Roma: Borriello sul mercato, Osvaldo quasi preso

Per un attaccante che arriva ce n’è un altro che se ne va. Pablo Osvaldo, ex attaccante della Fiorentina e del Bologna, oggi all’Espanyol, potrebbe firmare a giorni per la Roma. L’accordo tra le società è stato trovato sulla base di 15 milioni più 3 di bonus, mentre non ci dovrebbero essere ostacoli con il calciatore che ha ammesso sin da subito di gradire la destinazione.

Visto lo stato del mercato, si rende necessaria la cessione di Borriello. Ma c’è un problema. Forse Luis Enrique ha commesso una leggerezza che ha sorpreso persino l’agente del calciatore, schierandolo nei preliminari contro lo Slovan per 15 minuti. Questo esordio in Europa con la maglia giallorossa infatti gli preclude la possibilità di giocare per tutta la stagione le coppe con un altra maglia, e questo pone diversi ostacoli nella sua cessione.

Roma, quasi fatta per Kameni

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La Roma è alla ricerca di un portiere da diverso tempo e come spesso succede nel mercato estivo, le cose cambiano in fretta. Qualche giorno fa sembrava tutto fatto per il passaggio di Stekelenburg dall’Ajax alla squadra della capitale, ma oggi lo scenario è mutato e sembra sia quasi fatta per un altro portiere:  Kameni. Il numero uno camerunense in forza all’ Espanyol ha superato i suoi colleghi Sirigu e Storari e con ogni probabilità vestirà la maglia della Roma la prossima stagione. Il costo del suo cartellino si aggira intorno a 1,6 milioni di euro, mentre il giocatore percepirà  1,2 milioni a stagione.

Secondo Walter Sabatini la  scelta di puntare su Kameni e non su Stekelenburg è legata alle caratteristiche tecniche del giocatore, più che a una valutazione economica. Ma evidentemente la società non voleva spendere gli 8 milioni richiesti dall’Ajax per il suo portiere, preferendo virare sul giocatore dell’ Espanyol e risparmiare alcuni milioni di euro che possono esser investiti in altri reparti.

Da la Pena si ritira

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Ivan De la Pena ha detto basta, il suo fisico non ce la fa più a reggere i ritmi del calcio, ed ha così deciso di ritirarsi. Uno dei più grandi talenti mondiali, la cui storia però è forse tra le più tristi, da lunedì prossimo non tirerà più calci ad un pallone.

Lo ha annunciato lui stesso in conferenza stampa ieri, una conferenza commovente in cui è scoppiato in lacrime mentre ringraziava l’Espanyol per i 9 bellissimi anni che ha trascorso con quella maglia, ma anche le altre squadre in cui ha militato, tra cui anche la Lazio, in cui ha disputato due stagioni.

Napoli: preso Victor Ruiz

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Missione compiuta per il Napoli, che in definitiva seguiva soltanto lui nel calciomercato. I nomi che si sono fatti intorno alla società partenopea erano diversi, ma quello di Victor Ruiz era l’unico che si faceva con insistenza e si intuiva che non c’era giocatore più desiderato dai biancazzurri.

E alla fine De Laurentiis l’ha spuntata, nonostante sul difensore dell’Espanyol ci fossero tanti top club, alcuni anche italiani. Ieri si è svolto tutto in fretta, l’accordo è stato trovato sulla base di 7 milioni più l’intero cartellino di Datolo che a Napoli non ha mai avuto fortuna. Il termpo della firma e Ruiz è stato messo su un aereo per Napoli, dove è atterrato alle 20:10 ed è stato accolto alla grande dai tifosi partenopei.

Liga: Real ad un passo dallo scudetto

Potrebbe essere solo questione di giorni, e il Real Madrid potrà alzare al cielo l’ennesimo trofeo in terra spagnola. Tutto grazie a quella sicurezza dei vecchi tempi che aveva perduto, ma soprattutto alla concorrenza che mai come quest’anno si è data latitante.

Ma andiamo con ordine. Il via ai festeggiamenti lo aveva già dato il Barcellona 24 ore prima, quando, venendo sconfitto addirittura anche dal Deportivo Lacoruna, salutava ogni velleità scudetto. Peccato per le merengues che il Villareal non ci stia a fargli vincere con un mese di anticipo la Liga, e strappa una difficile vittoria contro il Betis, rinviando la festa scudetto come minimo di una settimana.

Liga: disastro Barça, ora è terzo e a 10 punti dal Real

Il Barcellona saluta le speranze di vincere la Liga nel derby con l’Espanyol 0-0), e perde anche la seconda posizione, in favore del Villareal, molto meno forte sulla carta, ma sicuramente più costante dei blaugrana.

