perdono in merito a vicende di carattere giudiziario.

I fatti risalirebbero al periodo 2004-2006, quando Capello allenava la Juventus, e riguarderebbero alcuni proventi mai dichiarati al fisco e spostati su società estere. Non si esclude che le indagini possano allargarsi anche al periodo precedente (Milan e Roma) e a quello più recente in cui il tecnico allenava il Real Madrid, tirando fuori scheletri molto scomodi per un personaggio che si è sempre dichiarato pulito.

Lucarelli firma col Parma, Amauri conteso tra Juve e Milan

Se il primo vero colpo della sessione di mercato invernale l’ha messo a segno l’Inter con l’acquisto di Maniche, è il Parma la squadra che sembra volersi rinforzare di più.
Nel primo pomeriggio di ieri, è arrivata l’ufficialità dell’acquisto dell’ex bandiera del Livorno Cristiano Lucarelli, che da tempo aveva espresso il proprio desiderio di ritornare in Italia. Si è trattato di una trattativa complessa dato che allo Shakhtar Donetsk, dove si era trasferito la scorsa estate, Lucarelli godeva di forti benefici fiscali, tanto da percepire circa 4 milioni di euro a stagione dal club ucraino, cifra decisemante superiore al budget a disposizione del Parma. Per poter giocare con gli emiliani, Lucarelli ha dovuto quindi ridursi l’ingaggio, firmando per 3 anni e mezzo a circa 1 milione e mezzo di euro all’anno.
Ma non è il solo acquisto importante del Parma: il presidente Tommaso Ghirardi, ha infatti soffiato al Palermo la punta brasiliana Tullio De Melo, che si trovava ad un passo dalla firma con i rosanero. Non c’è ancora nulla d’ufficiale, nessuna firma, ma sembra proprio che il Parma sia in netto vantaggio per assicurarsi il centravanti del Le Mans a Giugno.