Gianluca Pessotto: un nuovo debutto

Finalmente si ricomincia, con la consapevolezza di chi sa che si può rinascere a nuova vita dopo un incubo durato più di un anno.

Sabato 12 gennaio 2008: una data che resterà stampata nella mente di Gianluca Pessotto che inizia oggi la sua nuova avventura all’interno dello staff juventino con la carica di team manager. In pochi ci avevano creduto guardando i servizi sui telegiornali di un anno e mezzo fa che mostravano le immagini della sede bianconera, dove Gianluca aveva tentato il suicidio, gettandosi dal tetto.

Si parlò molto di lui in quel periodo, con le notizie poco confortanti che arrivavano dall’ospedale e che lo davano quasi per spacciato. L’Italia intera era con lui, sebbene fossimo tutti molto presi dalla Nazionale che si apprestava a vincere il Mondiale in Germania.

Gli alti e i bassi del Fantacalcio

Pato Alexandre

Aspettando Pato. Nella trepidante attesa di appassionati di calcio ed esperti di fantacalcio, curiosi di vedere all’opera il nuovo fenomeno, cerchiamo di fare il punto della situazione a metà campionato su chi ha avuto ragione negli investimenti del gioco più fantasioso d’Italia. I dati si riferiscono alla versione del Fantacalcio della Gazzetta dello Sport, stagione 2007/08.

La curiosità sul giovane attaccante brasiliano sta tutta nel fatto che la dirigenza del Milan lo ha paragonato al neo pallone d’oro Kakà, affare per i rossoneri 4 anni fa (il brasiliano arrivò quasi a paramentro zero a gennaio), e affare soprattutto per i fantallenatori, che acquistarono questo talento in erba ad un prezzo bassissimo, e alla fine del campionato videro il proprio investimento quadruplicato.

Anche quest’anno il trequartista del Milan è uno dei giocatori più acquistati dai fantallenatori, ma il prezzo naturalmente è il più alto tra i centrocampisti. Soldi ben spesi comunque, dato il suo buon andamento (media voto 6,5 e 7 gol all’attivo).

Non si può dire la stessa cosa del secondo centrocampista più costoso di quest’anno, il torinese Rosina. Soprannominato Rosinaldo per le sue giocate spettacolari dello scorso anno, il centrocampista brevilineo non è riuscito a ripetersi quest’anno, deludendo coloro che hanno puntato su di lui, segnando solo 4 gol, e non mantenendo la media spettacolare dello scorso anno.

Thierry Henry tra rivelazioni e dichiarazioni d’amore

Mai calciatore fu rimpianto quanto lui nella Torino di fede bianconera: 11 milioni di sterline incassati con la certezza di chi sta facendo l’affare del secolo, mandando via un giocatore sovrastimato.
Era il 1999 e la Juventus si apprestava a cedere Thierry Henry all’Arsenal, solo pochi mesi dopo il suo arrivo a Torino. Qualche apparizione nella Juve di Ancelotti, dove era utilizzato prevantemente sulla fascia, ruolo che non predilige e in cui non si esprime al meglio.

L’offerta dell’Arsenal arrivò come una manna dal cielo per la società convinta di aver preso un grosso abbaglio in fase di acquisto. E il buon Henry preparò la sua valigia e partì, intenzionato a dimostrare altrove il suo talento calcistico. Questo almeno è ciò che trapelò all’epoca dei fatti.

Ora le rivelazioni del francese fanno luce su quel capitolo rimasto tristemente aperto nel cuore di chi lo ha visto giocare e vincere con altre casacche.
La Juve voleva tenerlo e lui sarebbe stato felice di restare se l’allora direttore generale della società, Luciano Moggi, non lo avesse di fatto costretto ad andar via. Non entra nei particolari Henry, ma spiega che Luciano gli mancò di rispetto e lui chiese di essere ceduto.

L’india nel pallone: speranza nel futuro

Incredibile come una tradizione calcistica radicata possa trasformarsi in poco poco più di un hobby nel giro di un secolo. Curioso poi che in un paese con un miliardo di abitanti ci siano solo dieci squadre di calcio che riducono le gare a poco più di un’esibizione in un campionato che dura cinque mesi.

Ma non è stato sempre così, anzi il calcio indiano ha radici nel diciannovesimo secolo, quando fu fondato il primo club (il Mohun Bagan) nel 1889, molto prima di blasonatissimi club europei.

Nei primi anni del secolo scorso, le squadre indiane battevano regolarmente quelle inglesi, pur giocando a piedi nudi e riuscivano ad imporsi a livello asiatico, proponendo squadre che difficilmente si lasciavano battere nelle varie coppe d’Asia. A livello di nazionale l’India può vantare persino una seminale alle Olimpiadi del 1956, quando fu battuta dall’allora Jugoslavia negli ultimi 20 minuti (chiaro, gli indiani erano abituati a giocare solo per 70 minuti!).

