Lippi: prima conferenza da ct azzurro, e son già scintille

E’ un Lippi energico e abbronzato quello che si presenta in sala stampa alla prima conferenza del secondo mandato da allenatore della Nazionale. E come al solito, non le manda a dire. Non che ce l’abbia con Donadoni, ma la sua prima battuta è stata “se tutto fosse andato bene, adesso starei sulle spiagge di Viareggio a prendere il sole”. Probabilmente di sole ne ha già preso tanto, vista l’invidiabile tintarella che sfoggia, ma forse proprio questa vita da vacanza perenne lo ha portato a scendere di nuovo in campo.

Ha intenzione di riprendere il discorso con la nazionale da dove l’ha lasciato (e questo ci lascia ben sperare), interrotto soltanto per problemi extracalcistici, che non sono stati minimamente influenzati da quanto successo al Mondiale 2006. Fosse stato per lui, la nazionale non l’avrebbe mai lasciata, e come dargli torto. La decisione di tornare ad allenare gli è venuta direttamente dalla gente che, da come la vede lui, non si dispiace proprio a vederlo ancora sulla panchina azzurra, anzi.
Per il futuro Lippi vede un mix tra giovani promesse e vecchi campioni del mondo, ma una cosa sicuramente lascerà fuori dallo spogliatoio: il catenaccio. Sull’esempio della Spagna, il tecnico toscano torna con l’intenzione di proporre un calcio più aggressivo, in cui si attacca e si difende, non solo difesa e contropiede, ma con un sacrificio da parte di tutti, fuoriclasse compresi. Sulla questione calda di Totti e Nesta, Lippi è stato chiaro: “Non li chiamerò, se mi chiamassero loro, valuteremo insieme”. Ultima battuta su Calciopoli: “Non è bello vedere il nome della mia famiglia inserito in quel contesto, ma adesso le cose sono cambiate. Le cose non belle nel mondo del calcio sono state eliminate, un periodo brutto non ne condiziona la qualità”. Glielo auguriamo tutti, sia per la sua serenità, che per un titolo mondiale da difendere a tutti i costi.

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