L’onestà di Van Basten ci eviterà il biscotto?

La storia si ripete. Dopo Euro 2004 ed il biscotto servitoci caldo caldo e impacchettato dall’accoppiata Svezia-Danimarca, ci ritroviamo ancora una volta nella condizione in cui non basta fare il nostro dovere e battere la Francia, ma sperare che su un altro campo qualcuno dimostri la propria sportività e si giochi fino in fondo la partita.

Oggi sui giornali non si parla d’altro. Il biscotto recita un ruolo da assoluto protagonista, rubando la scena alle valutazioni sulla gara di ieri. E come d’abitudine più che concentrarci sulla gara dell’anno, siamo tutti presi a guardare in casa altrui, avanzando sospetti di combine o di scarso impegno da parte di un’Olanda già qualificata, che avrebbe la possibilità di estromettere in sol colpo i campioni del mondo ed i vice-campioni.

Domenech ha detto la sua, ma si sa, lui più che degli uomini si fida delle stelle e non può credere che gli orange mettano in campo contro la Romania la stessa voglia di successo dimostrata nelle prime due gare.

Le 12 regole più assurde del calcio

A soli 4 giorni dalla sconfitta contro l’Olanda (che brucia ancora), la Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex arbitro Daniele Tombolini, a proposito del gol alquanto “dubbio” di Van Nisterlrooy. Ma anzichè una valutazione tecnica, Tombolini ha rilanciato, elencando una serie di regole del calcio molto singolari, di cui in pochissimi sono a conoscenza.

Le regole riguardano fatti accaduti realmente in qualche angolo remoto del mondo, e sono eventi abbastanza rari, ma per quanto possano sembrar strani, e a volte anche assurdi, state certi che il regolamento Fifa li prevede.

Italia bella, sfortunata e penalizzata?

Bella Italia, si è detto a conclusione della gara contro la Romania. Bella e sfortunata per il gran numero di palle-gol create e sbagliate o vanificate dalla prestazione superlativa di Lobont. Bella, sfortunata e penalizzata oltremisura da un arbitraggio a sfavore, ha aggiunto qualcun altro, in riferimento al gol annullato a Toni ed al rigore accordato alla Romania per un fallo di Panucci a pochi minuti dal termine.

Mi sia concesso di esprimere la mia opinione al di là del cuore che batte per l’azzurro e per quella vena di “nazionalismo estremo” che scatta in ciascuno di noi allorché gioca la nostra Italia.

Niente da dire sulla bellezza del gioco espresso, sia in assoluto, sia se confrontato con la magra figura rimediata contro l’Olanda. Sul discorso sfortuna comincio già ad avanzare qualche dubbio, mentre sull’arbitraggio a sfavore ho solo poche parole: smettiamola con il vittimismo!

Olanda, che spettacolo!

La squadra di Van Basten concede il bis. Dopo il 3-0 alla nostra Italia, anche i vicecampioni del mondo affondano sotto i colpi degli oranje. 4-1 è il risultato finale, ad una Francia che non ha mai dato l’impressione della solidità, e che adesso rischia seriamente di uscire dagli Europei, forse anche più dell’Italia.

Nel pomeriggio intanto gli azzurri si fanno fermare da una buona Romania, ma anche da uno sciagurato arbitraggio, sull’1-1, e adesso devono sperare nella correttezza degli olandesi che, nel caso in cui si facessero battere dalla Romania nell’ultima giornata, farebbero qualificare la formazione di Mutu e Chivu, eliminando in un sol colpo le due finaliste di Germania 2006.

Westfalenstadion: la Scala del calcio tedesco

Seconda tappa tedesca nel nostro viaggio alla scoperta degli impianti sportivi più suggestivi e ricchi di storia. Qualche tempo fa ci siamo occupati dell’Olympiastadion di Berlino che evoca in tutti noi ricordi di felici, legati alle sorti della nostra nazionale.