Il Real intanto ringrazia e vince a Santander. Ora i 9 punti di distacco dalla seconda sono più di un’assicurazione. L’attacco stellare del Barcellona non va in gol da due mesi, il Villareal non rappresenta di certo un pericolo, e così Schuster si potrà prendere una bella rivincita su chi lo considerava peggio di Capello, visto che il tecnico italiano era riuscito a vincere la Liga lo scorso anno all’ultima giornata, mentre l’attuale allenatore potrebbe festeggiare già con un mese d’anticipo.

Liga: Nessuno merita lo scudetto

Quanto è brutta questa Liga. Credo mai a memoria di tifoso si sia visto un campionato in cui le squadre di testa vadano così piano. E la cosa negativa è che a beneficiarne non è nemmeno l’incertezza.
Si potrebbe pensare infatti che, perdendo le big di testa, le altre si possano avvicinare e creare qualche sorpresa a fine campionato.

E invece lo scudetto è già mezzo assegnato (il Real mantiene i 7 punti di vantaggio sulle seconde) e le squadre che si disputeranno la prossima Champions League sono facilmente prevedibili.
Nemmeno il fattore psicologico riesce a favorire la rincorsa di Barcellona e Villareal, dato che nell’anticipo di sabato i Galacticos si fanno raggiungere a Maiorca in una partita che meritavano di perdere, e portano a casa solo un punto.

Liga: il Barça perde partita e posizione, ora è terzo

Il Real riprova la fuga, e a 8 giornate dalla fine sembra quella definitiva. Non che i “Galacticos” stiano impressionando più di tanto, ma perchè non sembra che ci sia nessuno in grado di infastidirli.
Nella stagione in cui i madrileni perdono di più (addirittura già 7 le sconfitte per loro), fa peggio il Barcellona, unica inseguitrice, che si fa superare addirittura dal Villareal che zitto zitto si è appostato dietro ai blaugrana, e al primo passo falso li ha superati. La qualificazione in Champions non è in pericolo, il distacco dalla quinta è ancora 8 punti, ma disputare i preliminari la prossima estate potrebbe essere preso come una sconfitta da una squadra che può permettersi alcuni tra i giocatori più forti del mondo.

Il Real intanto sorride e si coccola il suo gioiello Raul, al 290esimo gol in maglia blanca, che ora ha come unico obiettivo Alfredo Di Stefano, miglior marcatore della storia del Real Madrid, a quota 307.

Ricardo Zamora: El Divino!

Difficile che lo abbiate visto giocare, molto probabile che ve lo abbiano nominato come uno dei più forti portieri della storia, il primo comunque di livello mondiale. Parliamo di Ricardo Zamora, numero 1 spagnolo degli anni ’20-’30, considerato come l’inventore del ruolo di portiere moderno.

Atletico e sportivo sin da ragazzino, passò attraverso la boxe, il nuoto, il mezzofondo e la pelota, prima di dedicarsi completamente al calcio. A 16 anni era già il portiere titolare dell’Espanyol e a 18 del Barcellona. Nel 1920 vinse la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Anversa e la sua fama fece il giro del mondo, tanto che al ritorno in Catalogna chiese all’allora presidente Joan Gamper un consistente aumento di stipendio. Si intromise nella trattativa l’Espanyol che offrì a Zamora un contratto da 1000 pesetas al mese, pur di assicurarsi le sue prestazioni. Un vero affronto per il Barcellona che si appellò ad una disposizione della Federazione Spagnola secondo la quale nessun giocatore poteva cambiare maglia senza il consenso del club di origine.

Intanto cominciava un lento declino fisico per il numero uno, che conduceva una vita piuttosto dissoluta, ma ciò non gli impedirà di essere acquistato dal Real Madrid nel 1930, per una cifra astronomica: 100.000 pesetas ai blaugrana e 40.000 all’anno per lui.

Liga: campionato riaperto grazie allo strepitoso Villa

Per un campionato aperto che si chiude, ce n’è un altro chiuso che si riapre. La vetta dei campionati europei non è mai stata in bilico come quest’anno, e a farne le spese stavolta è il Real Madrid. Batosta clamorosa in casa contro un Valencia rinato, e solo 4 punti di distacco dal Barcellona che adesso sembrano veramente pochi.

Non se lo meritava questa volta la squadra di Schuster di perdere. Nonostante ultimamente stesse giocando molto male e quando vinceva lo faceva a stento, contro il Valencia sono ritornati ad essere galacticos Cannavaro e compagni. Peccato che hanno trovato sulla loro strada un David Villa in stato di grazia che pareggia con la sua doppietta quella di capitan Raul, e ad un minuto dalla fine della gara Arizmendi segni il gol della vittoria, che al Valencia non serve a un granchè, ma che al Real pesa molto. Ora sono 4 le sconfitte nelle ultime 6 partite, e contando l’eliminazione in Champions, se non dovesse arrivare lo scudetto Schuster farebbe bene a lasciare Madrid di corsa e senza voltarsi indietro.

