Da Maradona a Iuliano: calcio e cocaina

Ancora un nome eccellente nella lista dei dopati del calcio, sebbene da più parti si continui a sostenere che la cocaina non è doping, nel senso che non viene assunta per migliorare le prestazioni sportive, ma solo per un imperdonabile vizio personale. Sta di fatto, però, che qualunque sia il motivo che porta all’uso della polvere bianca, le analisi antidoping non perdonano e capita sempre più spesso che qualche atleta venga trovato positivo alla sostanza.

L’ultimo in ordine di tempo ad essere incastrato è il difensore del Ravenna Mark Iuliano, una carriera strepitosa qualche anno fa con la maglia della Juventus, con la quale ha conquistato 4 scudetti, 3 Supercoppe di Lega, 1 Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa e 1 Intertoto.

La partita incriminata è Ravenna-Cesena dello scorso 1 giugno ed ora, se le controanalisi confermeranno la positività, il calciatore rischierebbe una lunga squalifica. Ma, come dicevamo, Iuliano non è che l’ultimo di una lunga lista ed ha illustri predecessori in questo senso, a cominciare da uno dei più grandi calciatori del pianeta (se non il più grande), Diego Armando Maradona.

Calcio tatoo: Marco Materazzi

Se si dovesse scegliere il calciatore più tatuato della serie A, potremmo assegnare lo scettro a Marco Materazzi. Si sa che i calciatori sono molto superstiziosi, e il difensore dell’Inter non è da meno. Il suo numero di maglia è il 23, e i suoi tatuaggi…sono 23.
Il più bello, e qui c’è un po di orgoglio nazionalista, è quello sulla coscia sinistra: la Coppa del Mondo, con la scritta Berlino e la data della finale, giusto per non dimenticarsela. Non è un caso che si sia fatto questo tatuaggio proprio sulla gamba sinistra. Infatti è quella con cui ha calciato il rigore nella finale. A questo è accompagnato il doppio tatuaggio delle stelle su entrambe le spalle, al cui interno ci sono 20 e 06, a rimarcare l’anno di vittoria del mondiale.

Francesco Totti tra recupero e campagna acquisti

Prosegue senza sosta il recupero di Francesco Totti che sin dal giorno dell’intervento al ginocchio ha sempre ammesso di voler bruciare le tappe, per poter tornare quanto prima ad essere utile alla causa giallorossa.

Nell’ultima parte della scorsa stagione l’assenza del capitano ha pesato non poco sull’equilibrio della squadra, sebbene la Roma sia arrivata a sfiorare il colpaccio proprio all’ultima giornata.

Ma questo fa parte del passato: ora c’è una nuova avventura da vivere e Totti vuole farsi trovare pronto all’appuntamento, a cominciare dal primo impegno ufficiale, il 24 agosto in Supercoppa.

Knezevic conteso da Juve e Toro, partono già le prime scintille

Dario Knezevic è della Juventus. O almeno dovrebbe. Non è tutto così semplice, per delle piccole disattenzioni a livello contrattuale. Il calciatore ha trovato l’accordo con i bianconeri, e come dargli torto, mentre il suo presidente, Aldo Spinelli, lo aveva già trovato con il Torino.

Il problema sta nel fatto che i granata avevano già depositato in Lega il contratto firmato dal Livorno Calcio per il passaggio del difensore croato, ma a questo manca la firma del calciatore. Firma che invece i bianconeri possono vantare, dato che Knezevic ha accettato l’offerta bianconera senza pensarci su due volte. E ora, chi avrà ragione?

Adrian Mutu: tante maglie, un solo talento

Ad Europeo concluso, riparte la nostra rubrica dedicata ai numeri 10, anche se la lista dei nomi si va via via assottigliando, a causa dell’ormai consolidata abitudine di indossare maglie con numeri “personalizzati”, sempre più lontani dalle care casacche numerate dall’1 all’11.

Qualcuno però ancora non riesce a resitere alla tentazione di indossare il numero che fu dei grandi campioni come Pelè o Maradona, Platini o Zico, nella speranza di emularne le gesta.

Tra questi Adrian Mutu, fantasista della Fiorentina e della nazionale rumena, affezionato al numero che in patria fu di un altro grande campione, forse il miglior rumeno del secolo, George Hagi.

Calciomercato: terzo riepilogo dei principali acquisti di serie A

Il terzo appuntamento con il calciomercato è sicuramente il più ricco tra i precedenti. Il periodo che va dal 15 al 30 giugno è stato molto fruttuoso per gli scambi di giocatori, soprattutto per le risoluzioni delle comproprietà. E anche le prossime settimane saranno prolifiche, visto che da domani scadranno molti contratti e quindi ci saranno decine di calciatori che se ne andranno a parametro zero (giusto per fare un esempio, possiamo citare Vieri).

Ma per adesso occupiamoci dei contratti firmati ufficialmente, cercando di mettere ordine nelle nostre idee, ricapitolando tutto ciò che è accaduto nelle ultime due settimane. E soprattutto aspettando i colpi grossi che arriveranno con il mese di Luglio.

Spagna Campione d’Europa: il fotoracconto

E’ andata come doveva andare. La Spagna è Campione d’Europa, a dispetto di chi la vedeva bella e perdente, a dispetto di chi avanzava statistiche e dati, per dimostrare che non era capace di azzeccare i grandi appuntamenti. Più volte su queste pagine abbiamo messo in evidenza la paura di vincere delle Furie Rosse, contrapposta all’abitudine tutta tedesca di arrivare sempre in fondo.

Stavolta non c’è stato niente da fare per una Germania, che pure ha provato a smontare il bel gioco degli spagnoli, ma che alla fine deve anche ringraziare il cielo se il punteggio non è stato umiliante.

Le parole servono a poco. Meglio affidarsi alle immagini, come facciamo di solito all’indomani dei grandi appuntamenti, per rivivere insieme la gara attraverso i volti dei protagonisti.

Spagna sul tetto d’Europa

La Spagna è campione d’Europa. La squadra di Aragones ha strameritato la vittoria, venuta alla fine solo grazie ad una rete di Torres, ma che poteva essere molto più larga, viste le 12 palle gol nette per gli iberici, che hanno sbagliato troppi gol davanti a Lehmann. La Germania, dal canto suo, alla prima sfida vera è crollata, non solo sul piano del risultato, ma anche sul gioco, dato che non è mai stata veramente pericolosa.

La Germania schiera a sorpresa Ballack dal primo minuto. Probabilmente il problema al polpaccio era solo pretattica, perchè si vede sin da subito che il centrocampista del Chelsea non è mai stato così in forma. Nella Spagna invece l’ultimo dubbio viene sciolto con l’inserimento di Fabregas al posto dell’infortunato Villa.

Ferenc Puskas: il più grande ungherese di sempre!

La kermesse europea ha tolto un po’ di spazio alle consuete rubriche di CalcioPro. Ce ne scusiamo, ma in questi giorni abbiamo preferito far largo all’attualità, per non perdere nemmeno un dettaglio della manifestazione.

Ma ormai l’attesa è finita, stasera andrà in scena l’atto conclusivo di Euro 2008 e noi possiamo tornare tranquillamente ad occuparci dei nostri approfondimenti legati al passato.

Riparte quindi la rubrica dedicata ai campioni del tempo che fu, e lo fa con il botto, visto che andremo a ricordare uno dei più grandi talenti che abbiano mai calcato un campo di calcio, Ferenc Puskas.