Zenit campione d’Europa grazie alla mafia russa

Ne abbiamo decantato le lodi per settimane intere durante la scorsa stagione, indicandola come squadra rivelazione dell’anno. Un club venuto dal nulla e arrivato sul tetto d’Europa con la conquista della Coppa Uefa. La vittoria dello Zenit St. Pietroburgo ci aveva regalato una bella pagina di sport, strappando a squadroni più blasonati la leadership a livello continentale.

Ma ora il sogno sembra infrangersi di fronte ai sospetti avanzati da un’inchiesta partita dalla Spagna, dalla quale risulta che lo Zenit avrebbe beneficiato di qualche aiuto dall’esterno per raggiungere l’obiettivo. E che aiuto ragazzi!

Non stiamo parlando di arbitri corrotti o degli imbrogli tanto cari anche al nostro calcio, ma di un intervento della mafia russa nella persona di Guenadis Petrov, uno dei massimi esponenti della Tambobskaya.

Bundesliga: rischia Klismann, il Werder ne fa ancora 5

Perdere una volta passi. Perderne due no, soprattutto se ti chiami Bayern Monaco. Se poi a questo si va ad aggiungere che due sono le sconfitte della squadra di tutto lo scorso anno, e ora sono arrivate una di fila all’altra; l’ultima è arrivata dopo aver subito 5 gol: hai la squadra che sulla carta è la più forte del torneo; e soprattutto la seconda sconfitta arriva contro l’Hannover, di certo non un avversario ostico, le cose cominciano a farsi complicate.

Trema, e non poco, la panchina di Jurgen Klinsmann, in un periodo più nero di quello che si può immaginare. Il suo squadrone non va, Toni fa quel che può, e infatti è uno dei pochi salvi dalle critiche dei giornali tedeschi, ma i miracoli il ragazzone italiano ancora non ha imparato a farli.

La Juve trema, la Fiorentina arranca

La serata che non ti aspetti. Juventus e Fiorentina erano chiamate a due impegni non certo priobitivi nella seconda giornata di Champions League, ma non hanno saputo sfruttare la superiorità tecnica (l’una) ed il fattore campo (l’altra).

E così ci ritroviamo a dover commentare due pareggi e a ringraziare il cielo che almeno la classifica si sia mossa, in attesa di tempi migliori.

I bianconeri sono partiti nel peggiore dei modi sul campo del Bate Borisov, scioccati oltremodo da una squadra che corre, lotta e per metà primo tempo fa la parte del leone, ritrovandosi in vantaggio di due gol. Sugli altari Kryvets e Stasevich, eroi per una notte nel freddo di Minsk, davanti all’armata bianconera. La fortuna della Vecchia Signora è che Ranieri abbia deciso di schierare sin dal primo minuto quel metro e mezzo (o poco più) di classe cristallina che risponde al nome di Sebastian Giovinco.

La polizia boccia le celle negli stadi

Per l’ordine pubblico negli stadi le hanno provate tutte. Dalle leggi a tolleranza zero alla moltiplicazione delle forze armate, fino a tornelli elettronici e telecamere all’avanguardia. Addirittura il Presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese ci aveva provato con la forza, chiedendo le celle negli stadi, ma stavolta questa misura di sicurezza è risultata un pò eccessiva.

A dirlo è il capo della polizia Antonio Manganelli ai microfoni di Sky Tg24, che ricorda che le celle in Italia ci sono eccome (anche se non tante ndr), e lui si augura di non doverle usare. Purtroppo però molto spesso andrebbero riempite eccome, ma si finisce sempre per risolverla all’italiana, con un nulla di fatto.

Gli infortuni più stupidi del calcio (capitolo II)

Strano ma vero. Ci sono calciatori che calcano i rettangoli di gioco per decenni, senza riportare nemmeno una stupida distorsione per poi farsi male (e di brutto) in incidenti domestici. Già qualche mese fa ci eravamo occupati dell’argomento, riportando episodi quantomeno singolari riguardo ad infortuni al d fuori del campo, ma a quanto pare il peggio non è mai morto e siamo costretti a tornare sull’argomento.

L’imbranato di turno risponde al nome di Liam Lawrence, attaccante dello Stoke, inciampato sul proprio cane mentre usciva di casa per la passeggiata quotidiana. Il risultato della goffa caduta è una caviglia gonfia, tanto gonfia da mettere in dubbio la presenza di Lawrence nella gara di domenica prossima contro il Portsmouth.

Fortunatamente per lui sono escluse fratture, ma la gravità della situazione è ancora tutta da verificare. Intanto in Inghilterra, tra una risata e l’altra, si divertono a ricordare i 10 incidenti più stupidi della storia del calcio, molti dei quali già presentati su queste pagine. Ma per quanti hanno voglia di sorridere, facciamo un breve ripasso, seguendo la classifica del Daily Sport.

Fantacalcio: Zarate, migliore per la terza volta

Essere il miglior calciatore di giornata è sempre una grande impresa. Esserlo per 3 volte su 5 partite è un evento storico. Mai nessuno, nemmeno il miglior Ronaldo dei tempi d’oro, è mai riuscito a partire così forte ad inizio campionato, e visto l’andazzo, sembra proprio non dover smettere più.

Mauro Zarate, il gioiellino di Lotito, risulta oggi per la terza volta il miglior calciatore di giornata. I gol ancora una volta sono stati due, e questo riconoscimento va ad aggiungersi alla vetta della classifica cannonieri, che non è poco. Top 11, come pronosticato, dominata dai milanisti, premiati dopo il derby, ma molte saranno le new entry.

Ma quando rientra Francesco Totti?

