Incredibile legge inglese: per giocare in Premier League si dovrà fare l’esame d’inglese

Quando si dice l’esagerazione. Una delle tante assurde leggi emanate dal Parlamento Inglese prevederà per il futuro che chiunque venga da un paese non europeo, e voglia recarsi in Gran Bretagna, sarà costretto ad imparare l’inglese.

E’ la nuova trovata della Corona per facilitare il riconoscimento degli stranieri e regolare l’immigrazione. Probabilmente sarà stata fatta per scopi di anti-terrorismo. Fatto sta che questa norma causerà non pochi problemi al calcio inglese d’ora in avanti.

Usa-Inghilterra 1-0: che lezione per gli inventori del calcio!

Ennesima partita storica raccontata su queste pagine, in un viaggio a ritroso nel tempo che ci permette di rivivere emozioni ormai sopite e quasi dimenticate. In realtà quella di oggi è un po’ troppo in là negli anni e molti di voi non ne avranno nemmeno sentito parlare, ma l’occasione di raccontare per una volta la vittoria di Davide contro Golia è troppo ghiotta per non essere afferrata.

Torniamo al 1950, mondiali organizzati dal Brasile, di cui si ricorda solitamente solo l’epilogo infausto per i colori verdeoro, battuti dall’Uruguay, in una gara che portò dietro di sé una serie impressionante di suicidi.

Ma nessuno o quasi si ricorda di una partita storica per la nazionale degli Usa, da sempre Cenerentola tra le grandi del calcio Mondiale e chiamata ad un ruolo di comparsa o poco più. Eppure in quell’occasione gli americani furono capaci di infliggere una dura lezione ai maestri del calcio, anzi, agli inventori del gioco più bello del mondo, quegli inglesi tanto fieri e altrettanto altezzosi.

Ligue 1: Crisi Lione, non vince più e il Bordeaux è a due passi

Ora è ufficiale: il Lione è in crisi. I campioni di Francia uscenti hanno vinto solo una delle ultime 5 gare, e adesso rischiano davvero di veder sfumare all’ultimo momento lo scudetto. Sono riusciti a dilapidare un patrimonio da 7 punti i Leoni di Francia, passando da un vantaggio di 9 punti a solo 2 da giocarsi nelle ultime due gare di campionato. Come avversario avranno un Bordeaux che non potrà schierare campioni del calibro di Juninho, Benzema o Grosso, ma ha quel carattere, quella voglia e quella fame di vittorie che forse i campioni di Francia non hanno più, dato che hanno vinto sempre e solo loro nel nuovo millennio.

Appaiono svogliati i rossoblù, forti del fatto che il Nizza non ha più obiettivi e che quindi prima o poi il gol sarebbe dovuto arrivare. E invece i rossoneri un obiettivo ce l’avevano: fare bella figura davanti al proprio pubblico con i campioni in carica. E ce l’hanno fatta, visto che sono riusciti almeno a guadagnare un punto, imbrigliando il Lione sullo 0-0 che serve solo al Bordeaux.

Inter: caccia ai colpevoli!

A tre giorni dal derby che avrebbe dovuto consegnare lo scudetto nelle mani dell’Inter, si continua a parlare di colpe ed atteggiamenti sbagliati in campo, cercando di trovare un capro espiatorio da consegnare al giudizio della critica.

Non è colpa di Mancini, non lo è mai, qualunque cosa faccia, qualunque sia la disposizione tattica scelta, chiunque decida di far scendere nell’arena. Non lo diciamo noi, lo afferma lui stesso, risponedendo agli appunti del patron Moratti, deluso dalla prestazione molle e rinunciataria della squadra, che avrebbe potuto regalargli lo scudetto più bello, in uno stadio vestito di rossonero.

Ognuno può vedere la partita come vuole, quando si perde si deve sempre trovare un colpevole e il colpevole è l’allenatore. Il presidente può dire così anche se non mi trova d’accordo.

Premier League: tutto rimandato all’ultima giornata

Festa rimandata per il Manchester United. Forse addirittura festa a rischio. Il 4-1 contro il West Ham è servito a poco a Cristiano Ronaldo e compagni, perchè 48 ore dopo il Chelsea ha regolato i conti con il Newcastle, uscendo dal St. James Park con i 3 punti che lo fanno riagganciare al treno dei Red Devils. Tutto si deciderà all’ultima giornata.

Ci mette impegno l’asso portoghese dello United, che nonostante la sua squadra giochi in 10 per un’ora, va a segno due volte (40esimo gol per lui quest’anno) e mette il suo zampino nelle altre due reti di Carrick e Tevez. A nulla è valsa la rete di Ashton e la buona volontà mostrata in campo dagli Hammers, che però senza più obiettivi e contro un Manchester scatenato, difficilmente avrebbero potuto ottenere di più. Non hanno fatto i conti con un Chelsea mai domo, che nonostante lo strapotere mostrato dallo United, non si scoraggia e anche in casa di un Newcastle in forma e ben messo in campo, stappa la vittoria. Ora il Manchester è avanti per la differenza reti (+17 rispetto al Chelsea), ma con 90 minuti ancora da giocare nulla è ancora detto.

