Bernacci, i motivi dell’addio

Una notizia che aveva fatto scalpore, come può far scalpore la decisione di un giovane di ventisei anni che da un giorno all’altro lascia il calcio giocato per dedicarsi a chissà quale altra attività. Parliamo di Marco Bernacci, una vita passata sui rettangoli verdi, per poi ritirarsi sul più bello, nella stagione che poteva consacrarlo come attaccante di qualità, nell’attacco di un Torino alla ricerca della promozione.

Quindici reti lo scorso anno con la maglia dell’Ascoli, poi il ritorno al Bologna e la cessione ai granata, che puntavano sui gol dell’attaccante per tornare in A dopo qualche anno di purgatorio. Ma Marco sul più bello ha deciso di dire basta, ed erano in molti a scommettere che dietro tale decisione si nascondesse il più buio dei mali, la depressione. Ma a quanto pare non è così, stando a quanto raccontano amici ed ex allenatori dell’attaccante.

Cairo vende il Torino

Lo dico a grande malincuore: ho deciso di vendere il Toro, ma non voglio rimanere in Paradiso a dispetto dei santi. Farò felice il 30% dei tifosi. Con queste amare

Torino: via Novellino, arriva Camolese

La sconfitta interna contro la Sampdoria è stata fatale a Walter Novellino, esonerato dalla guida del Torino dopo poco più di tre mesi di lavoro. Lo stesso Novellino era subentrato in corsa a Gianni De Biasi, fatto fuori poco prima di Natale, in seguito ad una serie di risultati negativi. Il cambio non ha però giovato ai granata, che ora, quando mancano nove giornate alla fine della stagione, tentano il tutto per tutto pur di salvarsi.

L’ingrato compito viene affidato a Giancarlo Camolese, una vecchia conoscenza per i tifosi del Toro, visto che ha guidato la squadra dal 2000 al 2002 nell’epoca della presidenza Ciminelli. Ancor prima della società torinese, è stato il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, a divulgare la notizia dai microfoni di Radio Kiss Kiss:

Questa mattina abbiamo rescisso il contratto di Giancarlo Camolese. Ho deciso di lasciarlo libero perchè è un vero cuore granata. Sarà libero dal 31 marzo, Abbiamo ricevuto una telefonata dal segretario generale del Torino, che ci ha chiesto di lasciarlo libero. Sono certo che, quando Giancarlo si accomoderà sulla panchina del club piemontese, salverà la squadra e la tirerà fuori dalla situazione nella quale naviga. Così come ha fatto Roberto Donadoni che a Napoli sta facendo benissimo.

Cairo non vuol vendere, ma i tifosi sperano in Ciuccariello presidente

Adesso è ufficiale, mister X è uscito allo scoperto, e come anticipato in un primo momento ieri pomeriggio, si tratta del pugliese Raffaele Ciuccariello, pretendente alla poltrona del Torino Calcio. Quella poltrona che l’attuale presidente Cairo difende a denti stretti e non ha mai voluto cedere, ma che forse la pressione del pubblico potrebbe strappargli via.

Dopo una sontuosa squadra che ha portato i granata in serie A, l’organizzazione è andata via via peggiorando, fino ai risultati degli ultimi tempi, che vedono il Toro nella zona retrocessione ormai da mesi. Una situazione che i tifosi non sostengono più, e che regala a Ciuccariello un assist d’oro da sfruttare a tutti i costi. Resta solo da convincere Cairo, ma per adesso sembra non se ne parli. Più probabile venga tutto rimandato a fine stagione, e così l’aspirante presidente è pronto già a fare le prime promesse.

Toro, chi è il fantomatico Mister X?

La notizia circola da tempo nell’ambiente granata, ma finora l’unica certezza è la presenza di tre avvocati pronti a rappresentare un facoltoso cliente per l’acquisto del Torino calcio. Nessun nome, nessun volto, niente che possa far arrivare a lui. Ma facciamo un passo indietro.

La voce arriva a bomba sulle pagine dei giornali: c’è qualcuno pronto a presentare un’offerta irrinunciabile al proprietario del Torino per l’acquisto della società. A rivelarlo sono tre avvocati, che tracciano anche una specie di progetto per il futuro, mirando a restituire ai colori granata lo splendore di un tempo.

