Sapete qual è la squadra con più stranieri? Non è l’Inter

I nerazzurri, da sempre tacciati di essere il club meno nazionalista della storia, in questo momento ha l’85,2% di calciatori in rosa che non è italiano. Un’enormità, se pensiamo che da anni si dice che per far crescere il calcio italiano bisogna puntare sui calciatori delle nostre Primavere.

Ed invece l’Inter continua ad acquistare vagonate di calciatori dall’estero. Purtroppo è in buona compagnia. Infatti, nonostante il numero altissimo di stranieri, è superata dall’Arsenal, che in rosa ha addirittura il 91,7% di non-inglesi, praticamente tutta la squadra, compreso l’allenatore che è francese. A rivelarlo è un’interessante statistica formulata dal CIES, il centro internazionale per gli studi sullo sport, promosso dalla Fifa, che mette in evidenza alcuni fatti sconcertanti, come che nei 5 massimi campionati europei il 44,98% dei calciatori professionisti è straniero, praticamente la metà.

Gerrard rischia 5 anni di carcere e la Nazionale

Meno di dieci secondi per rovinare irrimediabilmente una strepitosa carriera! E’ quello che potrebbe accadere a Steven Gerrard, dopo i fatti di un paio di notti fa, quando è rimasto coinvolto in una rissa, venendo poi accusato di aggressione e lesioni.

L’impressione è che qualcuno stia cercando di speculare sulla situazione, ma bisogna ammettere che il capitano del Liverpool era presente ai fatti e non si è certo tirato indietro al momento di alzare le mani. Ieri vi abbiamo dato la notizia così come ci era arrivata, senza dettagli né spiegazioni esaurienti sull’accaduto. Oggi arrivano le testimonianze dei presenti, che parlano di una lite scatenata dalla richiesta di Gerrard di cambiar musica. Al rifiuto del dj (Marcus McGee) sarebbero partiti i primi spintoni, seguiti poi da una gomitata inferta dal capitano all’uomo.

A quel punto sono intervenuti gli amici di Gerrard, spaccando una bottiglia sulla testa del dj, finito poi in ospedale con un dente rotto e quattro punti di sutura. Fin qui il racconto della rissa, durata, come detto, non più di 10 secondi. Ma ora per questa bravata, il capitano del Liverpool rischia cinque anni di carcere ed il posto in Nazionale (che per come stanno le cose, sarebbe il minore dei mali).

Chelsea: il campione senza braccia che ha commosso il mondo

L’immagine è scioccante e forse poco adatta ad un sito che tratta di calcio, ma il dovere di cronaca ci impone a volte di mostrare anche il lato peggiore della vita. Chiedo scusa anticipatamente ai lettori che possono sentirsi “disturbati” dalla visione di un corpo martoriato, ricordando che per il protagonista della vicenda quella foto rappresenta ora un lontano ricordo, sebbene ancora forte.

Dopo la premessa necessaria, passiamo a raccontare la storia di quello che all’epoca dei fatti era solo un bambino. Era il 30 marzo 2003, una domenica di guerra come tante altre in quel di Bagdad, quando un missile americano centrò in pieno la casa in cui viveva Ali Abbas con tutta la sua famiglia. Risultato: braccia amputate per lui e morte per 14 suoi parenti, tra i quali i genitori e due fratelli.

In breve Ali Abbas diventò il simbolo della guerra in Iraq e le immagini di quel corpicino fecero il giro del mondo, tanto che qualcuno si offrì di pagare 10 mila dollari per trasportarlo in una struttura specializzata. Poi il viaggio della speranza in Inghilterra, dove lo aspettavano due protesi da 28 mila euro l’una, e qui cominciò la sua nuova vita, con un solo grande sogno: continuare a giocare a calcio. Non più da portiere, come quando era un bambino e adorava Barthez, ma usando almeno le gambe.

Incredibile valzer di attaccanti a gennaio

Quando si parla di attaccanti, e soprattutto quando si parla di spendere milioni di euro, il primo club che viene in mente è senza dubbio l’Inter. Sono ancora i nerazzurri a tenere banco davanti agli occhi di milioni di tifosi, che si aspettano, viste le premesse, un mercato di gennaio ricco di fuochi d’artificio.

Il primo, nonostante le smentite, potrebbe essere Diego Milito. Preziosi ha detto no al Real Madrid, figuriamoci all’Inter, ma Moratti non si dà per vinto e ritorna all’attacco. L’offerta già faceva paura all’inizio: Milito a gennaio in cambio di Burdisso e Obinna a titolo definitivo, Balotelli in prestito fino a giugno più 30 milioni di euro. Visto il primo no di Preziosi, anziché ritirare l’offerta, Moratti ha rilanciato: se l’argentino arriva a giugno, ha già assicurato che Acquafresca, di proprietà dell’Inter ma in prestito al Cagliari, a giugno si trasferirà in Liguria. E se tutto ciò non dovesse bastare, pare esserci già pronto un altro rilancio in termini monetari, ancora però non quantificato.

