Bologna – Roma tra amarcord, record e voglia di riscatto

Anno 1992, una vita fa. Sinisa Mihajolovic lasciava la Stella Rossa ed approdava nel campionato italiano, portato a Roma dall’allora presidente Ciarrapico. A 16 anni di distanza eccolo pronto per un altro esordio, stavolta da tecnico e proprio contro il suo passato.

Non è certo la prima volta che si ritrova a giocare contro la maglia giallorossa, ma finora lo aveva fatto da calciatore o al massimo da secondo di Mancini sulla panchina dell’Inter.

Stavolta sarà diverso, un’emozione tutta nuova, perché il Bologna ha deciso di contare sulle sue capacità affidandogli la panchina. Strani scherzi del destino, nel giorno della presenza numero 400 in A per Francesco Totti, che esordì in maglia giallorossa proprio al fianco di Sinisa in un pomeriggio primaverile di 15 anni e mezzo fa, nel giorno in cui il serbo segnava l’unico gol in campionato con la Roma.

Incredibile svolta in casa Roma: la Sensi offre la squadra a Caltagirone

Nell’unica settimana in cui sembrava dovesse andare tutto bene per la Roma, ci pensa la sua presidentessa, Rosella Sensi, a ripristinare i malumori, facendo intravedere un oscuro futuro per i giallorossi. Ritorna il motivetto che ha accompagnato per tutta l’estate le vacanze dei Sensi, e cioè la possibilità di cedere la squadra a questo o a quell’acquirente. Ora che sembrava che tutto si fosse calmato, è proprio la dirigenza a mettere sul piatto d’argento la società, destinatario: il gruppo Caltagirone.

Ma non c’è solo questa bega ad infastidire non poco l’ambiente. Ci si mette anche il capitano, simbolo della Roma, Francesco Totti, che fa i capricci sul contratto che non ha ancora rinnovato, e che nonostante le sue condizioni fisiche, desidera ancora con tanti zeri. Insomma i giallorossi sembrano non poter mai avere pace quest’anno.

Platini: Roma pronta per la finale di Champions

Promosso a pieni voti: questo il responso di Michel Platini di fronte alla bellezza dello Stadio Olimpico che ieri sera ha ospitato la gara tra Roma e Chelsea e che a fine maggio aspetta di veder giocare le migliori due formazioni d’Europa.

Il Presidente dell’Uefa ieri sera ha approfittato dell’evento per verificare di persona i progressi fatti nell’impianto romano in vista della partita dell’anno a livello di club ed è sembrato entusiasta dei passi avanti fatti dal’organizzazione:

Mancavo a Roma dal 1996, dall’ultima finale che lo stadio Olimpico ha ospitato tra Juventus e Ajax, e ho trovato questo impianto bellissimo. Uno stadio del genere per forza di cose sarà pronto ad ospitare l’atto finale del prossimo 27 maggio.

La Roma risorge, l’Inter frena

Stati d’animo diversi per le due italiane impegnate ieri sera in Champions League. La Roma ritrova gioco e vittoria, cancellando l’ultimo periodo negativo con una prestazione che sa di riscatto, mentre l’Inter torna dalla trasferta di Cipro con tre gol incassati ed un solo punto, senza contare la pessima figura rimediata di fronte ad una squadra nettamente inferiore a livello tecnico.

All’Olimpico c’era ancora aria di contestazione dopo le tante, troppe debacle che hanno rischiato di guastare il rapporto tra squadra e tifoseria. Agli uomini di Spalletti veniva chiesto un segno di “vita” e alla fine la resurrezione si è compiuta, nonostante le incursioni iniziali del Chelsea, che lasciavano presagire un’altra serata di sofferenza.

La svolta al 34′ del primo tempo, quando Cicinho si involava sulla destra e metteva Panucci nella condizione di battere a rete a due passi dalla porta. 1-0 per la Roma e cielo sopra l’Olimpico un po’ meno grigio, nonostante il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale.

Roma: è l’ora della contestazione

Sei mesi fa era una delle più belle realtà del calcio italiano, in lotta per lo scudetto fino all’ultima giornata di campionato, vincitrice della Coppa Italia e con un gioco che faceva invidia a più di metà delle squadre nostrane.

Poi l’estate, una campagna acquisti a dir poco discutibile, una Supercoppa persa ai rigori ed un inizio campionato non proprio esaltante, tanto che dopo dieci giornate si ritrova con soli 7 punti in classifica. Che succede in casa Roma?

E’ difficile spiegare il momento no dei giallorossi, anche perché loro per primi non riescono a trovare risposte alle tante, troppe sconfitte rimediate in campionato ed in Champions League. L’ultima, quella di ieri sera all’Olimpico di Torino, ha fatto esplodere una contestazione senza precedenti nell’era Spalletti, con cori, insulti e lancio di monetine al rientro della squadra nella Capitale.

L’Inter soffre e vince, la Juve vola

Solo un paio di settimane fa si parlava di crisi in casa bianconera, con un summit convocato d’urgenza per risolvere in fretta la questione, prima di sprofondare nella bassa classifica. Poi era arrivata una nuova pesante sconfitta contro un Napoli lanciatissimo, ma da quel triste sabato di metà ottobre, i bianconeri sono riusciti a collezionare solo vittorie, mettendo in imbarazzo Real Madrid, Torino, Bologna e Roma, proprio ieri sera.

