Michel Platini ce l’ha fatta: addio al G14

di Redazione 1

Forti interessi economici comuni avevano portato nel 2000 i più grandi club europei ad unirsi per fronteggiare lo strapotere dell’Uefa alle cui decisioni tutti dovevano sottostare.

L’idea era quella di una Superlega che avrebbe dovuto riunire tutti quei club che avevano abbastanza soldi da mettere a disposizione del progetto, a prescindere dalle coppe vinte e dall’importanza a livello internazionale. Ma nel calcio il più delle volte vittoria equivale a soldi e fini che le iscrizioni furono limitate solo ai club di maggior blasone.

Quattordici i club coinvolti nell’iniziativa: Manchester, Liverpool, Juventus, Milan, Inter, Marsiglia, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Ajax, Psv Eindhoven, Porto, Barcellona e Real Madrid. Il primo obiettivo dell’associazione fu quello di chiedere un indennizzo per i giocatori convocati in Nazionale che, in caso di infortunio avrebbe fatto perdere fior di milioni ai presidenti dei club.


Nel 2004 il G14 si costituì parte civile nella causa intentata dal Charleroi contro la Fifa. La società belga chiedeva 615.955 euro quale risarcimento per l’infortunio subito da Oulmers in una gara della nazionale marocchina. I club sposarono tale causa, chiedendo 860 milioni di euro come indennizzo per gli infortunati in nazionale degli ultimi dieci anni.

Fu solo il primo grande atto di una guerra tra il G14 e e gli organi internazionali del calcio tanto da rendere necessaria l’elezione a presidente UEFA di Michel Platini, per tentare di riconciliare le parti ed arrivare ad un accordo: un duro lavoro concluso in questi giorni con soddisfazione di tutti.

L’intesa prevede lo scioglimento del G14 al cui posto verrà creato un organismo che mira a riunire oltre 100 club europei e i 53 rappresentanti delle federazioni associate alla Uefa. Si chiamerà European Club Association e sarà un organismo assolutamente indipendente.
I club dell’ormai ex-G14 si impegnano da parte loro a ritirare le denunce presentate nei tribunali non sportivi contro l’Uefa e riceveranno un indennizzo in base al numero di giocatori convocati in Nazionale, già a partire dagli Europei del 2008.

Una vittoria per tutti insomma, a partire da Michel Platini che ha ampiamente mantenuto la promessa fatta al momento della sua elezione, tralasciando persino la riforma della Champions League pur di dedicarsi alla risoluzione di questo caso intricato.

Merci Michel!

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