L’Inter soffre e vince, la Juve vola

di Redazione Commenta

Solo un paio di settimane fa si parlava di crisi in casa bianconera, con un summit convocato d’urgenza per risolvere in fretta la questione, prima di sprofondare nella bassa classifica. Poi era arrivata una nuova pesante sconfitta contro un Napoli lanciatissimo, ma da quel triste sabato di metà ottobre, i bianconeri sono riusciti a collezionare solo vittorie, mettendo in imbarazzo Real Madrid, Torino, Bologna e Roma, proprio ieri sera.

Una Juventus che sta risalendo pian piano la china, dopo il momento di appannamento che le ha impedito di proseguire la sua marcia verso le prime posizioni di classifica. Ma ora il peggio sembra passato e con il recupero degli infortunati ci sarà da divertirsi per i tifosi della Vecchia Signora.

Intanto si godono la vittoria di ieri contro una Roma sempre più in caduta libera, alla sesta sconfitta in dieci partite e con soli 7 miseri punti in classifica. Il ritiro non è servito a dare lo scossone che tutti si aspettavano ed ora urgono soluzioni degne di una grande società, se non si vuole correre il rischio di impelagarsi nella lotta salvezza.

Nella gara di ieri gli uomini di Spalletti hanno tentato di costruire delle buone manovre, ma poi si sono dovuti arrendere ad un Del Piero che continua a sorprendere (punizione da trenta metri e palla nell’angolino alto) e ad un Marchionni che sostituisce degnamente Camoranesi e si concede la prima rete della stagione.

Nel pomeriggio un’Inter autolesionista si fa recuperare due reti dalla Reggina e rischia fino al 90′ di portare a casa il terzo pareggio consecutivo. Di Maicon e Vieira le rete regalate ai nerazzurri dagli uomini di Orlandi, che però trovano la forza di reagire e si portano sul 2-2, grazie alle reti di Cozza e Brienza.

E proprio mentre Mourinho stava cercando le parole giuste nel suo perfetto italiano per giustificare l’ennesimo risultato “negativo”, ecco spuntare Cordoba nelle vesti di goleador. Stavolta L’inter si salva, ma a Reggio hanno più di un motivo per rammaricarsi di aver buttato alle ortiche un punto prezioso in chiave salvezza.

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