Cairo non vuol vendere, ma i tifosi sperano in Ciuccariello presidente

Adesso è ufficiale, mister X è uscito allo scoperto, e come anticipato in un primo momento ieri pomeriggio, si tratta del pugliese Raffaele Ciuccariello, pretendente alla poltrona del Torino Calcio. Quella poltrona che l’attuale presidente Cairo difende a denti stretti e non ha mai voluto cedere, ma che forse la pressione del pubblico potrebbe strappargli via.

Dopo una sontuosa squadra che ha portato i granata in serie A, l’organizzazione è andata via via peggiorando, fino ai risultati degli ultimi tempi, che vedono il Toro nella zona retrocessione ormai da mesi. Una situazione che i tifosi non sostengono più, e che regala a Ciuccariello un assist d’oro da sfruttare a tutti i costi. Resta solo da convincere Cairo, ma per adesso sembra non se ne parli. Più probabile venga tutto rimandato a fine stagione, e così l’aspirante presidente è pronto già a fare le prime promesse.

Ancelotti come Figaro: tutti lo cercano, tutti lo vogliono

Ricordate quando il giovane Ancelotti arrivava a Torino con il suo piccolo bagaglio di esperienza? E ricordate l’accoglienza che gli riservò una parte del popolo juventino? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, il piccolo allenatore è cresciuto ed ha dimostrato ampiamente di essere in grado di allenare un grande club, attirando l’attenzione delle dirigenze di mezza Europa, che ora farebbero carte false per portarlo alla propria corte.

L’interessato sta alla finestra e si gode lo spettacolo con la speranza di lasciare a Milano l’ultimo grande regalo prima dell’addio. Non fa mistero delle sue preferenze, ammettendo tra il serio e il faceto di ambire alla panchina giallorossa, l’unica in Italia che riscuote le simpatie del suo fondoschiena. Ma il feeling tra la Roma e Spalletti è tale da non lasciare presagire cambi imminenti, ragion per cui il tecnico di Reggiolo dovrà “accontentarsi” di un’altra sistemazione. Dove finirà?

La rivoluzione in casa Chelsea ha aperto le porte ad una soluzione interessante, perché è chiaro che Hiddink non sarà il tecnico dei Blues per troppo tempo (a meno di una vittoria clamorosa in Champions o in Premier). Il tecnico olandese, pur essendo nelle simpatie di Abramovich, non convince pienamente i manager Peter Kenyon  e Pini Zahavi, che già la scorsa estate avevano tentato un corteggiamento nei confronti dell’italiano.

Il calcio mondiale habla español

Il Brasile gioca il calcio migliore del mondo? Forse. O forse no, viste le due gare che sono andate in scena ieri sera a poche centinaia di chilometri di distanza l’una dall’altra. E se Italia – Brasile è stata definita a ragione la partita dell’anno, Francia – Argentina e Spagna – Inghilterra offrivano altrettanti spunti interessanti, proponendoci il meglio del calcio internazionale.

Tutti aspettavano l’Inghilterra, in cerca di una rivincita dopo l’esclusione dal campionato europeo dello scorso anno e battuta nell’ultima esibizione contro le Furie Rosse. Ma rivincita non c’è stata ed il buon Capello se ne è tornato nella fredda terra di Sua Maestà fortemente ridimensionato nelle ambizioni.

Vero è che la nazionale dei Tre Leoni era costretta a giocare senza Gerrard, Rooney e Brown, ma ciò non giustifica la deblacle rimediata in quel di Siviglia, specie se si tiene conto del figurone fatto in terra tedesca qualche mese fa, quando l’Inghilterra era scesa in campo con un manipolo di giovani promesse.

Svelata la vita da clandestino di Stephen Appiah

Vi siete mai chiesti come mai un ragazzo di 28 anni così talentuoso, considerato il centrocampista più forte dell’intera Africa e uno dei più forti a livello mondiale, sia ancora senza squadra? E soprattutto, vi siete chiesti come mai nell’ultimo anno ci sono state molte squadre (Milan, Tottenham, Torino e tante altre) che lo volevano ingaggiare, ma poi misteriosamente è caduto tutto nel vuoto?

Un’inchiesta del quotidiano Repubblica ci svela i retroscena di questo giallo. La motivazione, come spesso accade nel calcio, sono i soldi. Ma non quelli del contratto chiesto dal calciatore, ma quelli che deve lui ai suoi creditori. A tradirlo sono stati i molti “colpi di testa” fatti fuori dal campo di gioco, in cui, tra feste, litigi e tante altre cavolate, lo hanno messo in condizioni di essere ricercato in mezza Europa per centinaia di migliaia di euro di debiti non pagati. Tanto che oggi pare che debba allenarsi sotto falso nome.

Crisi? Il Valencia affitta lo stadio

La crisi finanziaria che sta flagellando l’intero pianeta non ha risparmiato neppure il mondo del calcio, tanto da far prevedere un imminente crollo di molti insospettabili grandi club. La situazione peggiore sarebbe quella inglese con diversi club legati alle banche e quindi a rischio fallimento. Ma se Sparta piange, Atene non ride ed anche il campionato spagnolo potrebbe pagare un dazio pesante.

