David Trezeguet: riserva? No, grazie!

Tempo di nazionali, tempo di amichevoli che vedono impegnati i selezionatori a scegliere gli uomini più in forma da mandare in campo. Tempo purtroppo anche di grandi delusioni da parte di chi credeva ancora di poter indossare la maglia della nazionale ed invece è rimasto a bocca asciutta.

E’ il caso di David Beckham, per esempio, che si è illuso fino all’ultimo di poter giocare contro la Svizzera la sua centesima partita con la maglia dell’Inghilterra, per poi trovarsi davanti al no secco di Capello che lo ha liquidato con un “arrivederci a quando sarai più impegnato con la tua squadra di club”.

Ma se c’è un David che può sperare in una convocazione futura, ce n’è un altro che sembra aver dato l’addio definitivo alla maglia del suo Paese, stanco di prese per i fondelli da parte del suo ct.

Giornata da Super-portieri e difensori scarsi

Ancora nel segno di Pato. Sicuramente il migliore tra gli acquisti di Gennaio (anche se il brasiliano era a Milanello già da Agosto) è senz’altro lui. Se gioca 90 minuti segna, se ne gioca 20, segna lo stesso, e le sue quotazioni volano. E’ già salito di 10 Fantamilioni il suo prezzo al Fantacalcio della Gazzetta dello Sport dal 1° Gennaio. Una cifra enorme per un calciatore che sembrava l’erede (negativo) di Oliveira, e che veniva considerato troppo giovane per un calcio fatto di vecchie volpi come quello italiano.
Fatto sta che sicuramente sarà lui a meritarsi le prime pagine dei giornali, e le pacche “virtuali” dei Fantallenatori che hanno puntato su di lui.

Peccato perchè la 21esima giornata poteva essere dedicata ai portieri para-rigori, ben 3, un record quest’anno. Chi avrà puntato su Fontana, Julio Cesar e Coppola avrà molto probabilmente vinto la sua Fantasfida con gli amici, dato che i marcatori di questa giornata sono stati alquanto inusuali.

Roberto Baggio: il più grande del calcio italiano

Ho visto giocare Maradona, Zico, Platini e Zidane, ancora oggi ammiro le prodezze di Ronaldinho e Messi, di Kakà e Totti, ma mai nessun calciatore è riuscito a farmi innamorare quanto Roberto Baggio. Non avevo occhi che per lui su quel rettangolo verde e, pur riconoscendo che qualcuno dei fenomeni sopracitati (forse uno) era più forte di lui a livello tecnico, per me è sempre stato il migliore.

Ricordo ancora il giorno in cui firmò il contratto che sanciva l’addio alla mia squadra del cuore e quel poster staccato dal muro e ripiegato mestamente in un cassetto, dove ancora oggi riposa a ricordarmi un passato di tifosa scatenata.

Perdonatemi l’amarcord, ma, quando si parla di Baggio, la mente viaggia e il movimento della mano sulla tastiera diventa quasi automatico: troppi ricordi, troppe emozioni, ma anche polemiche infinite con chi non lo amava quanto me e si permetteva di criticare il più grande calciatore italiano di tutti i tempi.

Maradona si scusa con l’Inghilterra. Anzi, no!

Bufera Maradona, tanto per cambiare. Ha smesso da anni di correre dietro ad una pallone, eppure riesce ancora a far parlare di sé, a far discutere per le sue esternazioni spesso malviste e criticate.

Stavolta non si parla di scandali e droga, né di squalifiche e litigi con i giornalisti che lo braccano e gli impediscono di vivere serenamente la sua esistenza. Stavolta si tratta di uno dei tanti momenti rimasti indelebili nella mente dei tifosi di mezzo mondo, di una delle istantanee che hanno contribuito a creare un mito: la Mano de Dios.

Inutile ricordare quella partita che ci consegnò la versione più furba del Diego Armando calciatore, seguita da lì a poco da quel capolavoro di tecnica, che stabilì per molti la conclusione dell’eterno enigma: meglio Pelè o Maradona? I difensori saltati uno dopo l’altro come birilli davano finalmente una risposta, per buona pace di chi si ostina a voler mettere a confronto calciatori di epoche diverse e quindi non paragonabili.

Il miglior acquisto del Palermo si chiama Fontana

Chi l’ha detto che il Palermo ha bisogno di un portiere? Il presidente Zamparini sarà costretto a ricredersi dopo l’ottima prestazione di ieri sera di Alberto Fontana. Il portiere rosanero, uno dei più perforati nelle ultime giornate, è stato in grado di salvare più volte la propria porta, anche su un rigore di Tavano, che non aveva nemmeno calciato male il penalty. Almeno 3 le parate che hanno lasciato inviolata la rete palermitana, e a dispetto dei suoi soli 17 Fantamilioni di valore, sicuramente metterà in riga i più quotati portieroni delle grandi squadre.

In difesa è ottima la partita di Dossena, ancora una volta il migliore dei suoi, e che, contando soltanto la media voto, quindi senza bonus/malus, si attesta al primo posto tra i difensori del campionato italiano, con una media voto che si aggirerà intorno al 7, media altissima per chi si intende un pò di statistiche.

