Allegri: “il derby? E’ più determinante per loro che per noi”

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Dopo la tregua dovuta all’importanza dell’impegno della nazionale, si ritorna a pensare al campionato, ed i discorsi sul derby vengono immediatamente ripresi. Milan-Inter sarà la partita che deciderà molto probabilmente chi vincerà lo scudetto, ma nonostante i nerazzurri abbiano rosicchiato 4 punti nelle ultime due giornate ai cugini, Allegri non sembra per nulla preoccupato, ed anzi a Skytg24 afferma:

Credo che questa partita, questo derby, sia molto importante in chiave scudetto più per loro, che per noi.

La tranquillità del tecnico ex Cagliari proviene dal fatto che il Milan è in testa al campionato da 21 giornate, ha il terzo miglior attacco e la miglior difesa del campionato, ma anche se non lo dice, soprattutto dal fatto che non ha altro a cui pensare, mentre l’Inter ha la Champions che, si sa, porta via energie fisiche e mentali.

Allegri punta su Cassano

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Ha giocato solo uno scorcio di gara contro il Cagliari, ma sua fantasia è determinante ai fini del risultato finale, grazie ad un assist che ha permesso al giovane Strasser di firmare la sua prima rete tra i professionisti. Antonio Cassano è il valore aggiunto di questo Milan ed il tecnico Allegri è pronto a scommettere ad occhi chiusi su di lui:

E’ rimasto fermo due mesi, sta lavorando in una squadra che va a cento all’ora. E’ importante che entri con la testa giusta quando viene chiamato in causa. La sua classe è immensa, può farci fare il salto di qualità con il suo talento.

Allegri: Ibra è come Van Basten

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Si è conquistato sul campo la sua grande occasione ed ora che l’ha avuta non ci sta proprio a porsi dei limiti. Lui è Massimiliano Allegri, sulla panchina del Milan dalla scorsa estate e già nel cuore dei tifosi, che sognano di rivivere gli antichi fasti, dopo qualche anno di appannamento. La piazza gli chiede successi, specie dopo aver visto trionfare per anni i cugini nerazzurri e lui non si tira indietro e giura di non voler rinunciare a nessuno degli obiettivi:

Nella mia filosofia e in quella del Milan ci sono tre obiettivi: campionato, Champions League e Coppa Italia. Fino al 22 febbraio possiamo pensare a campionato e alla partita di Coppa Italia del 12 gennaio, quando riprenderà la Champions cercheremo di correre sui tre fronti e ottenere il massimo. La rosa è ampia e la squadra ha trovato il giusto equilibrio.

Milan: Pirlo non rinnova, possibile addio a giugno?

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Pirlo non è più insostituibile. Per questo del suo contratto da 5 milioni di euro a stagione si può fare tranquillamente a meno. E’ questa l’idea che circola negli ambienti milanisti in queste ore, messi in preallarme da due notizie: il rinvio da parte del calciatore della discussione sul rinnovo contrattuale e l’interessamento da parte di altri club.

Pirlo ha un contratto che scade alla fine della prossima stagione, dunque non c’è alcuna fretta di rinnovarlo, se entrambe le parti sono d’accordo nel farlo. Il problema è che ora Allegri, visti i continui infortuni del centrocampista, ha trovato un modulo vincente che non prevede il suo utilizzo, ma con 3 centrocampisti di quantità, a cui il tridente delle meraviglie può sopperire in qualità.

Ronaldinho fa le ore piccole

Nell’ultimo periodo Allegri lo sta utilizzando con il contagocce, ma Ronaldinho trova ugualmente il modo di far parlare di sé, anche se questa volta avrebbe evitato volentieri di finire in

Inter-Milan: Benitez e Allegri vogliono i tre punti

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Il Milan scappa, l’Inter rincorre, trend invertito rispetto alle ultime stracittadine milanesi, quando erano i nerazzurri a fare la lepre in classifica, mentre i rossoneri arrancavano nell’inseguimento. Non che il vantaggio del Milan sui cugini sia incolmabile (tre soli punti in più), ma è chiaro che nel posticipo di domani sera sarà la squadra di Allegri a partire “favorita”, potendosi permettere il lusso di guardare gli avversari dall’alto in basso.

Che derby sarà? Qualcuno lo ha definito “il derby degli incerottati”, visti gli infortuni che hanno decimato entrambe le rose, ma resta pur sempre la sfida più importante dell’anno all’ombra della Madunina, chiunque siano i protagonisti in campo.

Real Madrid-Milan 2-0: fotogallery

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La sfida stellare al Santiago Bernabeu se la aggiudica il Real Madrid delle meraviglie, che ha saputo sfruttare al meglio il timore iniziale del Milan, piazzando un uno-due difficile da recuperare. E così capita che al minuto numero 14 le merengues siano già in vantaggio di due reti, con i rossoneri costretti a risvegliarsi improvvisamente dal sogno di espugnare il catino infuocato dei blancos.

