Chi vuole la coppa Italia?

di Redazione Commenta

Mercoledì nero per le big d’Europa. La coppa nazionale evidentemente non è solo un peso per le squadre italiane, ma anche negli altri paesi. A farne le spese sono state questa volta il Lione in Francia, il Real in Spagna, e il Milan in Italia.

Nel campionato transalpino i campioni in carica hanno detto addio alla coppa perdendo per 1-0 in una gara secca “all’inglese” contro il Le Mans, squadra di media classifica che non avrebbe mai potuto ostacolare i Leoni di Francia in campionato, ma che hanno potuto approfittare dell’attimo di distrazione (o del poco interesse) per fare il colpaccio ed eliminare la squadra più forte della nazione. È bastato un gol di Daisuke Matsui per piegare la (sterile) resistenza dei rossoblu.


Stessa sorte è capitata al Real Madrid dei miracoli. La formazione di Bernard Schuster, dopo un filotto impressionante di vittorie degno dell’Inter, si dovrà accontentare dei 7 punti di vantaggio sulla seconda in campionato, dato che alla coppa del Re non potrà più partecipare quest’anno.
La tripletta Campionato – Champions – Coppa del Re desiderata (ma forse mai effettivamente cercata) dal presidente Calderon dovrà essere rinviata di un altro anno, come ormai succede dal 1993, anno in cui le Merengues hanno messo le mani per l’ultima volta sul trofeo.
L’eliminazione è figlia delle troppe disattenzioni della partita di andata contro il Maiorca che non poteva chiedere di più del 2-1 inflitto tra le mura amiche, completato dal sorprendente 1-0 di Ibagaza al Bernabeu, risultato troppo facile contro una delle squadre più forti del mondo, ma anche un po’ troppo superficiale.

A completare il quadro delle grandi delusioni di questa giornata, ci si mettono addirittura i campioni d’Europa e del Mondo. Il Milan, che ha dato spazio alle seconde linee, sia all’andata che al ritorno, è stato sorpreso a San Siro da un 2-1 inaspettato per gli uomini di Baldini, riusciti a pareggiare 1-1 a Catania, sorprendendo prima di tutto se stessi.
“Era difficile ribaltare il risultato dell’andata, ci abbiamo provato e questo ci basta” cerca di autoconvincersi Ancelotti, ma la realtà è che una squadra che deve recuperare un 2-1 in casa non schiera metà formazione proveniente dalla panchina e l’altra metà dalla Primavera. Ma i vari Gourcuff, Paloschi (in gol sia all’andata che al ritorno) e Kalac non possono comunque competere con i titolari di una squadra di serie A.
Ma poi alla fine esce allo scoperto il tecnico rossonero dichiarando: “In questo momento, con i recuperi che abbiamo da giocare, la coppa Italia poteva essere un disturbo per il futuro e non ci dispiace così tanto essere usciti”.
Insomma, niente di nuovo nella testa degli allenatori di mezza Europa, ma almeno qualcuno che lo ammette c’è.

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