Liga: Il Real perde ancora, ma il Barça va troppo lento

Se pensate che vincere lo scudetto sia la coronazione del lavoro fatto da agosto a maggio, ed è la cosa più bella che possa capitare ad un club di professionisti, non parlatene in presenza dei tifosi del Real Madrid. I giornalisti spagnoli parlano in senso funebre della prossima vittoria della Liga da parte dei Blancos, visto che giocando così male non meriterebbero nemmeno di posizionarsi a metà classifica. Il brutto, anzi bruttissimo 1-0 in casa del Deportivo fa precipitare l’indice di popolarità di Schuster, riuscito addirittura a far rimpiangere ai tifosi del Real un allenatore come Capello, tutt’altro che simpatico.

La partita è noiosa, il Real non spinge e il Depo aspetta, e siccome nessuna delle due squadre prova a scuotersi, ci pensa Pepe a gonfiare la rete, ma quella della sua porta, portando così a 6 le sconfitte nelle ultime 9 gare (compresa la Champions). Mai così male la storia dei Galacticos. Per loro fortuna però il Barcellona non è da meno, e sembra voler fare di tutto per fargli vincere lo scudetto. Non fatica nemmeno tanto l’Almeria a portare a casa un punto, grazie anche alla rete decisiva di Uche a 5 minuti dalla fine. Saranno pure tanti gli infortuni che hanno colpito i blaugrana, ma se non vinci per un mese difficilmente darai fastidio ai diretti concorrenti, lontani ancora 7 punti.

Liga: Grande gol di Ronaldinho, ma è tutto inutile

Addio sogno rimonta per il Barça. Dopo il recupero da -9 a -2 raggiunto la scorsa settimana, il Real ristabilisce le distanze, e riporta a 5 le lunghezze di distanza dai blaugrana.
E dire che questa poteva passare alla storia come la partita con uno dei gol più belli della Liga.
Naturalmente a segnarlo non poteva che essere l’ex pallone d’oro Ronaldinho, che realizza una perfetta rovesciata su cross di Xavi alla mezz’ora. 1-0 per il Barcellona, e tutti a casa? Neanche per sogno. Al Villareal torna in mente il 6-0 dell’andata e decide che non vuole vedere replay. Ingrana la quarta e dopo solo 6 minuti agguanta il pareggio con Aguero. Ma non è finita, perchè a questo punto il Barça non c’è più in campo, e i ragazzi dell’Atletico ne segnano altri 3. Eto’o chiude definitivamente i conti sul 4-2, e ritorna a concentrarsi sul ritorno di Champions.

In tutto questo è il Real Madrid a ringraziare i cugini, e ne approfitta, non senza qualche difficoltà, in casa del Recreativo Huelva, terz’ultimo in campionato. La partita è di quelle non adatte a chi ha problemi di cuore. Un distratto Real Madrid (forse più preoccupato dalla Roma che dagli Andalusi) si fa beffare dopo solo un quarto d’ora da Caceres. Il pareggio di Raul arriva dopo solo due minuti, ma è irregolare, anche se l’arbitro non se ne accorge.
I contrasti aumentano e gli animi si scaldano. 3 espulsi nel giro di pochi minuti, due per il Recreativo e uno per il Real. A quel punto la mossa vincente di Schuster, togliere un difensore, un certo Cannavaro, per inserire una punta, Robinho. Mossa azzeccata perchè il brasiliano segna i due gol che danno la vittoria ai blancos, e rendono vana la rete al secondo minuto di recupero di Martins.

Recupero Barça, da -9 a -2 in un mese

L’ultima giornata di Liga ha dell’incredibile. Il Real passa dal Paradiso all’Inferno nel giro di 60 secondi, giusto il tempo di vedersi annullare il gol che gli avrebbe fatto ipotecare lo scudetto, e contemporaneamente subirne uno nel modo più rocambolesco possibile.
Altro che fair play. Il Getafe si deve salvare, e le prova tutte per fare risultato al Bernabeu. Ci prova col catenaccio (evidentemente non solo italiano), con il gioco duro, ma ci riesce fregandosene della correttezza sportiva. Minuto 64: il Real è appena andato in gol con Robben, i giocatori vanno sotto la curva a festeggiare. Peccato che nella bolgia dei tifosi non si senta il fischio dell’arbitro che annulla il gol per fuorigioco. Belenguer non ci pensa su due volte, batte la punizione e in pochi secondi 4 calciatori del Getafe si trovano davanti a Casillas, così da trafiggerlo con Uche per il gol che vale i 3 punti.

E intanto il Barça ringrazia. Facile l’impegno per i blaugrana che ospitano il sempre più disperato Levante, e banchettano sulla sua carcassa con un 5-1 senza sconti, che li fa essere a soli due punti dalla vetta. Un mese fa Ronaldinho e compagni erano a -9 e le tensioni da spogliatoio tra i magnifici 4 erano più che palpabili, ma si sa, basta che arrivino i risultati che tutto si aggiusta.
Amici come prima e operazione sorpasso iniziata.