Frédéric Kanouté: Pallone d’Oro africano e campione nella vita!

Tra i due litiganti, il terzo gode, recita il proverbio, che mai come in questo caso sembra azzeccato. L’assegnazione del Pallone d’Oro africano pareva infatti una questione a due tra l’ivoriano Drogba ed il ghanese Essien, che tanto bene stanno facendo con la maglia del Chelsea.

Invece a sorpresa, ma non troppo, il riconoscimento è andato a Frédéric Kanouté, attaccante maliano con passaporto francese, attualmente in forza al Siviglia, che nel suo piccolo stabilisce un record, essendo il primo calciatore nato in Europa ad aggiudicarsi l’ambito trofeo.

E chissà se qualche anno fa, quando gli chiesero di scegliere per quale Nazionale giocare, si sarebbe mai aspettato di poter ricevere il premio più importante del calcio africano a livello individuale! Una scelta di vita, quella di giocare per il Paese dei sui genitori, che è stata ben ripagata, anche se c’è da ammettere che il ragazzo merita ampiamente tutti gli onori che gli vengono resi.

E’ l’ora di Sissoko

Nonostante i neoacquisti non stiano rendendo al massimo, vedi domenica scorsa, c’è ancora chi è deciso a schierare un calciatore che ancora avrà fatto si e no un paio di allenamenti con la sua nuova squadra. Anche se stavolta la scelta è obbligata data la squalifica di Cristiano Zanetti. E così domenica potremo ammirare l’ex Liverpool Mohamed Sissoko, sperando che non faccia la fine di Bianchi.
Per gli amanti del Fantacalcio potrebbe essere un affare, dato che il suo costo (sulla Gazzetta) è di solo 14 Fantamilioni. Probabilmente non sarà un centrocampista che segna tanto, dato il suo ruolo di interditore, ma con le qualità che ha, potrebbe garantire voti alti, e magari ogni tanto anche qualche gol.

Un occhio di riguardo si può dare anche a SuperMario Balotelli. Dopo la splendida prestazione in coppa contro la Juve, potrebbe trovare un pò di spazio in campionato. Il suo costo è di 2 Fantamilioni, e tenendo conto che un pò in tutte le squadre si tende a comprare almeno un attaccante da 1 giusto per raggiungere il numero, questo potrebbe essere un buon investimento.
Certo, davanti a lui ci sono stelle come Ibrahimovic, Cruz, Crespo e Suazo, ma tenendo conto che Crespo è molto spesso infortunato e Suazo non sta rientrando più nei piani di Mancini, il giovane 17enne potrebbe entrare a partita iniziata e magari segnare anche.

Buffon non recupera e mette nei guai Donadoni

C’era un tempo in cui l’Italia era considerata terra di portieri: anni d’oro che creavano ai selzionatori della Nazionale non pochi problemi di scelta, tanto era folta la schiera di pretendenti alla maglia numero uno.

Il dopo Zoff, leader indiscusso tra i pali, aveva consegnato ai vari ct di turno dei dualismi che garantivano, qualunque fosse la scelta, sicurezza e capacità. Erano i tempi di Zenga e Tacconi, con il primo a raccogliere applausi e lo juventino a sperare in qualche disavventura del collega, per poter indossare i guanti e scendere in campo. Eppure in molti ancora si chiedono che cosa sarebbe successo se nella partita con l’Argentina del ’90 ci fosse stato Tacconi a difendere la porta azzurra. Ma il passato non si può cambiare e questa è decisamente un’altra storia.

Venne poi l’epoca di Pagliuca e Marchegiani a dividersi la gloria e la maglia nei Mondiali americani del ’94, con Peruzzi, giovane promessa, alla finestra, nella speranza di poter indossare la maglia numero uno nel futuro prossimo. Tempi di vacche grasse per i vari Sacchi, Vicini, Zoff e Trapattoni il cui unico problema era l’imbarazzo della scelta.

Inzaghi, Sentimenti, Maradona: storie di calcio e di fratelli

Storie di fratelli calciatori e subito la mente va ai cinque Sentimenti che negli anni ’40-’50 facevano impazzire gli addetti ai lavori, costretti a “numerarli” per poterli riconoscere facilmente. E così Ennio divenne Sentimenti I, Arnaldo, Sentimenti II, Vittorio, detto Ciccio, Sentimenti III, Lucidio, detto Cochi, il più famoso di tutti, portiere indimenticato di Juventus e Lazio, Sentimenti IV, e Primo che a dispetto del suo nome divenne Sentimenti V.

Cinque fratelli, tutti calciatori e tutti di grande livello, un vero record per il calcio mondiale, seppure si faccia riferimento ad un’epoca in cui forse era più facile che il primo facesse da apripista per l’arrivo degli altri. Mai più si ripetè una favola simile, ma il calcio ci ha regalato negli anni altre coppie di fratelli arrivati a buoni livelli, a volte addirittura nella stessa squadra.

