Torino in crisi, a chi dare la colpa?

di Redazione 3

Dodici punti in 14 giornate di campionato, solo 14 reti segnate e ben 20 subite, un gioco che tarda ad arrivare, nonostante la campagna acquisti estiva lasciasse presagire una stagione senza troppi patemi d’animo. Che il Torino sia abituato a soffrire lo sappiamo da tempo, ma qui si rischia la retrocessione ed il popolo granata cerca risposte concrete. A chi dare la colpa?

L’attacco non segna quanto dovrebbe e questo è un fatto. Dai vari Stellone, Rosina, Amoruso e Bianchi ci si aspetterebbe qualche gol in più, specie dai nuovi arrivati, acquistati apposta per risolvere i problemi lì davanti. C’è poi la questione-spogliatoio con De Biasi che lamenta poco sostegno da una parte del gruppo, impegnato, a suo dire, a “giocare contro”. Una dichiarazione che non ha fatto la felicità del presidente Cairo, che ora tuona minaccioso:

Per De Biasi lo spogliatoio è dalla sua parte al 70%? Allora nove ragazzi gli sono contro, ma scherziamo? Il Toro deve essere sempre unito. I precedenti fanno curriculum, però non contano nelle mie valutazioni.

Queste le parole del patron del Toro, stanco di buttare milioni al vento senza raccogliere i frutti sperati, ma poco umile da fare autocritica per accorgersi che forse i guai dei granata nascono proprio dalla sua incapacità di scegliere (e trattenere) i tecnici. Non che De Biasi non sia una garanzia, ma se andiamo a ripercorrere la storia recente, ci accorgiamo negli ultimi tre anni si sono succeduti in panchina fior di allenatori, per un esborso totale di 6 milioni di euro.

Certo, stiamo parlando di tecnici affermati come Zaccheroni e Novellino (oltre all’attuale), ma a Torino c’è chi rimprovera al presidente di non aver avuto il coraggio di puntare sulla novità, su allenatori meno costosi e ugualmente affidabili. Senza contare che i suddetti mister hanno avuto breve vita sulla panchina granata non avendo avuto la possibilità di guadagnarsi la pagnotta fino in fondo. E senza contare che Novellino, ad esempio, continua ad essere iscritto nel libro paga del Toro, guadagnando ben 850 mila euro a stagione per un contratto che scadrà il prossimo anno.

Questo non significa che il momentaccio dei granata dipenda esclusivamente dal patron (non è lui che decide la formazione né tantomeno spetta a lui il compito di buttarla dentro), ma è evidente che in casa Toro i guai nascono dall’alto ed il buon Cairo non può dirsi proprio “innocente”.

Commenti (3)

  1. innanzitutto ciao a tutti. ma la piu grossa percentuale la darei a de biasi,perche continua a cambiare giocatori in ogni zona del campo,difesa,centrocampo,attacco puntando su tutti e nessuno…non siamo l inter che bisogno ce di questo turn over cosi non si riuscira unintesa di squadra.mi sta anche distruggendo bianchi e rosina tra i pochi giocatori di qualita.mentre gli scarsoni continuano a giocare i vari diana,colombo,pratali,zanetti,barone,sereni(portiere sopravallutato non azzecca un uscita che sia una secondo me a paura)questi giocatori li farei fuori subito a gennaio sperando che qualche squadra abbia il coraggio di comprarli.

  2. Beh Max, è chiaro che in casa Toro ci sia un concorso di colpe, anche se non saprei a chi attribuirne di più in percentuale. Possiamo solo sperare per te e per il popolo granata che da qui a gennaio cambi qualcosa. E che non sia solo l’allenatore, visto che già si parla di Novellino… In bocca al lupo 🙂

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