Premier League: Liverpool distacca il Chelsea, Robinho salva il City al 90′

Finalmente si parla di calcio giocato. Dopo tante polemiche nella Premier League (che si chiuderà stasera con il posticipo tra Hull ed Everton), ci sono grosse novità, soprattutto in testa. Momentaneamente infatti il Liverpool prende il largo, staccando nettamente, dopo essere andata a braccetto dall’inizio dell’anno, il Chelsea dei miliardi.

Un grande Gerrard apre le marcature, e lo strapotere rosso si sente contro un Newcastle piccolo piccolo che si affida solo alle invenzioni del suo genio, Michael Owen. Alla fine il risultato in casa dei bianconeri è 1-5, e i Reds prendono il volo. Non riesce stavolta a stargli dietro il Chelsea, nonostante fosse favoritissimo contro il Fulham. La squadra di Hodgson però è in gran forma, e lo dimostra passando in vantaggio con Clint Dempsey, e dopo la rimonta da parte dei Blues, riesce anche a pareggiare, ad un minuto dalla fine, sempre con Dempsey.

Il ritorno di Gascoigne: a Natale solo e ubriaco in un hotel

Tutto è bene quel che finisce bene. Bene per modo di dire, visto che di mezzo c’è Paul Gascoigne, il cui nome da anni è simbolo di guai a non finire. Quello che ci preme sottolineare, però, è che l’ex campione della nazionale inglese è tornato a farsi vivo, dopo aver fatto preoccupare amici e parenti per qualche giorno.

Ricordate la storia? Gazza era in un centro specializzato nella cura delle dipendenze, intenzionato ad uscir fuori dal tunnel di alcolismo nel quale si è infilato da diverso tempo. Per Natale gli era stato concesso di recarsi a casa della madre, ma sembrava aver perso la strada, non lasciando tracce dietro di sé.

Dove si era cacciato? A rivelarlo è lo stesso giocatore in una serie di telefonate ai familiari, nelle quali ha ammesso di essere rimasto scioccato dalle frasi pronunciate da suo figlio Regan e di aver per questo deciso di fermarsi in un albergo, per affogare i dispiaceri nell’alcol (e ti pareva!)

Scudetto 2009: il più grande punto interrogativo nella storia dei videogiochi

Il mercato dei videogiochi calcistici, per quanto interessante, si sta trasformando sempre di più in un oligopolio. Infatti per quanto riguarda le simulazioni calcistiche Fifa e Pes sono le uniche a contendersi il titolo di gioco più venduto (quest’anno non c’è traccia di Fifa Street o di qualche altro rivale). Per quanto riguarda i manageriali, a contendersi il titolo sono rimasti soltanto Fifa Manager e Football Manager, due titoli molto interessanti quanto simili, ma soprattutto sempre più soli.

Pc Calcio, dopo una lunga assenza interrotta lo scorso anno, per quest’anno ha deciso di passare la mano, così come tanti altri concorrenti che non hanno retto lo strapotere della Ea Games e della Sports Interactive. L’unico titolo che tenta di frapporsi tra questi colossi sarà il classico Scudetto (in inglese si chiama Championship Manager), ma per emergere doveva inventarsi qualcosa di veramente strano, e così l’ha fatto. La novità è la data di uscita: aprile 2009.

Ed ora Capello diventa “Il Padrino”

Accolto come il salvatore della patria al momento del suo insediamento, ha dovuto poi scontrarsi con la parte più ostile del popolo d’Inghilterra, poco abituato a riconoscere che uno straniero possa essere migliore, specie se italiano.

Ora lo chiamano “Il Padrino”, ma Fabio Capello ne ha dovuti mandar giù di bocconi amari, prima di riuscire a dimostrare di essere ancora quanto di meglio c’è sulla piazza a livello internazionale, il più vincente di tutti, l’unico che è riuscito nell’impresa di trionfare ovunque abbia messo piede.

Ma le prime uscite non proprio esaltanti dal punto di vista del gioco avevano riportato alla luce vecchie polemiche, come se ci si aspettasse di veder spuntare una bacchetta magica tra le mani del tecnico, capace di far girare testa e gambe dei giocatori. Ma lui è andato avanti per la sua strada, tra scelte scomode ed impopolari (vedi l’esclusione del beniamino Owen) e regole rigide, anche a rischio di diventare antipatico.

Calciomercato: il punto a 10 giorni dalla riapertura

Ufficialmente si riaprirà il 7 gennaio ma, complice la sosta natalizia, i cellulari dei vari procuratori e direttori sportivi delle squadre di tutto il mondo sono già incandescenti. Al momento infatti 4 sono i colpi di mercato già portati a termine in Italia, ma bisognerà aspettare appunto il 7 del prossimo mese per ufficializzarli. Mancando 10 giorni chissà quanti altri saranno portati a termine. Cerchiamo di capire come ci si muove in tutta Europa, e specialmente in Italia.

Cercando di mettere un pò in ordine, le trattative già arrivate a buon fine sono state il passaggio osannato di Beckham al Milan, quello di Lanzafame in prestito dal Palermo al Bari, e i due neoacquisti del Bologna, e cioè Mutarelli e, l’affare dell’ultimo momento, “Tyson” Rivas.