Fabio Capello tra scelte e indagini

di Redazione Commenta

Questa proprio non ci voleva! Nemmeno il tempo di ambientarsi nella nuova realtà che già si ritrova coinvolto in un fattaccio che rischia di mettere a dura prova la sua professionalità.

Fabio Capello non si aspettava certo di cominciare così in salita la sua nuova avventura alla guida della nazionale inglese ed ora, oltre a rispondere alla procura di Torino, dovrà dar conto della situazione anche alla FA, che su di lui ha puntato molto. L’accusa è di evasione fiscale e rischia di mettere a repentaglio la sua posizione di tecnico, visto lo spirito inglese poco propenso al perdono in merito a vicende di carattere giudiziario.

I fatti risalirebbero al periodo 2004-2006, quando Capello allenava la Juventus, e riguarderebbero alcuni proventi mai dichiarati al fisco e spostati su società estere. Non si esclude che le indagini possano allargarsi anche al periodo precedente (Milan e Roma) e a quello più recente in cui il tecnico allenava il Real Madrid, tirando fuori scheletri molto scomodi per un personaggio che si è sempre dichiarato pulito.


La FA aveva chiesto ai tabloid di rispettare la privacy del tecnico per permettergli di lavorare in tranquillità, ma alla luce dei fatti sarà difficile cucire le bocche dei giornalisti inglesi, che vanno a nozze con storie come questa.
Lui intanto si difende e fa sapere di essere a posto con il fisco italiano e che si tratta di “normali controlli” sui suoi conti, nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci della Juventus. Staremo a vedere.

Certo è che la notizia arriva nel periodo meno adatto ad uno scandalo, trovandosi Capello a dover inventare una formazione per la partita del 6 febbraio contro la Svizzera.
Molte le partite seguite finora ed i giocatori visionati, tanto da avere in mente una lista più o meno definitiva. I dubbi riguardano ancora il modulo da adottare e l’assegnazione della fascia di capitano, oltre al noto tormentone sulla convocazione di David Beckham, che continua ad allenarsi con l’Arsenal e a sperare di poter conquistare un maglia per la sua centesima presenza in nazionale.

Anche in questo caso staremo a vedere, sperando che don Fabio non venga travolto dall’inchiesta torinese, tanto da perdere la panchina oltre che la credibilità. D’accordo, è un discorso prematuro, ma ricordiamoci che gli inglesi non perdonano e che in passato un ministro del governo Blair venne costretto alle dimissioni solo per aver accellerato le pratiche del permesso di soggiorno della sua colf.

Capello è avvertito!

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