Milan senza Allegri contro il Cagliari: squalificato!

Dire che non è un buon periodo per Allegri è un eufemismo. Tre sconfitte, un pareggio ed una sola vittoria nelle prime 5 partite ufficiali della stagione già avrebbero fatto saltare i nervi a molti, ma poi le voci su un suo possibile esonero e la lite con Inzaghi lo hanno decisamente messo in cattiva luce. Oggi arriva anche questa: la squalifica per un turno per aver rivolto “frasi ingiuriose” all’arbitro Celi alla fine di Udinese-Milan.

Milanesi in crisi, la spiegazione di Moratti

Inter e Milan rallentano il passo e mostrano evidenti segni di cedimento, specie tra le mura domestiche, dove entrambe faticano a trovare la quadratura del cerchio. I rossoneri hanno perso tre delle quattro di gare di campionato disputate, due delle quali proprio davanti al pubblico amico e contro squadre non proprio irresistibili (chiediamo scusa ai tifosi di Sampdoria ed Atalanta). L’Inter ha perso entrambe le gare giocate in casa (contro Roma), non mostrando segnali positivi neanche in coppa. A chi dare la colpa per il momento no delle milanesi? Moratti prova a dare una spiegazione.

Formazioni Udinese – Milan, quarta giornata serie A 2012/2013

 Dopo un avvio di stagione davvero deludente per il Milan, la gara che si gioca oggi al Friuli contro l’Udinese alle ore 15 potrebbe già essere l’ultima spiaggia per Massimiliano Allegri. Il tecnico sembra saperlo e prova il tutto per tutto rivoluzionando la squadra e cambiando diversi interpreti. Fuori i nuovi acquisti Bojan, De Jong e Niang, ma anche giocatori importanti come Boateng o Antonini. Il modulo dovrebbe rimanere il 4-3-1-2, ma qualcuno pensa che la squadra possa anche esser schierata con un inedito 4-3-3

Crisi Milan, Berlusconi vuole Gattuso allenatore

Ormai non si pensa più “se” sostituire Allegri, ma soltanto “quando”. Se il Milan dovesse fallire anche la prossima partita contro l’Udinese, la sostituzione avverrebbe già domenica sera, altrimenti ci sarebbe al primo passo falso. Sì ma con chi? Al momento il nome più in voga è quello di Tassotti, attualmente vice di Allegri e che essendo uno che ha sempre vestito i colori rossoneri conosce bene l’ambiente e potrebbe riportare quella serenità che serve alla squadra.

Lite tra Inzaghi e Allegri, alta tensione in casa Milan

La tensione è palpabile in casa Milan, e lo dimostra la furiosa lite che si è tenuta ieri di fronte a decine di persone rimaste attonite. Lo scenario è stato il campo di allenamento delle giovanili rossonere nel centro sportivo Vismara, ed i protagonisti sono il presente, e probabilmente passato, del Milan Massimiliano Allegri, ed il passato ed il futuro del club, Pippo Inzaghi.

Crisi Milan, esonero Allegri se non vince con l’Udinese

L’ultimatum è arrivato: contro l’Udinese domenica prossima o arrivano i tre punti o sarà esonero. Più chiaro di così il messaggio non poteva arrivare, anche se non è stato espresso con queste parole. Berlusconi si racconta che a fine gara abbia chiamato Galliani per predisporre l’esonero di Allegri, ma l’ad ci è voluto andare più cauto, concedendogli un’altra possibilità.

Esonero di Allegri sempre più vicino, è lui che se lo va a cercare

Pochi giorni fa parlavamo di un possibile esonero di Allegri se non avesse vinto entrambe le partite contro l’Atalanta e l’Anderlecht. Sono arrivate una sconfitta ed un pareggio, e per adesso (ma non sappiamo ancora per quanto), l’allenatore è ancora al suo posto. Già, per quanto? Il problema principale adesso sembra essere la mancanza di alternative perché se ci fosse un allenatore di alto livello disponibile probabilmente Allegri sarebbe già con le valigie in mano. Vediamo perché.

>> LA SINTESI DI MILAN – ANDERLECHT 0-0

Milan, Galliani: “Ibra voleva restare”

Zlatan Ibrahimovic non avrebbe mai voluto imparare il francese alla corte di Carlo Ancelotti. Lo svedese voleva restare in rossonero ancora per un po’ e cercare di contribuire alla causa del Milan per qualche altra stagione. Perché allora ha preparato la valigia per trasferirsi al Paris Saint Germain? I motivi della decisione arrivano dalla voce di Adriano Galliani, che parla di scelta dettata dalla necessità di pareggiare il bilancio.

Crisi Milan, Allegri non cambia, contro l’Anderlecht sempre lo stesso gioco

Il Milan di inizio stagione non è piaciuto a nessuno, ma Massimiliano Allegri non demorde e contro l’Anderlecht presenterà più o meno la stessa squadra che è appena uscita sconfitta dal derby con l’Atalanta. Il giorno l’impresa della Juve che scappa via e rende la rincorsa del Milan ancora più complicata è lui principalmente sul banco degli imputati. Se i risultati non arrivano, si sa, la colpa è spesso di tanti fattori, ma a pagare è sempre l’allenatore.

Milan – Atalanta 0-1, video e interviste

Seconda gara casalinga e seconda batosta per il Milan di Allegri, che perde punti importanti nella corsa verso la vetta della classifica. A passeggiare sulle speranze dei rossoneri questa volta è l’Atalanta, alla ricerca di conferme dopo l’1-1 di Cagliari nell’ultimo turno di campionato.

Formazioni Milan – Atalanta, unico dubbio Pazzini

Milan – Atalanta sarà il posticipo del sabato sera visto l’impegno in Champions League dei rossoneri. Entrambe le squadre contano diverse assenze, alcune anche molto importanti. Tra i padroni di casa infatti non ci saranno i soliti assenti di lungo corso (Pato, Muntari, ecc.), ma anche altri infortunati recenti come Montolivo, mentre è in forte dubbio l’eroe della trasferta di Bologna, Giampaolo Pazzini, che in settimana si è infortunato in allenamento.

Milan, Allegri a rischio se non vince le prossime due partite

Una sconfitta all’esordio in campionato ed una vittoria arrivata quasi per caso contro il Bologna non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già critica sulla panchina rossonera. Massimiliano Allegri era già il grande accusato del gran numero di infortuni dello scorso anno e di aver fatto scappare i senatori in questa stagione. Ma se nemmeno con i giovani le cose dovessero andar bene, c’è il rischio che venga sostituito.

Milan, Niang “retrocesso” in Primavera, punizione o poca fiducia?

Era arrivato come il top player di una campagna acquisti scarsa, ma dopo nemmeno un mese Mbaye Niang deve già fare i conti con la dura realtà. In patria lo chiamano “Le Petit Henry” (il piccolo Henry), ma da quel poco che ha fatto vedere finora sembra più un piccolo Balotelli. Niang, 17 anni e cresciuto calcisticamente nel Caen dove lo scorso anno era titolare ed era considerato il calciatore più forte della storia del club, ha fatto parlare di sé diverse volte da quando è arrivato a Milano, ma raramente per quanto fatto vedere in campo.