Calciatori-robot: il futuro è alle porte!

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Come sarà il calcio tra cinquanta anni? Avremo ancora la possibilità di tifare per la nostra squadra del cuore? La domanda è lecita, visto che il calcio va sempre più verso le sperimentazioni tecnologiche.

E non stiamo parlando solo di moviola in campo o di chip sulla linea di porta, ma dell’utilizzo sul campo di gioco di veri e propri robot, in grado di comportarsi come calciatori veri.

L’obiettivo è quello di progettare una squadra composta interamente di “umanoidi” capaci di giocare (e vincere perché no?) contro i colleghi in carne ed ossa. Impossibile? Forse l’impresa è ardua, ma la tecnologia ha fatto molti passi in avanti negli ultimi anni e da semplici e rudimentali prototipi si è arrivati alla creazione di veri e propri robot-calciatori.


Tutto iniziò nel 1997, quando un duo di ricercatori giapponesi lanciò la sfida al mondo del football umano, dichiarando che entro il 2050 sarebbero stati in grado di progettare una squadra robotica.

Poi arrivò la sperimentazione e cominciarono a spuntare in ogni angolo del pianeta squadre di calcio “virtuali” che si sfidavano in vere e proprie competizioni internazionali. Una di queste è la Robocup, ancora molto in voga tra gli appassionati del settore, che mette a confronto i cervelli di mezzo mondo.

Forse starete pensando di trovarvi di fronte alla descrizione dell’ennesimo videogioco, ma non è esattamente così. Non ci sono consolle, né tasti da premere per far eseguire gli “ordini” ai robot, ma solo una programmazione iniziale per indicare la strategia della squadra. Naturalmente i costi sono elevati, ma non è difficile trovare gli sponsor giusti.

E poi le manifestazioni internazionali di questo tipo si moltiplicano a dismisura e l’interesse intorno agli eventi cresce. Solo qualche giorno fa si è concluso l’Euroby, svoltosi in Austria e Svizzera proprio nei giorni dell’europeo “umano”, e vinto dalla Slovenia.

In questo caso non si trattava di giocatori umanoidi, ma di piccoli cubi distribuiti su un miscolo terreno di gioco, ma non mancano sperimentazioni di robot dalle fattezze umane.

Pensate che un paio di mesi fa in Germania è stato progettato un portiere in grado di neutralizzare il 50% dei tiri. A testare le doti “atletiche” di Goalias è stato l’attaccante tedesco Mario Gomez, che deve essere rimasto scioccato dalle potenzialità del robot, viste le prestazioni che ci ha offerto nel corso dell’Europeo.

Scherzi a parte. E’ chiaro che difficilmente si potrà assistere ad una gara ufficiale tra umani ed umanoidi, ma quel futuro che sembrava così lontano, è ormai alle porte.

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