Diego Armando Maradona derubato!

Dopo essere stato per anni sul banco degli imputati, specie per vicende extracalcistiche, Diego Armando Maradona veste i panni di pubblico accusatore, puntando il dito contro chi gli avrebbe sottratto tutti i suoi trofei.

Ma andiamo per ordine, partendo dal primo ottobre 2003, data in cui fu inaguarato a Buenos Aires il museo itinerante a lui dedicato, con lo scopo di portare in giro per il mondo tutta una serie di cimeli calcistici di proprietà del “Pibe de Oro”.

Le tappe prefissate avrebbero dovuto essere varie città di Messico, Argentina, Germania e naturalmente Italia, dove l’esposizione è avvenuta nel gennaio del 2005 in quel di Napoli.
Pezzi pregiati all’interno della collezione, tra cui il Pallone d’Oro vinto dopo i Mondiali del 1986, la Scarpa d’Oro vinta in Europa, gli Olimpia d’oro e d’argento assegnatigli sempre nell’anno del trionfo mondiale con l’Argentina ed una serie di magliette storiche del numero 10, tra cui quella del Mondiale di Messico ’86 e quelle con cui vinse due scudetti ed una Coppa Uefa con il Napoli.

Rafael Benitez rischia l’esonero

Quello dell’allenatore non deve essere il mestiere più semplice del mondo. Certo, a giudicare dai conti in banca dei vari ct più o meno quotati, si potrebbe pensare che, in fondo, il gioco vale la candela, ma quanto è dura la vita su quella panchina!

Lo sa bene Rafael Benitez allenatore del Liverpool che potrebbe essere esonerato a causa delle magre figure rimediate in Premier League in questo inizio di stagione. Attualmente la squadra è quinta in campionato con 38 punti, a dodici lunghezze dalla capolista Arsenal e con poche speranze di recuperare il terreno perduto.

Per il futuro del tecnico sulla panchina dei Reds saranno decisive le prossime partite in Premier, a cominciare da sabato prossimo quando il Liverpool sarà ospite del Boro. A seguire due impegni in casa e poi la gara con l’Aston Villa, preceduta dal match di ritorno in FA Cup con il Luton.

Ever Banega protagonista di un video hard

Accidenti che velocità! Nemmeno il tempo di scendere dall’aereo, che già Ever Banega fa parlare di sé la Spagna intera (e non solo!). Desiderato da mezza Europa, è stato acquistato dal Valencia per 18 milioni euro e si dice pronto a confermare quanto di buono fatto con il Boca Junior.

Per ora ha dimostrato ben altro il gioiellino argentino, beccato in un video amatoriale in cui mostra il lato migliore (?) di sé e non a livello calcistico.

Maliziosi! Scommetto che state pensando ad un video sexy o qualcosa del genere. Ebbene si, stavolta avete ragione: stiamo parlando esattamente di un sex tape di 5 minuti fatto girare in rete, in cui Ever è impegnato in atti di “sesso virtuale” di fronte ad una webcam. Bel modo di presentarsi alla nuova squadra: “Piacere sono Banega. Per saperne di più visitate il sito subiteya.com“.

Ruud Van Nistlerooy si esibisce nel gesto dell’ombrello

C’è chi festeggia un gol allargando le braccia, chi correndo sotto la curva, chi ancora buttandosi a terra sommerso dai compagni, chi bacia la fede e chi alza le braccia al cielo, per ringraziare qualcuno lassù.

E c’è anche chi come Ruud Van Nistlerooy sfoga tutta la sua rabbia esibendosi nel gesto dell’ombrello. A sua parziale discolpa diciamo che non è il suo modo abituale di festeggiare una rete, ma è comunque una scena che non si vorrebbe vedere su un campo di calcio.

Il fattaccio risale all’ultima giornata di campionato, quando il Real Madrid ha battuto il Saragozza per 2-0 in una gara sofferta, quanto opaca. Interrogato sul motivo di tale gesto offensivo, Ruud si è difeso, affermando che gli è venuto naturale e che non voleva offendere nessuno.

Carlos Tévez: la sua vita diventa un film

Si dice spesso “una vita da film” per indicare sia un’esistenza particolarmente felice che una vita costellata da tanti e tali problemi, che nemmeno un film potrebbe raccontare.

Fa parte della seconda categoria Carlos Tévez, giocatore argentino, attualmente al Manchester United, il cui percorso di vita somiglia molto ad una successione cinematografica di genere favolistico.