Storia degli Europei: Portogallo 2004

Ultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio, prima di dedicarci ampiamente alla manifestazione della prossima estate che ci vedrà scendere in campo da favoriti, nonché Campioni del Mondo in carica (come suona bene!).

Ci occupiamo oggi dell’Europeo 2004, organizzato dal Portogallo e vinto da una sorprendente Grecia proprio sui padroni di casa, che già pregustavano il dolce sapore del successo davanti ai propri tifosi.

Ancora un appuntamento amaro per i colori azzurri, nato sotto una cattiva stella e concluso ancora peggio, non solo per nostro demerito. La Nazionale era affidata a Giovanni Trapattoni, ancora sulla panchina azzurra, nonostante la figuraccia al Mondiale nippo-coreano. Già alla partenza della squadra per il Portogallo, le critiche verso il mister occupavano le pagine di tutti i giornali sportivi e non. Motivo? L’esclusione di Alberto Gilardino, sostituito da Alessandro Del Piero (com’è strano il calcio: quest’anno il capitano bianconero si trova sulla sponda opposta del fiume).

Fantacalcio: domina Atalanta-Livorno, 4 su 11 vengono da questa partita

Dalle stelle alle stalle si potrebbe dire. In questa giornata in cui sono andati in gol molti dei big del campionato italiano (almeno quelli non infortunati), molti di essi sono stati superati da chi non te l’aspetti, e cioè giovani promesse o calciatori di seconda o terza scelta, che hanno avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto e al momento giusto, e soprattutto di avere un costo in Fantamilioni inferiore rispetto ai loro colleghi, e quindi un vantaggio per quanto riguarda la Fantaformazione.

Il dato interessante è che molti dei big stanno crollando con il prezzo (mi riferisco agli infortunati come Ibra e Totti che valgono circa un terzo in meno rispetto a prima, ma anche a chi gioca sempre, come Trezeguet e Materazzi, il cui costo dall’inizio della stagione è calato di almeno 10 Fantamilioni), mentre anche giocatori di squadre di bassa classifica, e in questo caso anche ultima in classifica, possono vantare la presenza nella top 11.

Mercato pazzo: Juve su Alonso, Inter su Henry, Lippi al Barcellona

Mancano ancora due turni alla fine del campionato, ma già fervono i preparativi per allestire le squadre di serie A per la prossima stagione. A muoversi soprattutto i grandi club, orientati non ad un radicale cambiamento dei propri organici, ma a delle sistemazioni nei vari reparti, tali da garantirgli maggior competitività sia in Italia che in Europa.

Si è mosso in anticipo il Milan, unica società per il momento ad essersi garantita il grosso nome, Flamini, strappato alla concorrenza di club italiani e stranieri. Lo voleva anche la Juventus, costretta ora a volgere lo sguardo verso altri obiettivi, primo fra tutti Xabi Alonso, non più titolare nel Liverpool di Benitez ed in cerca di una collocazione che gli permetta di esprimere il suo talento con maggiore continuità.

Ma lo spagnolo non è il solo obiettivo della società bianconera, ancora alla ricerca di un accordo definitivo con Amauri e impegnata in diverse trattative per garantire a Buffon un valido sostituto. I papabili sono nomi noti e meno noti, come Cudicini, secondo portiere del Chelsea, e Fiorillo, 18enne portiere di proprietà della Samp. Nei progetti di Cobolli Gigli ci sarebbe la volontà di acquistare metà del cartellino del giovane numero uno, per poi lasciarlo maturare ancora un anno a Genova.

Bundesliga: Bayern campione per la 21esima volta

Successo in campionato anche per il Bayern Monaco. Dopo Cannavaro, il secondo “emigrato” italiano a festeggiare è Luca Toni, che con i suoi 21 gol (per ora) ha contribuito in maniera determinante alla vittoria della Bundesliga.

21 come i titoli nazionali conquinstati dai bavaresi, difficilmente ce ne sarà stato uno così facile come quello di quest’anno. Il Bayern poteva vantare stelle di prim’ordine come Toni, Klose, Ribery, Lahm, Kahn, e l’elenco potrebbe continuare ancora, ma fermiamoci qui per non far sembrare fin troppo facile la conquista dello scudetto. Stavolta il titolo è arrivato con il minimo sforzo, dato che è bastato un tranquillo 0-0 in casa del Wolfsburg (a cui andava benissimo pareggiare con la prima in classifica) per avere la meglio sulle inseguitrici.