L’usanza di dare addosso agli arbitri esce oggi dai confini italici per sbarcare in Spagna, nazione in cui le polemiche arbitrali di certo non sono inferiori a quelle della Serie A. In particolar modo in campo internazionale. Solo che stavolta hanno ragione a protestare. Protagonista, suo malgrado, è il Malaga, infuriato con il direttore di gara per l’arbitraggio a senso unico in favore del Borussia Dortmund. Ma andiamo con ordine.
In attesa di conoscere le sorti della Juventus nella kermesse europea di maggior prestigio, la Champions League ci proponeva due incontri di altissimo tasso tecnico per il ritorno degli ottavi di finale. L’impresa più semplice era quella del Real Madrid, già capace di imporsi per 3-0 tra le pareti domestiche e chiamato a confermare la propria grandezza in terra turca, al cospetto del Galatasaray di Fatih Terim. Ben più arduo il compito del Borussia Dortmund, fermato sullo 0-0 dal Malaga nella gara di andata ed ora costretto a vincere per guadagnare il passaggio alle semifinali.
Serata di grande calcio in terra spagnola, dove Real Madrid e Malaga ospitavano rispettivamente Galatasary e Borussia Dortmund per l’andata dei quarti di finale di Champions League. Un’occasione da non perdere per le due squadre spagnole, che avevano il dovere di fare risultato tra le mura domestiche, in modo da giocare il tranquillità la gara di ritorno.
Il Milan di Allegri sperava di bissare la vittoria contro il Chievo, pur sapendo che il Malaga è un osso duro sia in casa che in trasferta. I timori dei rossoneri si sono materializzati al minuto numero 40 della prima frazione di gioco, quando Eliseu portava in vantaggio gli spagnoli, regalando l’ennesima delusione al pubblico di San Siro.
Battuta d’arresto per il Milan di Allegri, che perde la sua prima gara stagionale in Champions League, abbassando la testa di fronte agli spagnoli del Malaga. Dopo un primo tempo giocato ad armi pari, i padroni di casa potevano passare in vantaggio, grazie alla generosità della terna arbitrale che concedeva loro un calcio di rigore piuttosto dubbio.
Amichevoli di lusso per diverse squadre italiane, alla ricerca dei giusti equilibri in vista della prossima stagione. Tra gli incontri più sfiziosi della giornata spiccavano Juventus-Malaga, Napoli-Braga e Galatasaray -Lazio, terminate con punteggi che fanno ben sperare il calcio nostrano.
Quello che era stato definito correttamente “il sogno arabo” è già finito per il Malaga, il club andaluso che grazie agli investimenti dello sceicco qatariota Abdullah bin Nasser Al Thani sperava di poter interrompere il dominio targato Real Madrid-Barcellona nella Liga deve ricredersi e ora rischia di vivere un momento da incubo.
Pensavate forse che solo il Manchester City avesse la forza economica per far tremare il calciomercato estivo? Beh, vi sbagliavate, perché gli sceicchi stanno ormai entrando a pieno titolo nel
Real Madrid-Malaga sembrerebbe una gara come tante altre, ma a renderla interessante è il confronto tra i due allenatori, Josè Mourinho, alla guida dei blancos, e Manuel Pellegrini ex allenatore delle merengues ed ora sulla panchina degli andalusi. A lanciare la sfida è stato proprio il tecnico spagnolo, che nei giorni scorsi si è permesso di mettere in discussione le capacità dello Special One, lanciandosi in un “vedremo quanti punti avrà il Real a fine stagione”. E volete che Mourinho sia rimasto insensibile alla provocazione?
Il secondo è il primo degli ultimi: non conta segnare 500 gol se non sei campione. Io non farò come Pellegrini: se il Real Madrid dovesse cacciarmi non finirei di certo al Malaga ma in una grande squadra, sia essa italiana o inglese.
Un nuovo caso di corruzione pare dover far tremare la Liga. Pare infatti che lo scorso anno, nell’ultima giornata della Serie B spagnola un calciatore del Tenerife, tale Jesus Antonio