Carlos nasce in un zona povera di Buenos Aires, il quartiere Ejército de los Andes, meglio conosciuto come Fuerte Apache, per via del film di Paul Newmann “Fort Apache, The Bronx”, arrivato in Italia col titolo “Bronx, 41° distretto di polizia”. E proprio dal nome del suo quartiere ha origine il soprannome, Apache, che Tévez si porta dietro sin da piccolo.

Vito Mannone: una giovane promessa all’Arsenal

Portieri sempre più in prima pagina in questo periodo di calcio più parlato che giocato (almeno in Italia, dove il campionato aspetta di riprendere dopo le festività natalizie).

Dopo il caso-Dida che continua far discutere e necessita di una soluzione a breve termine e dopo la richiesta del Barcellona, in cerca di un numero 12 da affiancare a Victor Valdes, ecco spuntare il nome di una giovane promessa italiana, Vito Mannone. Copertine tutte per lui in Inghilterra, dopo la firma con l’Arsenal che lo ha ingaggiato in qualità di terzo portiere, con un contratto di 4 anni.

Il giovane italiano, prima di firmare il contratto, ha voluto rassicurazioni precise sul suo futuro, per non rischiare di diventare la quarta scelta.

I top 50 del Times

In un periodo di vacche magre per le società di calcio, soprattutto italiane, impegnate a far quadrare i bilanci, c’è chi come il Times si diverte a stilare la lista dei 50 migliori calciatori, in una sorta di “consigli per gli acquisti”.

Primo posto assoluto per Ronaldinho, che gode della fiducia del giornale nonostante il periodo di appannamento, seguito da Dimitar Berbatov (foto)del Tottenam, il cui prezzo si aggira intorno ai 35 mikioni di sterline.

A seguire nomi noti e meno noti del panorama calcistico internazionale a cominciare da Karim Benzema, definito il patria come il “nuovo Zidane” e che sta facendo grandi cose al Lione. meno conosciuti i due nomi che seguono, Hedwiges Maduro centrocampista dell’Ajax- e Luka Modric della Dinamo Zagabria. Poi Frank Lampard a precedere il primo italiano in lista, Gianluca Zambrotta, destinato a fare la valigia e ad accasarsi al Milan. Ultime tre posizioni della top ten per Diego del Werder Brema, Drogba e il semi-sconosciuto Urby Emanuelson dell’Ajax.

Capello comincia a scegliere

Se c’è chi come David Beckham si candida per una maglia della nazionale, facendo gli straordinari sul campo di allenamento, c’è anche chi approfitta della Coppa d’Inghilterra per mettersi in mostra davanti al nuovo ct.

Sabato scorso, prima uscita ufficiale per Fabio Capello nei panni di selezionatore al Villa Park, dove andava in scena la gara tra l’Aston Villa ed il Manchester United. Molti i giocatori che potrebbero entrare nella lista dei convocati per l’amichevole del 6 febbraio contro la Svizzera, soprattutto nelle file dello United, stracolmo di campioni.

A dire il vero, il taccuino di don Fabio potrebbe essere rimasto quasi vuoto, al termine di una partita che per 70 minuti abbondanti non ha offerto spunti di rilievo.

Edmundo vuole tornare al Vasco Da Gama

Casa dolce casa! E’ il sogno di molti giocatori chiudere la carriera laddove l’avevano iniziata, sentirsi a casa, per rivivere emozioni provate quando erano poco più che adolescenti.

E’ il sogno di Fabio Cannavaro ed Alessandro Nesta -tanto per restare in casa nostra- partiti rispettivamente da Napoli e Roma (sponda biancazzura), per cercare il successo in squadre più ambiziose, ma col cuore sempre lì, al San Paolo per il napoletano, all’Olimpico per il laziale.

E’ il sogno anche di una vecchia conoscenza del calcio italiano, ricordato più per le sue intemperanze che per la sua grandezza, sia pure indiscutibile: Edmundo, meglio noto agli appassionati come “O animal”, soprannome che la dice lunga sul suo comportamento dentro e fuori dal campo.

David Beckham si allena con l’Arsenal

E chi lo avrebbe detto che l’idea di Ringhio Gattuso di allenarsi con i suoi ex compagni di squadra avrebbe fatto tendenza?

Incredibile! Ancora più incredibile se a seguire la tendenza è uno come David Beckham, che di solito le tendenze le crea.
Eppure è così e l’ex stella di Manchester e Real Madrid ha chiesto e ottenuto di potersi allenare con i Gunners durante la pausa invernale del campionato americano.

I dirigenti dei Los Angeles Galaxy, sua attuale squadra, non hanno avuto niente da eccepire, apprezzando il senso del dovere di David, che avrebbe potuto sfruttare la sosta dedicarsi a tutt’altro, invece di correre e sudare su un campo d’allenamento. Felici anche i compagni di allenamento, per niente disturbati dalla temporanea presenza del biondino “americano”.