Champions League: Juventus avanti tutta, Fiorentina per la Uefa. Già sicure del passaggio Manchester, Villareal, Arsenal, Real Madrid e Bayern

Con gli otto incontri in calendario per questa sera, la Champions League cala il sipario sulla fase a gironi. Acquisita nella serata di martedì la qualificazione della Roma (prima nel girone A), confermato – nonostante la sconfitta di Brema – il passaggio del turno dell’Inter (seconda nel proprio raggruppamento) restano da scrivere solo alcuni verdetti, con il destino delle ultime due italiane impegnate – Juventus e Fiorentina – che ancora non è stato del tutto scritto.

Arsene Wenger verso il Real Madrid

Sembra ormai giunto al capolinea il rapporto tra Bernd Schuster ed il Real Madrid. Qualche giorno fa tifosi e stampa ne avevano chiesto la testa (calcisticamente parlando, ci mancherebbe), ma la società gli aveva rinnovato la fiducia, anche se “a tempo”. La stagione delle merengues proseguirà con il tecnico tedesco in panchina, ma dalla prossima estate sarà Arsene Wenger a guidare la squadra più titolata di Spagna.

Ad affermarlo è l’edizione odierna del Sunday Express, che parla di un forte interesse del Real verso il tecnico francese, in scadenza di contratto con l’Arsenal.

Wenger arriva a Madrid dopo una dozzina di anni trascorsi alla guida del club inglese, durante i quali si è fatto particolarmente apprezzare per i successi raggiunti, riuscendo a tenere la squadra sempre tra le prime della Premier League.

Mercato pazzo: Owen e Fabregas verso il cambio di maglia

Mancano ancora un paio di mesi all’apertura del mercato invernale, ma già sulle pagne dei giornali si rincorrono voci e indiscrezioni su probabili cambi di maglia eccellenti. Il centro del mondo pare essere l’Inghilterra con alcuni pezzi pregiati destinati a catalizzare l’attenzione generale nei mesi a venire.

In modo particolare ci riferiamo a Cesc Fabregas, attualmente all’Arsenal e sogno proibito del Barcellona, e a Michael Owen, in scadenza di contratto con il Newcastle e nelle mire dei club di mezza Europa, Chelsea in testa.

Per quanto riguarda lo spagnolo campione d’Europa, i catalani non hanno mai fatto mistero della volontà di riportarlo nella terra natia, dopo che lasciò il club a soli 15 anni, non senza mugugni da parte della tifoseria. Ora il ragazzo di anni ne ha 21 e da un po’ di tempo a questa parte ha manifestato il desiderio di tornare a casa, sebbene il suo contratto scada nel 2014.

David Beckham al Milan!

Ebbene si, avete letto bene: l’album di figurine del Milan sta per arricchirsi di un altro pezzo pregiato. E’ in arrivo direttamente da Los Angeles il calciatore più mediatico del

Giovinco non rinnova, gli juventini tremano

ll ruolo di fantasista nella Juventus pare essere ereditario. Al ritiro (o alla partenza) di un grande numero 10 pare ne consegua obbligatoriamente un altro. Il primo dell’era moderna fu “Le Roi” Platini. Alla sua partenza esplose Roberto Baggio, a cui seguì Alex Del Piero. Sembrava si fosse trovato il futuro proprietario dello scettro di leader in Giovinco. Come caratteristiche fisiche e tecniche ci siamo, ma c’è ancora qualcosa che non va: il contratto.

La “Formica Atomica” ha dichiarato di voler rimanere alla Juve a vita, ma visti i pochi zeri sul contratto offerto dalla dirigenza, e invece quello cospicuo che lo aspetterebbe se si trasferisse in Premier League, Giovinco ancora non ha deciso per chi firmare.

Dennis Bergkamp: bidone o campione?

Ci fu un tempo in cui il suo nome faceva tremare le gambe ai difensori di qualunque squadra. Poi arrivò all’Inter, confermando il sospetto che voleva il club nerazzurro come rovina-campioni. E poi ancora l’Arsenal, dove la sua stella tornò a brillare ed il suo nome a far paura.

In poche righe la parabola calcistica di Dennis Bergkamp, uno dei più forti talenti che l’Olanda abbia mai partorito. Parentesi italiana a parte, naturalmente.

Nacque calcisticamente nell’Ajax, diventando da subito uno dei punti di riferimento di una squadra che all’epoca terrorizzava l’Europa intera. In sette anni è riuscito a conquistare un titolo olandese, due Coppe d’Olanda, una Supercoppa, una Coppa delle Coppe ed una Coppa Uefa, nonché, a livello personale, tre volte di fila la classifica cannonieri.

La top ten dei mister stranieri in Inghilterra

Poveri inglesi, costretti ad ammirare la kermesse continentale senza esserne protagonisti, lasciati a casa da una Croazia che invece continua a vincere.

Ma questa è storia del passato. Ora sulla panca dei Tre Leoni c’è un italiano, chiamato appositamente per risollevare le sorti di un’Inghilterra alla deriva.

Forse è la motivazione che ha spinto il Sun a stilare la classifica dei migliori tecnici giunti nel Regno Unito dall’Oltremanica, nella speranza che lo straniero porti bene. In particolare l’italiano, visto che due tecnici nostrani, Vialli e Ranieri, sono stati inseriti nella top ten.

Emirates Stadium: quando lo sponsor detta legge

In principio era l’Highbury, la tana del lupo, il catino infuocato dove l’Arsenal dava lezioni di calcio, trascinata dall’entusiasmo dei tifosi. Poco più di 38.000 posti per uno stadio che non aveva certo la pretesa di reggere il paragone con impianti ben più capienti dislocati in terra inglese, ma che rappresentava l’orgoglio dell’antica società londinese, di casa ad Highbury fin da lontano 1913.

Poi arrivarono i soldi e le manie di grandezza degli inglesi trovarono sfogo in un progetto ambizioso: uno stadio da 60.000 posti (qualcuno in più per la verità) degno di ospitare le gesta dei campioni. Non che il vecchio stadio non lo fosse, ma di fronte ad un budget multimilionario era impossibile rifiutare a priori l’idea di una costruzione ex-novo.

E così una mattina di febbraio del 2004, il quartiere di Ashburton Grove, a nord di Londra, si svegliò tra i rumori delle ruspe e dei mille operai chiamati a tirar su quello che sarebbe diventato il secondo stadio per grandezza della Premier League, dopo ovviamente il mitico Old Trafford.

Supermercato Inghilterra apre ai saldi

Scemato l’interesse per i club europei a saccheggiare lo spogliatoio del Barcellona per accaparrarsi i pezzi migliori; passata la mania di vendere i propri calciatori dei club italiani, sembrerebbe che la prossima nazione a fare da ipermarket del calciomercato sarà l’Inghilterra.

Ci ha pensato Abramovich già due mesi fa a mettere sul mercato mezza squadra, a partire da due campioni come Drogba e Shevchenko, ma anche con possibilità per Lampard e Malouda, giusto per citare alcuni nomi. Adesso apre i battenti anche il Liverpool. Sembra che la società abbia in mente una mezza rivoluzione per ovviare al “fallimento” di essere arrivati solo in semifinale di Champions, e per un quarto posto in campionato che non ha dato mai ai Reds la possibilità di lottare per il titolo, come invece è successo alle altre tre squadre delle “Big Four”.