Ritiro azzurro: tra scelte coraggiose e numeri

A pochi giorni dall’inizio della kermesse europea, Coverciano è diventato il centro del mondo per quanti come noi vivono di solo calcio (o quasi). Ormai ci siamo: la rosa è decisa e non resta che provare uomini e schemi per affrontare al meglio l’appuntamento che potrebbe farci entrare nella storia, dopo il titolo mondiale di due anni fa.

Proprio ieri l’ultima sofferta scelta di Donadoni, con l’esclusione dal gruppo di Montolivo, ritenuto cresciuto ed in ottime condizioni atletiche, ma sovrastato da altri elementi che danno più garanzie. A detta del mister comunque, il giovane viola verrà molto utile in futuro.

Esclusione di Montolivo a parte, ieri è stata la giornata dell’allenamento a porte chiuse, nel quale Donadoni ha voluto provare il 4-3-3 con Cassano e Del Piero contemporaneamente in campo (ecco finalmente uno che non ha paura di rischiare e che almeno sulla carta non esclude che i due possano coesistere, riaprendo questioni incomprensibili sui dualismi, tipiche della nazionale italiana).

Calciomercato: il Wolfsburg fa la spesa in Italia, Cassano è tutto Samp

Non ci sono solo le grandi a smuovere il terreno del calciomercato. Anche le medio-piccole si stanno dando da fare, eccome. La notizia del giorno però viene dall’estero. Dopo la firma di Zaccardo, il Wolfsburg ci ha preso gusto e ha deciso di costruirsi una difesa tutta azzurra, acquistando con un veloce blitz a Palermo anche Barzagli. Il centrale destinato a Firenze ha preferito andare a giocare in Germania per una differenza sul contratto di soli 200 mila euro che Corvino non ha voluto limare.

Perso Barzagli, i viola sono scattati subito alla ricerca di un centrale difensivo per sostituire Ujfalusi, che sicuramente dopo l’Europeo lascerà la Toscana. Per ora i nomi in lizza sono due: Carrozzieri dell’Atalanta e Ferrari della Roma. I bergamaschi sono in buoni rapporti con i viola, e non è esclusa la cessione del centrale, ammesso che però Delneri voglia metterlo sul mercato. Ancora più facile sarà arrivare al romanista, in scadenza di contratto e quindi più facilmente trattabile. Resta da vedere la richiesta dell’ingaggio. In alternativa gli occhi sono puntati verso Udine su Felipe o Zapata.

Juventus-Inter 9-1: i campioni contro i ragazzini!

A Roma mando una squadra di ragazzini!

Questa la minaccia di Massimo Moratti alla vigilia della finale di Coppa Italia contro la Roma, per rispondere a chi, con vena polemica, sosteneva che l’Inter fosse stata aiutata nel corso del campionato.

Poi la rabbia è rientrata ed i nerazzurri si sono presentati all’appuntamento con la migliore formazione possibile che non è riuscita tuttavia a frenare la voglia di riscatto di una Roma arrembante. Il presidente non ha voluto seguire l’esempio di papà Angelo, che nel lontano 1961, in polemica con la Federazione, decise di far scendere in campo la squadra primavera, beccandosi poi una multa di un milione di lire.

Ufficiale: via Mancini, arriva Mourinho

Le tante indiscrezioni fatte nei giorni scorsi sono arrivate ad una conclusione: i sospetti di un imminente cambio di panchina all’Inter erano fondati. Dopo 4 anni, 3 scudetti, 2 supercoppe italiane e 2 coppe Italia, il Mancio lascia per incompatibilità con il presidentissimo Massimo Moratti.

L’incontro si è tenuto ieri sera ed è durato solo 20 minuti. Era cominciato con gli animi distesi, ma è terminato con i nervi a fior di pelle e con Mancini che usciva dalla sede dell’Inter sbattendo la porta. Il motivo è l’offerta del rinnovo da parte di Moratti considerata oltraggiosa, dopo quello che il tecnico di Jesi aveva fatto per i nerazzurri, e siccome ora non si sentiva più benvoluto, ha deciso di sua spontanea volontà di mollare. E Moratti ha già l’asso nella manica: Mourinho.

John Terry premiato da Capello, ma quante banane sul web!

Chiamatelo capitano, lui che capitano lo è già nella sua squadra di club, ma che stasera avrà l’onore di indossare la fascia anche in nazionale. John Terry se la merita tutta l’investitura, dopo la cocente delusione nella finale di Champions, ed anche un tipo duro ed apparentemente insensibile come Fabio Capello ha capito il momento critico del calciatore ed ha voluto premiarlo.

È una buona cosa per Terry. Quello che è successo mercoledì scorso non è stato simpatico per lui. Si è allenato molto bene e quando gli ho detto che sarebbe stato il capitano è stato molto molto felice. Il capitano deve essere un leader e Terry lo è.