Si parla di 4-5 acquisti di valore per il prossimo anno, si parla di Coppa Uefa e della costruzione di uno stadio di proprietà. Parole che suonano dolci alle orecchie dei tifosi, ma che fanno imbestialire l’attuale patron, che non ha mai accennato ad una cessione. E, se non c’è chi vende, non c’è nemmeno chi compra… Ma allora che succede? E, soprattutto, chi questo uomo misterioso?

Torino in crisi, a chi dare la colpa?

Dodici punti in 14 giornate di campionato, solo 14 reti segnate e ben 20 subite, un gioco che tarda ad arrivare, nonostante la campagna acquisti estiva lasciasse presagire una stagione senza troppi patemi d’animo. Che il Torino sia abituato a soffrire lo sappiamo da tempo, ma qui si rischia la retrocessione ed il popolo granata cerca risposte concrete. A chi dare la colpa?

L’attacco non segna quanto dovrebbe e questo è un fatto. Dai vari Stellone, Rosina, Amoruso e Bianchi ci si aspetterebbe qualche gol in più, specie dai nuovi arrivati, acquistati apposta per risolvere i problemi lì davanti. C’è poi la questione-spogliatoio con De Biasi che lamenta poco sostegno da una parte del gruppo, impegnato, a suo dire, a “giocare contro”. Una dichiarazione che non ha fatto la felicità del presidente Cairo, che ora tuona minaccioso:

Per De Biasi lo spogliatoio è dalla sua parte al 70%? Allora nove ragazzi gli sono contro, ma scherziamo? Il Toro deve essere sempre unito. I precedenti fanno curriculum, però non contano nelle mie valutazioni.

Il Milan regala la fuga all’Inter

Non è bastato il trio d’attacco brasiliano, né il rientro di Pirlo dal primo minuto e nemmeno il tifo di mezza Italia, nella speranza che almeno una delle pretendenti allo scudetto riuscisse a tenere il passo dell’Inter. No, non è bastato. Il Milan ha dovuto cozzare contro la voglia di rivalsa di un Torino, che non merita il posto occupato in classifica e che spesso è stato danneggiato da decisioni arbitrali quantomeno discutibili.

Il posticipo della tredicesima giornata è finito senza vincitori né vinti, almeno sul campo, perché davanti alla tv qualcuno ha esultato, vedendo la propria squadra allungare a +3 dai cugini e un po’ più sola in testa alla classifica.

Certo, dopo tredici gare non si può parlare di fuga scudetto o di Inter ammazza-campionato, ma una squadra come il Milan non può permettersi il lusso di perdere punti preziosi contro una delle ultime della classe, sebbene gli ultimi abbiano ampiamente meritato il risultato finale.

A Cairo torna il sorriso, ma non troppo

Il quarto gol annullato (ma regolare) al Toro fa venire un pò di amaro in bocca al presidente Cairo, che però stavolta almeno può permettersi il lusso di festeggiare una vittoria. Se i suoi granata almeno per adesso si sono tirati fuori dalle zone basse di classifica, il merito è di De Biasi, ma i demeriti sono tutti degli arbitri, perchè se non fosse stato per le loro sviste forsi si troverebbero molto più in alto.

Ancora una rete regolare annullata ad Amoruso. La palla era entrata, un gol buono. Poi è stato annullato per l’ennesima volta.

Insomma, in questo calcio fatto di polemiche forse almeno questa volta era il caso di evitare di parlare di errori arbitrali, si rischia soltanto di aumentare l’antipatia della classe dei fischietti verso il club, che potrebbe pagare ulteriormente nelle prossime giornate. Ma non contento Cairo rincara anche la dose.

Aspettando Juve-Torino

Ci siamo. A Torino è giorno di derby nell’anticipo serale dell’ottava giornata di campionato. E come ogni stracittadina che si rispetti, contano poco le forze in campo o i milioni spesi durante la campagna acquisti. E’ una gara a sé dal sapore particolare, sentita dai tifosi più di ogni altra partita.

Ma che derby sarà? Scorrendo le probabili formazioni viene da pensare che si tratti del derby degli assenti, specie in casa bianconera. Ranieri si ritroverà ad inventare di sana pianta una formazione “decente”, viste le assenze di Zanetti, Buffon, Trezeguet, Zebina, Andrade, Tiago, Poulsen, Marchisio e Camoranesi. Praticamente un’intera squadra!

Il problema è nel mezzo: far giocare uno come Ekdal, che paga in fatto di esperienza e maturità, o snaturare le qualità di Nedved cambiandogli posizione? E’ il dubbio che avrà impedito a Ranieri di prender sonno ieri sera.