Oggi invece ci fermiamo a Dortmund per ammirare la maestosità del Westfalenstadion, considerato da sempre la Scala del calcio tedesco.

La sua costruzione risale al 1974, quando, per ospitare i Mondiali, la Germania fu costretta a dotarsi di stadi capienti e sicuri. La città di Dortmund aveva già un impianto, il Rote Erde, che poteva essere ristrutturato, ma si preferì progettare uno stadio ex-novo, grazie all’utilizzo di elementi pre-formati che abbattevano i costi di costruzione.

Scolari sulla panchina del Chelsea provoca uno Tsunami

La notizia dell’arrivo di Deco all’Inter l’avevamo data qualche giorno fa. Il suo arrivo a Milano sembrava cosa fatta, ma le vicende delle ultime ore sembrano portare ad una brusca sterzata del mercato. Pare infatti che tra i tanti allenatori italiani a disposizione, Abramovich ne abbia scelto uno brasiliano, Felipe Scolari, che tanto sta facendo bene in questi giorni all’Europeo.

Se, appena terminato il torneo, il tecnico brasiliano, che ha già annunciato che lascerà la panchina portoghese, firmerà per il Chelsea, molto probabilmente si porterà dietro anche Deco, sicuro di lasciare il Barcellona, ma ora non più tanto certo di voler seguire Mourinho.

Salvatore Schillaci ha perso la memoria!

Nel giorno del “dentro o fuori” dall’Europeo ci tocca spostare l’attenzione su un’altra vicenda di attualità che ha ben poco a che fare con le sorti della nazionale azzurra, sebbene riguardi uno degli idoli per eccellenza del calcio nostrano.

Stiamo parlando di Salvatore Schillaci, l’eroe di Italia ’90, colui che ci ha trascinati fino all’anticamera del sogno più bello, “rischiando” di farci vincere i Mondiali in casa.

Stavolta però Totò ha fatto autogol ed ora rischia di essere accusato di falsa testimonianza, visto che in aula, sotto giuramento, ha detto di non ricordare alcuni episodi che lo legherebbero ad un imputato in un processo per estorsione ed associazione mafiosa. Ma andiamo per ordine.

Vastic fa sperare ancora l’Austria, ma il rigore l’ha visto solo l’arbitro


Si è appena conclusa una delle partite più strane dell’Europeo, ma anche della storia del calcio. Non credo si siano mai visti una quantità di gol sbagliati come questa sera. Si affrontavano due delle squadre meno dotate tecnicamente del torneo, ma con un cuore grande, messo per intero sul campo, in cui, col passare dei minuti, il destino delle due formazioni continuava a cambiare. Finale 1-1. Non risolve i problemi di nessuno, visto che la qualificazione sembra lo stesso un miraggio, ma permetterà ai contendenti di arrivare sereni all’ultima gara.

Nel pomeriggio invece la Germania, favorita per la vittoria alla vigilia, crolla contro una Croazia tatticamente perfetta, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei nervi. Finisce 2-1 per la formazione di Bilic, ma soprattutto con i tedeschi in 10 che più volte hanno rischiato di rimanere in 9, dato che Ballack ha più volte sfiorato il cartellino rosso.

Alberto Maria Fontana: una vita in panchina!

Eccoci arrivati al consueto appuntamento del giovedì con la storia dei numeri uno, non sempre grandi tra i pali, ma tutti con una storia da raccontare, perché il portiere è quasi sempre il più bizzarro della compagnia.

E quello che andiamo a presentarvi oggi un po’ strano lo è davvero, visto che nella vita ha quasi sempre fatto il “dodicesimo” di professione, neanche avesse davanti a sé gente che di nome fa Dino Zoff o Gianluigi Buffon.

Il secondo a vita risponde al nome di Alberto Maria Fontana, trentaquattrenne portiere del Torino, tifoso dei granata da quando era un ragazzino ed amava buttarsi a terra, sognando di emulare Bacigalupo o Walter Zenga, che granata non era, ma che per lui rappresentava il mito assoluto nel ruolo.