Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Tutti vogliono la Juve

Sarà il fascino della Vecchia Signora, sarà il mezzo miracolo che ha portato la squadra dalla serie B alla Champions League nell’arco di un anno, o forse il rinnovato entusiasmo

Fabio Capello: la fama del vincente

Siamo così abituati a vederlo in giacca e cravatta su una panchina, che spesso ci dimentichiamo del Fabio Capello giocatore, grande numero 10 degli anni ’60-’70. La sua storia calcistica inizia con un gran rifiuto: lo cercava il Milan, ma suo padre aveva già promesso il ragazzino alla Spal e l’affare sfumò.

La grande occasione la ebbe con il passaggio alla Roma, nonostante una prima stagione non esaltante, in cui riuscì a collezionare solo 11 presenze. Poi arrivò Helenio Herrera sulla panchina giallorossa e Capello divenne il fulcro centrale della squadra: ottavo posto in campionato, abbondantemente riscattato con la conquista della Coppa Italia, con due gol proprio del talento di Pieris nell’ultima gara del girone finale.

Centrocampista di qualità, senso tattico e ottima visione di gioco, oltre alla spiccata propensione al gol: queste le caratteristiche di Fabio Capello, che accumulò nella capitale l’esperienza necessaria per compiere il grande salto.

Fantacalcio: a segno già le prime doppiette, ma Camoranesi è superlativo

Promettono bene gli anticipi di sabato. Probabilmente saranno molti i giocatori scesi in campo durante queste partite a finire nella Fantaformazione, e la maggior parte verranno della supersfida Juventus-Milan.
Anche il derby di Sicilia non sfigura, ma a parte Miccoli, man of the match, si è visto un pò poco per sperare di entrare nella top 11.

Nella formazione ideale però potrebbe entrarci il portiere del Palermo, Agliardi. Oltre a non aver subito gol, si è reso protagonista di un paio di parate decisive, tra cui una incredibile nel secondo tempo su Spinesi, che equivale quasi ad un gol.

Juventus-Milan 3-2: l’Europa che conta non è per tutti!

Qualche anno fa rappresentavano la più bella della serie A e facevano impazzire le difese di mezza Italia con gol a raffica. Ieri sera Filippo Inzaghi ed Alex Del Piero si sono ritrovati contro, in cerca entrambi di far bene per la causa delle rispettive squadre. Causa che nello specifico si chiama Champions League.

Lo aveva chiesto a gran voce Ranieri nelle dichiarazioni della vigilia, auspicando una reazione d’orgoglio dopo la gara di domenica con il Palermo, in cui la Juve ha raccolto meno di quanto seminato, specie nel secondo tempo, giocato veramente da grande squadra.

Il Milan, da parte sua, cercava la vittoria per restare attaccato al treno del quarto posto e recuperare terreno nei confronti della Fiorentina, impegnata stasera contro l’Inter. Alla resa dei conti, i bianconeri hanno incamerato i tre punti e, a meno di un cataclisma, dovrebbero aver ottenuto la terza piazza. Sfumano invece i sogni del Milan che ora deve sperare nei cugini nerazzurri, se non vuole veder allontanarsi i diretti avversari. Ma veniamo ai dettagli della gara di ieri sera.

Fantacalcio: stanchezza da coppa la vera incognita

Giornata fondamentale la 33esima di serie A. Questa sarà una di quelle giornate in cui regna l’incertezza più totale e in cui tutto può veramente succedere. Personalmente proverò ad indicare quali saranno i giocatori più opportuni da schierare, ma le variabili sono veramente tante, e quindi sarà difficile prevedere ciò che accadrà.

Prima variabile sarà sicuramente l’impegno di coppa. La Fiorentina viene da una difficile trasferta in Olanda, e da una partita giocata al massimo per 90 minuti, con gli stessi giocatori che scenderanno in campo contro l’Inter, ad eccezione di Donadel squalificato.
Difficile anche il recupero della Roma, che al contrario della Fiorentina, ha il morale sotto i tacchetti, e come i viola, viene da un viaggio oltremanica per niente rilassante. Ai guai giallorossi dobbiamo aggiungere anche l’incertezza sulle condizioni di Totti, che deciderà all’ultimo momento se scendere in campo, e quelle di Aquilani e Cassetti, non al meglio.

Verona-Milan 5-3: la grande beffa

Era il 20 maggio 1973, ultima giornata di un campionato estenuante, combattuto fino alla fine e con lo scudetto ancora da assegnare. La classifica recitava Milan 44, Juventus e Lazio 43: tutte e tre le squadre impegnate in trasferta, per un finale aperto a qualunque risultato.

Il Milan era ospite di un Verona già salvo che non doveva certo giocarsi la partita della vita contro i rossoneri. Del resto, anche nella peggiore delle ipotesi (vittoria di Juventus e/o Lazio e conterporaneo pareggio al Bentegodi) si sarebbe arrivati allo spareggio. Nessuno in casa rossonera ipotizzava la sconfitta. Quel Milan era forte, aveva Nereo Rocco in panchina e poteva contare su Gianni Rivera, regista dai piedi d’oro, in grado di poter cambiare il volto di qualunque gara.

Per di più il mercoledì precedente il Milan era andato in quel di Salonicco a conquistare la Coppa delle Coppe e la vittoria in Europa non poteva far altro che stimolare, in vista di una magica accoppiata.

Da Rocchi a Eto’o: gli scarti diventati fenomeni

Ci sono calciatori comprati e poi rivenduti, considerati dei mezzi bidoni da spedire subito verso altri lidi, oppure ci sono quelli cresciuti nel settore giovanile di un club e poi mandati a maturare altrove. E’ questo il caso di Mattia Cassani, bomber per un giorno, che contro la “sua Juve” ha segnato il primo gol in A, il gol della vita.

Un rimpianto per i dirigenti bianconeri? Probabilmente no, però con il suo gol ha confezionato uno scherzetto niente male alla sue ex squadra, facendo tornare alla mente altri casi, anche più noti, di calciatori troppo frettolosamente ceduti.

Sempre per restare in casa Juve, per esempio, possiamo ricordare Tommaso Rocchi, che tanto bene sta facendo nella Lazio. Ebbene, l’attaccante ha iniziato la propria carriera proprio a Torino, ma i bianconeri non hanno avuto fiducia nella sua crescita, spedendolo a farsi le ossa in giro per la penisola. E Tommaso ha “ringraziato” a modo suo, quando con la maglia dell’Empoli segnò alla Juve tre reti in una sola gara, per poi ripetersi due volte con la maglia biancazzurra.

Juventus seconda? Forse nemmeno terza!

Altro che secondo posto e sogni scudetto, la Juventus vista ieri sera a Palermo deve guardarsi le spalle da ora in poi, se vuole mantenere saldo il terzo posto in classifica!

La squadra ammirata contro i siciliani (almeno nel primo tempo) è solo la brutta copia di quella che un paio di settimane fa metteva sotto l’Inter, riaprendo il campionato e rivatizzando una Roma quasi rassegnata. Da quella sera, molti proclami in casa Juve, con sogni impossibili che si spingevano anche al di là della conquista della seconda piazza.

Poi lo stop “forzato” di Parma, per i noti fatti di cronaca che hanno riempito le pagine dei giornali, e la concentrazione che è venuta a mancare proprio nel momento in cui serviva dare un segnale forte. L’avversaria era abbordabile, non perché non sia capace di offrire un bel gioco, ma perché veniva da quattro sconfitte consecutive, che le avevano fatto perdere il treno per la zona Uefa.