La serata è più storta che mai e ci si mette anche la sorte ad impedire agli uomini di Allegri di dimezzare quantomeno lo svantaggio (vedi traversa di Pirlo). Milan solo sfortunato? Naturalmente no, perché di fronte ad un Cristiano Ronaldo in grande spolvero e alle ottime individualità dell’undici di Mourinho c’era ben poco da fare.

Ronaldinho, niente Ajax: scelta tecnica o qualcosa di più?

Ronaldinho fino ad oggi ha giocato tutte le partite del Milan, ma contro l’Ajax potrebbe non scendere in campo. Anzi, probabilmente non andrà nemmeno in panchina. Stando alle parole del tecnico Allegri, il motivo è uno solo, e cioè far rifiatare un calciatore di 30 anni che ha giocato finora una partita ogni tre giorni da un mese e che ha uno stile di gioco che fa spendere molte energie.

Tutto qui? Pare proprio di no. Secondo il Corriere dello Sport c’è di più. La realtà è che, nonostante le sue giocate, il modo di intendere il calcio di Dinho ad Allegri non piace. Non torna mai in difesa, non si sacrifica per la squadra, ultimamente è molto calato nelle prestazioni, e a questo si aggiungono due aspetti piuttosto importanti: negli allenamenti non si impegna al massimo come fanno i suoi compagni ed inoltre sta facendo dei capricci per il rinnovo contrattuale.

Milan, tutto nero. Allegri: “non siamo una squadra”

Con le 4 stelle partite per la trasferta di Cesena, il Milan e i milanisti erano convinti di tornare a casa con tre punti e tanti sorrisi sulle labbra. Ed invece la serata di ieri è stata ancora peggiore delle più nere previsioni. Non c’è solo la sconfitta contro la Cenerentola del campionato a bruciare, ma due constatazioni pesanti: il Milan è ben lontano dall’essere una squadra, ed anche le condizioni di Thiago Silva non fanno dormire notti serene ai suoi tifosi.

Il brasiliano infatti è uscito alla fine del primo tempo per un problema fisico dicendo queste parole:

Sono preoccupato. Mi fa male.

Parole che gettano nel caos l’ambiente, viste anche le condizioni di Nesta. Galliani infatti si è preoccupato di costruire un attacco stellare, ma si è affidato troppo all’ex laziale per la difesa, dimenticandosi delle sue condizioni fisiche spesso precarie. E così con lui fuori per ancora qualche settimana, se si infortunasse anche Silva sarebbero guai seri, visto che è appena partito Kaladze e i centrali rimasti sono Papastathopoulos e Yepes, non male, ma lontani anni luce dalla coppia titolare.

Allegri: Robinho è un regalo

Qualche tempo fa sperava di convincere la società ad acquistare un buon centrocampista ed invece si è ritrovato tra le mani due attaccanti di razza, capaci da soli di fare la differenza e di riportare il Milan (almeno sulla carta) tra le candidate allo scudetto. Massimiliano Allegri non può che incarnare il proprio nome e dirsi felice per gli ultimi colpi del mercato rossonero, che in un paio di giorni hanno portato a Milano Ibrahimovic e Robinho. E se lo svedese era nella lista delle speranze del nuovo tecnico rossonero, Robinho arriva come la manna dal cielo, perché l’ex allenatore del Cagliari non si aspettava tanta grazia in un colpo solo:

Sono felicissimo per l’arrivo di Ibrahimovic, un grande giocatore. Non mi aspettavo un rinforzo supplementare del calibro di Robinho: si tratta di un bel regalo del presidente Berlusconi che ringrazio di cuore.

Serie A 2010/2011: Milan

Nonostante sia uno dei club più famosi e vincenti al mondo, il Milan di quest’anno resta per la gran parte di noi un vero e proprio mistero. La squadra di Allegri infatti non si sa se metterà a segno qualche altro colpo di mercato fino alla fine, anche se un colpo alla Huntelaar come l’anno scorso ce lo aspettiamo, ma ciò che non sappiamo è l’identità di un club che ha cambiato allenatore per il secondo anno consecutivo, modificando anche il proprio modo di giocare.

Un altro punto interrogativo riguarda l’età dei calciatori. La maggior parte della rosa supera i 30 anni, rendendo i rossoneri la squadra più vecchia della serie A, e di conseguenza non sappiamo se i calciatori reggeranno i ritmi e se dovranno modificare il loro stile di gioco. Un esempio su tutti può essere Ronaldinho, faro del Milan di Leonardo ma ancora oggetto misterioso in questo di Allegri, ma come lui ci sono tanti dubbi come la tenuta atletica di Nesta, la resistenza agli infortuni del trio di centrocampo Pirlo-Gattuso-Seedorf, la vena realizzativa di Huntelaar, e via dicendo.