Il capitano ci prova: corre, scatta, forza, tocca palla, ma poi inevitabilmente finisce per uscire dolorante. La situazione va avanti da un po’ e comincia a preoccupare un ambiente che non può permettersi di lasciare troppo spazio alle grandi sorelle. La domanda sorge spontanea, diceva qualcuno: ma quando rientra Francesco Totti?

Di certo non domani contro il Bordeaux, costretto all’ennesima esclusione da parte di Spalletti che, dopo averlo visto uscire dolorante dall’allenamento di ieri, non può certo rischiare di schierarlo in Champions League. Ed è un vero problema, se si considera che oltre al numero 10 non saranno della partita Juan, Pizarro, Montella, Tonetto e Cassetti. Ma mentre l’assenza dei compagni può essere in qualche modo compensata, è difficile per il tecnico toscano trovare un’alternativa che valga almeno la metà del capitano.

E dire che Totti aveva bruciato le tappe per recuperare al più presto dall’infortunio dello scorso aprile e dall’intervento che lo aveva costretto a saltare persino le vacanze estive, per farsi trovare pronto ad inizio stagione. A vederlo in campo in Supercoppa contro l’Inter, qualcuno aveva gridato al miracolo, sebbene proprio dal suo piede destro fosse arrivato l’errore decisivo che consegnava il primo trofeo stagionale alla squadra nerazzurra.

Liga: derby troppo caldo, invasioni di campo e denunce a Barcellona

La giornata del derby continua in Spagna, ma mentre in Italia e Inghilterra, almeno sul piano dell’ordine pubblico, non ci sono stati problemi, in Spagna ce ne sono stati fin troppi. Nell’anticipo di sabato si affrontavano Espanyol e Barcellona, una delle stracittadine più accese della penisola iberica.

Correva il secondo tempo quando, sul punteggio di 1-1, i tifosi blaugrana hanno cominciato a lanciare verso la curva opposta dei fumogeni. Al primo ne è seguito un secondo, e poi un terzo, fino al quinto, quando i supporters dell’Espanyol, accecati dal fumo, sono stati costretti a cercare rifugio in campo, invadendolo, e portando inevitabilmente alla sospensione della gara.

Dinho-Mourinho: il derby visto dall’estero

Una rondine non fa primavera ed una sconfitta (o una vittoria) non fa testo nell’economia di un campionato. Ma la teoria non funziona se la gara di cui stiamo parlando è un derby bollente come quello di Milano, nel quale ci sono in ballo questioni che vanno al di là dei tre punti guadagnati sul campo.

Poteva essere la serata di Mourinho, che dietro il suo sorriso sempre più antipatico, avrebbe voluto involarsi verso la vetta solitaria della classifica, facendosi beffa di un Milan partito non proprio alla grande. Già, poteva essere. E invece è stata la serata di Ronaldinho, che in un’elevazione di testa ha trovato il modo di dimostrare al mondo intero che sa ancora infilare la porta avversaria.

Mourinho e Dinho, le due facce del derby milanese, gli uomini da copertina per i giornali sia nazionali che internazionali. In Europa si parla solo di loro due, come se il derby si fosse giocato in una sorta di Calcio Balilla uno contro uno.

Gascoigne ha un nuovo amore!

Di lui e delle sue bravate abbiamo parlato abbondantemente su queste pagine, ma mai potevamo immaginare di finire per raccontarvi di una sua storia d’amore. Ci riferiamo a Paul Gascoigne,

Premier League: Cristiano Ronaldo ritrova il gol

Giornata di derby anche in Premier League. In terra inglese in quest’ultima giornata si sono tenuti due stracittadine, quella di Liverpool e una delle tante della città di Londra. Ma le notizie di giornata sono due: il ritorno al gol dopo l’infortunio di Cristiano Ronaldo (anche se per adesso solo su rigore), e il tonfo clamoroso dell’Arsenal in casa contro l’Hull City.

La squadra di Wenger, forse troppo distratta dalla preparazione per la gara di Champions League o dal pensiero che l’Hull City fosse una matricola, e quindi non pericolosa, si adagia sugli allori, soprattutto dopo l’autorete di McShane che pare consegnare i tre punti ai Gunners. Ed invece un uno-due terribile ribalta le sorti della partita, e il tramortito Arsenal perde partita e primato, in favore di Chelsea e Liverpool.

La Lazio in testa, l’Inter si lamenta

Ti aspetti di trovare le cinque sorelle a guidare la classifica e ti ritrovi con una coppia insolita lì dove si respira profumo di gloria. Avevamo detto sin dalla prima giornata che si prospettava un campionato “strano” e, man mano che le giornate aumentano, si fa sempre più diffusa la convinzione che ci sarà da lottare parecchio per assicurarsi le piazze d’onore.

Dorme sonni tranquilli la Lazio di Rossi, partita senza troppe ambizioni, per poi ritrovarsi da sola a guardare le altre dall’alto in basso. Non è prevedibile quanto Zarate & Co. riusciranno a reggere le vertigini del primato, ma è confortante che la squadra risponda sempre con ottime prestazioni condite da diversi gol. Tre quelli inflitti ieri al Torino, con la solita accoppiata vincente Pandev-Zarate a farla da padrona.

Basta un solo gol al Napoli per espugnare il campo del Bologna, in attesa della trasferta insidiosa di Coppa Uefa contro il Benfica. Sotto il Vesuvio si respira un’aria che sa di tempi andati, quando gli azzurri facevano tremare il mondo intero. I protagonisti sono diversi (e forse nemmeno all’altezza degli illustri predecessori), ma intanto la classifica dice 11 punti e secondo posto.