Salvatore Schillaci ha perso la memoria!

di Redazione Commenta

Nel giorno del “dentro o fuori” dall’Europeo ci tocca spostare l’attenzione su un’altra vicenda di attualità che ha ben poco a che fare con le sorti della nazionale azzurra, sebbene riguardi uno degli idoli per eccellenza del calcio nostrano.

Stiamo parlando di Salvatore Schillaci, l’eroe di Italia ’90, colui che ci ha trascinati fino all’anticamera del sogno più bello, “rischiando” di farci vincere i Mondiali in casa.

Stavolta però Totò ha fatto autogol ed ora rischia di essere accusato di falsa testimonianza, visto che in aula, sotto giuramento, ha detto di non ricordare alcuni episodi che lo legherebbero ad un imputato in un processo per estorsione ed associazione mafiosa. Ma andiamo per ordine.


In realtà Schillaci non ha potuto negare di conoscere Eugenio Rizzuto, visto che questi era suo socio in affari fino a qualche tempo fa, ma, chiamato a deporre su una telefonata che lui stesso avrebbe fatto al mafioso, si è esibito in una serie di “non ricordo”.

I fatti. Dopo il ritiro, Schillaci ha aperto una scuola calcio a Palermo, per avvicinare i ragazzi allo sport. Tutto bene, finché una serie di furti e danneggiamenti ha convinto l’ex calciatore a rivolgersi all’amico per chiedere un intervento immediato.

Nel corso di quella famosa telefonata (ovviamente registrata), Rizzuto assicurava di occuparsi personalmente della cosa. Se l’ha fatto o no, non ci è dato saperlo, ma di certo la telefonata c’è stata e Schillaci non può negare che quella sul nastro sia la sua voce.

E non ha negato, ma alle domande incalzanti dei giudici, si è nascosto dietro la scusa più banale: non ricordo!

Già a fine maggio Totò era stato chiamato a deporre in aula, ma aveva preferito dare forfait, beccendosi poi una multa di 200 euro e la minaccia di essere portato in tribunale coattamente.

Stavolta si è presentato, dimostrandosi però ostile verso la corte che ora deve decidere se incriminarlo o meno per dichiarazione di falso.

Una brutta caduta di stile per un uomo che è stato per un’estate un eroe nazionale. Il crollo di un mito!

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