Già, il buon John è il vero leader del suo Chelsea. Ha preso per mano la squadra e l’ha trascinata fino alla finale di Champions, ha evitato un gol praticamente fatto, attorcigliando il collo come un pupazzo di gomma su quel tiro a colpo sicuro di Giggs, si è caricato sulle spalle la responsabilità di tirare il quinto rigore, quello decisivo, quello che poteva significare il raggiungimento di un sogno.

La nazionale irachena sospesa dalla Fifa

La Fifa ha momentaneamente sospeso la nazionale irachena da qualsiasi attività internazionale che riguardi il calcio, con effetto immediato. Così la squadra che, contro ogni pronostico, lo scorso anno ha alzato al cielo la coppa d’Asia, dimostrando al mondo che, almeno davanti al calcio, le diversità politiche e di razza non contano, sarà costretta a seguire l’Olimpiade di calcio da casa, e probabilmente non potrà partecipare nemmeno ai prossimi mondiali, nel 2010.

Il problema razziale però è venuto appena fuori dal campo. Infatti durante una trasferta in Thalandia, le diverse fazioni di Sciiti, Sunniti e Kurdi che componevano la nazionale dell’Iraq sono venute allo scontro, incentrato su discussioni politiche che hanno ben poco a che fare con il calcio. Ma questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Infatti il Governo iracheno si è visto costretto a sciogliere il Comitato Olimpico nazionale a causa della corruzione di alcuni suoi componenti, e non è riuscito ad eleggerne un altro in tempo, condizione fondamentale per poter partecipare alle Olimpiadi.

Bruno Fornaroli: il nuovo Pippo Inzaghi

Ancora un volto nuovo da proporre all’attenzione di quanti vanno alla ricerca di giovani talenti. Stavolta il nostro viaggio fa tappa a Montevideo in Uruguay, nelle cui fila milita da anni Bruno Fornaroli, talento di chiare origini italiane e pronto ormai per il salto nel calcio che conta.

La sua esplosione è stata piuttosto tardiva rispetto ad altri coetanei che già a livello giovanile sono riusciti a dimostrare il proprio valore. Bruno ha impiegato qualche anno in più a venire alla ribalta, complice un fisico non proprio eccezionale per il ruolo ricoperto.

Attaccante puro di professione, di quelli che dovrebbero segnare gol a sufficienza per poter essere notati. Il ragazzo invece, nella lunga trafila delle giovanili ha trovato poco spazio per mettersi in luce, finendo per rimanere escluso dalla prima squadra.

Clamorose proposte di scambi: Drogba per Ibra, mezzo Real per Cristiano Ronaldo

C’è stato un periodo di vacche magre, in cui il calciomercato si faceva solo con gli scambi alla pari. Poi sono arrivati i vari Abramovic, Gillett & Hicks, Laporta, ecc. che hanno di nuovo portato nel calcio quei miliardi che hanno permesso di riprendere il giro d’affari momentaneamente interrotto.

Adesso sembra che i due periodi combaceranno, e creeranno un periodo multimilionario, che vedrà fioccare grosse cifre insieme a scambi che durante la prossima estate faranno girare la testa a milioni di tifosi, ma soprattutto ai cassieri delle grandi società di calcio.
I nomi più in lizza? Giusto tre, solo per farvi un’idea di ciò che parliamo: Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, Fernando Torres. Ma non solo loro.

Tutte palle: due sane risate parlando di calcio!

Tutte palle: è ciò che direte alla fine della lettura di questo articolo, ma è anche il titolo di un volume scritto da Massimo M. Veronese ed edito da Mondadori in uscita nelle librerie. Una raccolta di storie più o meno credibili, ma tutte rigorosamente vere e documentabili.

Qualche esempio? Quarti di finale della Coppa di Norvegia: la partita termina sullo 0-0 e bisogna ricorrere ai supplementari. Olav Fiske, il portiere del Surnadal, non riesce più a trattenersi, deve necessariamente far pipì. Come fare? Facile, una corsa dietro la porta e poi si torna in campo. Ma l’arbitro nel frattempo ha fischiato l’inizio degli overtime e l’attaccante avversario tira direttamente da centrocampo infilando la porta. Risultato finale? 1-0: una liberazione che è costata molto cara al povero portiere!

Ma anche in casa nostra non scherziamo. Anno di grazia 1985. Il Parma era ultimo in classifica e vinceva per 3-0 contro un Bari lanciato verso la promozione in A. L’arbitrò fischiò la fine delle ostilità, salvo poi rendersi conto che non aveva fatto recuperare i 4 minuti assegnati. Tutti di nuovo in campo e quando mancavano pochi secondi alla fine del recupero, ha interrotto la partita per nebbia. Roba da matti! Ma il divertimento arriva adesso.