Gerrard rischia 5 anni di carcere e la Nazionale

di Redazione 3

Meno di dieci secondi per rovinare irrimediabilmente una strepitosa carriera! E’ quello che potrebbe accadere a Steven Gerrard, dopo i fatti di un paio di notti fa, quando è rimasto coinvolto in una rissa, venendo poi accusato di aggressione e lesioni.

L’impressione è che qualcuno stia cercando di speculare sulla situazione, ma bisogna ammettere che il capitano del Liverpool era presente ai fatti e non si è certo tirato indietro al momento di alzare le mani. Ieri vi abbiamo dato la notizia così come ci era arrivata, senza dettagli né spiegazioni esaurienti sull’accaduto. Oggi arrivano le testimonianze dei presenti, che parlano di una lite scatenata dalla richiesta di Gerrard di cambiar musica. Al rifiuto del dj (Marcus McGee) sarebbero partiti i primi spintoni, seguiti poi da una gomitata inferta dal capitano all’uomo.

A quel punto sono intervenuti gli amici di Gerrard, spaccando una bottiglia sulla testa del dj, finito poi in ospedale con un dente rotto e quattro punti di sutura. Fin qui il racconto della rissa, durata, come detto, non più di 10 secondi. Ma ora per questa bravata, il capitano del Liverpool rischia cinque anni di carcere ed il posto in Nazionale (che per come stanno le cose, sarebbe il minore dei mali).

Sui tabloid d’oltremenica non si parla d’altro e la notizia ha finito per occupare non solo le pagine sportive, ma anche quelle di cronaca. Ci si domanda quali possano essere le conseguenze della vicenda, se le accuse dovessero essere confermate.

Dal punto di vista sportivo, il numero 8 dei Reds per ora non rischia sanzioni né squalifiche, almeno fino al 23 gennaio, quando verrà chiamato a rispondere delle accuse di fronte ad un giudice. Resta da stabilire se Gerrard avrà ancora la possibilità di vestire la maglia della nazionale inglese, vista l’iintransigenza di Capello sui comportamenti degli atleti sia in campo che fuori.

Certo, è difficile far fuori uno dei forti centrocampisti del momento, ma Don Fabio ha dato spesso dmostrazione di coerenza e difficilmente riuscirà a perdonare un simile gesto di un suo giocatore. Non ci resta che aspettare le convocazioni per l’amichevole contro la Spagna del prossimo 11 febbraio, ma non sorprendetevi, se vi capitasse di non leggere il suo nome nella lista.

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