Esonero di Allegri sempre più vicino, è lui che se lo va a cercare

di Redazione Commenta

Pochi giorni fa parlavamo di un possibile esonero di Allegri se non avesse vinto entrambe le partite contro l’Atalanta e l’Anderlecht. Sono arrivate una sconfitta ed un pareggio, e per adesso (ma non sappiamo ancora per quanto), l’allenatore è ancora al suo posto. Già, per quanto? Il problema principale adesso sembra essere la mancanza di alternative perché se ci fosse un allenatore di alto livello disponibile probabilmente Allegri sarebbe già con le valigie in mano. Vediamo perché.

>> LA SINTESI DI MILAN – ANDERLECHT 0-0

Il Milan ha una fama internazionale da difendere, ed un inizio di campionato peggiore non poteva esserci. Dopo tre partite di campionato sono arrivate due sconfitte (peraltro non contro Juventus e Inter ma contro Sampdoria e Atalanta), ed una vittoria piuttosto casuale. Nemmeno la musichetta della Champions League è riuscita a dare la carica, ed anzi, è stata probabilmente più vicina ad una marcia funebre che alla riscossa.

GIOCO DA PROVINCIALE – Se contro la Samp la sconfitta è arrivata per puro caso e contro l’Atalanta il Milan non ha giocato male, avendo solo il problema di concretizzare il tanto lavoro svolto, nella gara contro l’Anderlecht l’unico aggettivo che ci viene in mente è “disastroso”. Sì perché sembrava che Allegri facesse di tutto per farsi esonerare. A partire dalla formazione iniziale. Questa sorta di 4-5-1 che assomigliava all’albero di Natale di Ancelotti che tanto faceva arrabbiare Berlusconi in cui Emanuelson non si capiva che ruolo avesse, se fosse esterno di centrocampo, seconda punta o trequartista insieme a Boateng, davvero non l’ha capito nessuno. Forse nemmeno i giocatori in campo. Già i primo campanello d’allarme è suonato con la violazione della “regola” delle due punte tanto cara al presidente.

Altro elemento a sfavore di Allegri è che un club glorioso come il Milan non può affrontare una piccola squadra come l’Anderlecht in casa in Champions League con un solo attaccante, con il chiaro intento di non prenderle. Non per altro a fine gara Allegri era sorridente e dichiarava “almeno non abbiamo preso gol”. Se avesse giocato al Bernabeu potevamo anche capirlo, ma a San Siro contro l’Anderlecht ci vuole molto meno per essere esonerato.

A dimostrazione ulteriore che ha sbagliato la formazione c’è che quando è entrato El Shaarawy la partita è cambiata e solo per puro caso il Milan non l’ha vinta. Diciamocela tutta, i belgi erano davvero poca cosa, e quando il Faraone è entrato li ha messi in forte crisi. Forse Berlusconi aveva ragione sulla storia delle due punte. Quando poi anziché togliere uno sprecone Emanuelson o uno tra De Jong e Nocerino che sono evidentemente doppioni vai a togliere l’unico giocatore di classe che si può inventare la giocata, Boateng, allora è evidente che stai dicendo “esoneratemi!”. E questo messaggio lo hanno capito benissimo sugli spalti vista la caterva di fischi diretti alle orecchie dell’allenatore.

Dunque ora cosa ne sarà di Allegri? Galliani gli ha confermato la fiducia, ma si sa benissimo che se Berlusconi decidesse di mandarlo via, l’ad non potrà opporsi. E per una volta crediamo che i tifosi saranno d’accordo con lui.

Photo Credits | Getty Images

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