E’ il caso dei gemelli Filippini, Emanuele ed Antonio, che tanto bene hanno fatto giocando per anni soprattutto con la maglia del Brescia, ma anche dei gemelli Zenoni, frutto del vivaio dell’Atalanta.

Premesse della 21esima di Serie A

La seconda giornata del girone di ritorno, inizia Sabato alle 18:00, con l’anticipo tra Palermo e Livorno, due squadre in difficoltà che cercano punti preziosi, la prima per raggiungere in fretta la zona Europa, la seconda per arrivare alla salvezza al più presto possibile. Ma sembra molto difficile che i rosanero possano farsi sfuggire 3 punti che sembrano facili facili, specialmente in un periodo nel quale questi sarebbero dei punti d’oro. Il secondo anticipo che si giocherà sempre Sabato ma alle 20:30, sarà quello al San Paolo tra Napoli e Udinese. I partenopei cercano riscatto dopo la sconfitta – beffa di Cagliari, mentre i friulani proveranno a recuparare terreno e punti dopo la caduta casalinga contro l’Inter.

Maracanà: il tempio del calcio

Alzi la mano chi ha mai sentito parlare di Mario Filho! Eppure, nonostante i più lo ignorino, a lui è intitolato lo stadio più grande del mondo, il tempio assoluto del calcio.

Il nome del famoso giornalista brasiliano campeggia ancora in una scritta sull’ingresso principale, ma sin dalla sua costruzione venne ribattezzato, usando il nome di una specie di coloratissimi pappagalli molto diffusi in quella zona ed è stato consegnato alla memoria dei secoli semplicemente come Maracanà.

Si tratta di un impianto sportivo immenso, che potrebbe contenere due, forse tre San Siro, con i suoi 304.284 metri quadrati di estensione. L’architetto Paulo Pinheiro Guedes volle fare le cose in grande quando gli assegnarono il compito di progettare lo stadio, che avrebbe dovuto ospitare i primi mondiali del dopoguerra nel 1950, e rispose presentando un’idea innovativa, ben lontana dagli stereotipi classici.

Ancora problemi finanziari per la Roma

Tempi duri per la Roma. I guai finanziari sembrano non finire mai. Dopo lo scandalo del 2003 delle fidejussioni false, che portò la società capitolina al rischio fallimento, la famiglia Sensi riuscì, con uno sforzo molto personale, a salvare il salvabile, privandosi di beni di famiglia per coprire i debiti.

Due anni dopo i debiti passarono da 72,8 a solo 1,6 milioni di euro, ma con un monte ingaggi da pagare di 25,4 milioni di euro, era a rischio la licenza Uefa.
Con le cessioni dell’hotel Cicerone, della tenuta di Leprignana, del palazzo WFP e del Corriere Adriatico, oltre che quella del calciatore Antonio Cassano, la società giallorossa sembrava aver risolto i problemi economici.

A distanza di due anni la società sembrava in salute, dato che riusciva finalmente a fare utili grazie alle entrate di Mediaset, Sky e della Champions, ma la sfortuna sembra non voler abbandonare i Sensi.
Le cessioni degli scorsi anni hanno portato la holding di famiglia ad indebitarsi per 343 milioni di euro, che diventano 370 nel complesso, compresi interessi e affini. La Italpretroli (di cui Franco Sensi è l’azionista di maggioranza) è in forte perdita, e la Unicredit gli ha dato 3 mesi per presentare un nuovo dettagliato piano di risanamento.

Bob Malcolm senza patente: colpa dell’arbitro!

Ci può stare che uno alzi un po’ il gomito per festeggiare una vittoria o dimenticare una sconfitta, ci sta un po’ meno che lo stesso decida di mettersi al volante, pur sapendo di non essere in grado di arrivare a casa. Quello che proprio non ci sta è che tenti di giustificare il suo stato, dando la colpa ad un arbitro, che ha fischiato un gol a tempo scaduto a favore della squadra avversaria!

E’ quello che ha fatto Bob Malcolm, centrocampista del Queens Park Rangers, che lo scorso 27 dicembre non ha trovato di meglio da fare che parcheggiare la sua Range Rover in mezzo alla carreggiata, per poi addormentarsi ubriaco all’interno della macchina. Polizia giunta sul posto, classico test alcolico e ritiro immediato della patente. La colpa?

ero molto arrabbiato e deluso per il pessimo arbitraggio che avevamo avuto contro il Plymouth.

Fifa 08, più chiacchiere che calcio

La differenza tra un appassionato di calcio e uno che ne è proprio malato (come me) sta nell’occuparsi di squadre, tattiche e mercato non solo la domenica o il sabato pomeriggio, ma 365 giorni all’anno. E il modo migliore per farlo è acquistare uno dei tanti videogiochi dedicati al gioco più bello del mondo.

Da oggi cominceremo una rubrica settimanale in cui analizzeremo insieme, con i vostri commenti, i vari giochi che i Playstation, Xbox, Nintendo ecc. ci mettono a disposizione.
Cominciamo con il capostipite: Fifa 2008.