Tra le società maggiormente interessate dalla crisi c’è il Valencia, che secondo il quotidiano spagnolo Marca, si trova a dover ricoprire un buco da 100 milioni di euro. Una situazione che rischia di mettere in serio pericolo non solo la permanenza dei vari Villa o Silva, ma anche l’iscrizione ai prossimi campionati.

Come fare per trovare soldi liquidi in tutta fretta? Semplice. Basta affittare il proprio stadio, seguendo l’esempio del Barcellona, che giusto un anno fa apriva le porte del Camp Nou a chiunque avesse voglia di respirare per un giorno l’atmosfera di un grande palcoscenico.

Ligue 1: il Lione ritenta la fuga, zona retrocessione quasi decisa

Ci aveva illuso il Bordeaux la scorsa settimana, avvicinandosi al Lione di un solo punto. Ed invece, mentre Psg e Tolosa fanno il loro dovere nelle gare di sabato, restringendo il gruppone tutti nell’arco di 2 punti, nei posticipi domenicali il Lione si allontana nuovamente e il Bordeaux perde nel big match.

Tenta di nuovo di scappar via la squadra che ha dominato la Ligue 1 nell’ultimo decennio, mettendo 4 punti tra sè e le inseguitrici. La gara era piuttosto difficile, in casa di un Nizza che non stava demeritando quest’anno. Ma forse aiutati dall’espulsione di Sablè che lascia i suoi in 10, il Lione ha vita facile, ed un sontuoso Makoun regala i tre punti con la sua doppietta personale.

Amichevoli di lusso: in campo il meglio del calcio mondiale

Il derby del mondo ha catalizzato l’attenzione dell’intero circo del calcio, facendo quasi dimenticare che nella due giorni di amichevoli internazionali ci sono altre sfide di grande livello. Dopo i Campioni del Mondo in carica, toccherà stasera ai detentori del titolo europeo scendere in campo, in una sfida ricca di motivazioni.

Di fronte alle Furie Rosse ci sarà infatti l’Inghilterra, grande esclusa dell’ultima kermesse continentale ed in cerca di riscatto internazionale. Sulla panchina dei Tre Leoni siede ora Fabio Capello, uno che in Spagna ha lasciato più di un rimpianto e che, nonostante il clima amichevole della gara, ci tiene a mostrare al mondo la rinascita inglese:

Al momento la Spagna è forse la migliore nazionale del mondo. Tutti i giocatori si trovano a un alto livello e voglio proprio vedere come affronteremo la partita. I miei giocatori devono scendere in campo convinti dela vittoria.

Rivoluzione Fifa: Blatter vuole riformare le regole del calcio

Josep Blatter, uno dei presidenti Fifa più conservatori di sempre, ha deciso di voler passare alla storia come quello più rivoluzionario. Nel gioco del calcio sono tante le cose che non vanno, e così per diminuire le polemiche, ha deciso di riformare alcune regole, ed inventarsene di nuove, così, giusto per movimentare un po’ l’ambiente.

La regola più incredibile che ha in mente il presidente Fifa è concedere la quarta sostituzione. Ma soltanto nelle partite che finiscono ai supplementari. Abbiamo visto infatti parecchie gare in cui, arrivando al novantesimo ancora in parità, molti calciatori sono stremati, con i crampi, e quindi ne risente lo spettacolo. Fermandosi ai 3 cambi c’è il rischio che qualche squadra rimanga con uno o più uomini in meno, e quindi per ovviare a questo si può provare a permettere il quarto cambio, ma soltanto per i tempi supplementari.

Solito Brasile, piccola Italia

Trentuno risultati utili consecutivi, un record da dividere con Clemente e Basile “e meno male che è finita ‘sta storia, così non se ne parla più”. Già, Lippi non ha poi tutti i torti: le vittorie che contano non si raggiungono sciorinando primati, ma è comunque un peccato aver perso l’imbattibilità nella serata più importante e più sentita per i colori azzurri.

Non chiamatela esibizione, predicava il mister alla vigilia, nella speranza di poter mettere in campo un’Italia capace di giocare una partita vera. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il Brasile e quello ammirato ieri sera all’Emirates non deve aver ascoltato le parole di Lippi, visto che si è esibito alla grande contro un’Italia piccola piccola.

Poi si può discutere sul gol annullato a Grosso, che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara dopo soli quattro minuti dal fischio d’inizio, ma di fronte ad uno strapotere così marcato è inutile cercare alibi.

Bundesliga: rallentano tutte e ne approfitta il Bayern, -1 dalla vetta

Incredibile giornata in Bundesliga, tutta a favore del Bayern Monaco. Nell’anticipo del venerdì una della due sorprese di quest’anno, l’Herta Berlino, pareggia clamorosamente in casa dell’Arminia Bielefeld, una squadra che dall’inizio del campionato naviga ai margini della zona retrocessione.

Poche ore dopo, nelle partite di sabato, la capolista Hoffenheim appare meno brillante del solito, anche perché affronta un Borussia Moenchengladbach che, all’ultimo posto dall’inizio del campionato, gioca la partita della vita. Rischia addirittura di vincere il fanalino di coda, e soltanto ad un minuto dal termine Welligton, entrato soltanto 3 minuti prima, pareggia il conto, salvando almeno la vetta della classifica, ma non di certo la figuraccia della sua squadra.