Una Juventus che sta risalendo pian piano la china, dopo il momento di appannamento che le ha impedito di proseguire la sua marcia verso le prime posizioni di classifica. Ma ora il peggio sembra passato e con il recupero degli infortunati ci sarà da divertirsi per i tifosi della Vecchia Signora.

Intanto si godono la vittoria di ieri contro una Roma sempre più in caduta libera, alla sesta sconfitta in dieci partite e con soli 7 miseri punti in classifica. Il ritiro non è servito a dare lo scossone che tutti si aspettavano ed ora urgono soluzioni degne di una grande società, se non si vuole correre il rischio di impelagarsi nella lotta salvezza.

L’inter vince di misura, la Roma ancora sconfitta

Mercoledì amaro per la Roma di Spalletti, costretta ad incassare la terza sconfitta in 10 giorni, nonostante il rientro a tempo pieno di Totti ed i segnali di ripresa mostrati. Stavolta a infierire sul momento no dei giallorossi è stato il Chelsea, sebbene abbia avuto bisogno di un tempo e mezzo per aver ragione di una Roma che si è difesa in modo ordinato.

Ma non è bastato. Nel primo tempo la voglia di rivalsa dei capitolini si è fatta sentire, ma a ben guardare non è che le occasioni da gol siano state così evidenti, tanto che Cech ha vissuto una serata di relativo relax. Meno equilibrata la ripresa, con il Chelsea a spingere e la Roma alla ricerca affannosa di almeno un punto da portare a casa.

Alla fine, però, sono i Blues ad esultare, grazie ad un gol di John Terry, quando mancava solo un quarto d’ora al fischio finale. Nella serata del’ennesima disfatta, l’unica consolazione è che il Bordeaux ha battuto il Cluj, lasciando aperta la porta della qualificazione per gli uomini di Spalletti, che ora chiudono la classifica con 3 punti, proprio come i francesi, mentre il Cluj è fermo a 4.

Roma-Inter: questione tra ex

Negli ultimi anni si sono contese tutto quello che c’era da vincere, in una specie di scontro a due che lasciava spesso poche briciole alle avversarie di turno. Domani sera Roma e Inter si ritroveranno ancora una volta l’una contro l’altra nel posticipo della settima giornata di campionato.

In palio nessuna coppa né una fetta di scudetto, ma tre punti preziosi nell’economia di un campionato straordinariamente avvincente.

L’Inter è in testa alla classifica (in compagnia di Lazio e Udinese), la Roma è in cerca di riscatto dopo la sconfitta patita in quel di Siena, costata a Spalletti un fiume di critiche. Che partita sarà? Difficile prevedere se ci sarà o meno spettacolo in campo, ma come molti hanno fatto notare conterà la soprattutto la voglia di rivalsa degli ex presenti su entrambe le sponde.

Zarate, un laziale “quasi” romanista

Ne avevamo parlato lo scorso inverno, tracciandone un profilo più che dettagliato nella speranza che qualche presidente nostrano si lasciasse convincere a scommettere su di lui. Mauro Matias Zarate alla fine ce l’ha fatta ad approdare nel nostro campionato, grazie alla scommessa (finora vinta) del patron laziale Claudio Lotito, ma pochi sanno che il ragazzino terribile ha “rischiato” di indossare la maglia degli odiati cugini.

A rivelarlo è il sito di fede giallorossa RomaNews.eu che dedica un articolo al fenomeno biancazzurro, svelando il lavoro nascosto (e poco apprezzato a quanto pare) di Luis, argentino di origine e romano di adozione (nonché romanista convinto e molto vicino ai Sensi).

Ebbene pare che l’osservatore avesse notato da tempo le qualità fuori dal comune del giovane Zarate (campione del mondo Under 20 lo scorso anno), al punto da proporlo a Pradè in sede di campagna acquisti. Ma a Roma evidentemente avevano altri progetti, troppo impegnati forse ad inseguire sogni impossibili (vedi Mutu) o talenti tutti da verificare (Menez, Loria…) e la scheda dell’argentino non è stata neppure presa in considerazione. Luis a questo punto, sentendosi poco considerato nell’ambiente giallorosso, si è dimesso dall’incarico di osservatore.

La Roma sorride, l’Inter mugugna

Il calcio è veramente strano e al termine della seconda giornata di Champions League ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione. Archiviati i pareggi di Juventus e Firentina nelle gare di martedì, toccava a Roma ed Inter difendere l’onore dell’Italia in campo internazionale.

Impresa agevole per la squadra di mister Mourinho, impegnata in casa contro un Werder Brema decisamente inferiore a livello tecnico. Compito più difficile per la Roma contro il Bordeaux e non per un discorso di inferiorità o meno, ma semplicemente perché orfana di molti pezzi pregiati (Totti in testa, ma non solo).

Ma il campo ha capovolto le situazioni, tanto che questa mattina ci ritroviamo a commentare il pareggio dell’Inter (che a tempo scaduto poteva trasformarsi addirittura in disfatta) e la vittoria corsara della Roma su un campo difficile come quello francese.