Juventus: tra Malouda e Afellay, rientrano tutti in gioco per la fascia

Non bastano Estigarribia e Giaccherini, e nemmeno Krasic, Pepe, Pasquato e, eventualmente, Marchisio. Antonio Conte vuole ancora un altro esterno, e Marotta sembra volerlo accontentare. In questi ultimi giorni di mercato sono praticamente rientrati tutti in gioco. Non solo Malouda di cui si sta parlando in questi giorni con il Chelsea, ma anche Afellay e i vecchi obiettivi momentaneamente accantonati Perotti, Elia, persino Nani e tanti altri. Ma chi può arrivare?

Premier League: favoloso City, Malouda salva il Chelsea

La seconda giornata di campionato conferma che è il Manchester City la squadra da battere. I ragazzi di Mancini sembrano una corazzata invincibile che soltanto i cali di concentrazione possono battere. Basti dire che nell’ultima gara contro il Bolton in panchina si accomodano Tevez e Balotelli, per capire la qualità della rosa.

Il City mette sotto gli avversari per tutto il primo tempo, Aguero per una volta non è il solito cecchino, ma si mangia l’impossibile, e così bisogna affidarsi alla fortuna per sbloccare il risultato. Un bel regalo lo fa Jaaskelainen che si fa rimbalzare davanti un tiro innocuo di Silva che finisce in porta. Una volta trovato il gol, il City si scioglie e raddoppia, stavolta con Barry. Il Bolton non ci tiene a passare da vittima sacrificale e si fa sotto, prima accorciando con Klasnic, e poi nella ripresa, dopo il terzo gol di Dzeko, segnando ancora, ma il City è troppo forte ed è impossibile togliergli punti.

Premier League: 5 gol del Manchester United, 4 del Chelsea, le big riprendono a volare

Foto: AP/LaPresse

Ogni due settimane siamo qui a raccontare del Chelsea che è uscito dalla crisi, per essere poi smentiti la settimana successiva quando un pareggio, o peggio ancora una sconfitta, fanno ricadere la squadra di Ancelotti nel baratro. Stavolta però sembra la volta buona perché i Blues vincono fuori casa, e lo fanno con un sonoro 0-4 che la dice tutta sulla partita.

In casa del Bolton ben messo in campo di vuole un’invenzione di Drogba per sbloccare il risultato, con una bomba da 35 metri che si infila dove Jaaskelainen non può arrivare. A fine primo tempo arriva il raddoppio del solito devastante Malouda, e così la ripresa è un gioco da ragazzi per gli uomini di Ancelotti che vanno in rete altre due volte.

Champions League: crollo Arsenal, ora rischia l’eliminazione

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Se c’era una squadra che sembrava dover dirigere da sola le danze in Champions League, questa era l’Arsenal. Tre vittorie nelle prime tre partite e tutti i complimenti ad una squadra che aveva già la qualificazione in tasca. Ma come spesso fanno le squadre piene zeppe di giovani, va di scena l’inesperienza, e succede che i Gunners perdano la quarta gara. Nulla di grave, se non fosse che perdono anche la quinta, quella di ieri contro lo Sporting Braga che aggancia al secondo posto proprio la squadra di Londra. Nel frattempo lo Shaktar, grazie ai suoi brasiliani, si libera facilmente del Partizan e conquista il primo posto.

Gara strana Braga-Arsenal, con gli inglesi che sembrano accontentarsi del pareggio che dopotutto gli sta anche bene, ma che prendono gol a 7 minuti dal novantesimo. Il resto è un film già visto: tutta la squadra si riversa in attacco alla ricerca del pareggio e gol al 93′ subìto in contropiede. Ora la classifica del gruppo H vede lo Shaktar già qualificato (a meno di una sconfitta per 0-4 nell’ultima gara), con i turchi che potrebbero anche fare uno scherzetto agli inglesi, perdendo apposta e mettendo in difficoltà gli uomini di Wenger, costretti a vincere nella non impossibile sfida contro il Partizan.

Premier League, sembra tennis: tre 6-0!

La scusa del calcio d’agosto forse non vale solo per l’Italia. Mentre nel nostro campionato sono le grandi a stentare durante le prime giornate di campionato, in Inghilterra ad andare al rilento sono i piccoli club che fanno letteralmente da sparring partner per le squadre più titolate. Capita così che dopo i ben 26 gol della prima giornata di campionato, la seconda probabilmente batterà ogni record con addirittura 38 gol, di cui tre 6-0.

A segnalarsi come primo pretendente alla vittoria finale è ancora una volta il Chelsea che dopo il 6-0 della prima partita contro il WBA mette a segno lo stesso numero di gol contro il Wigan. Sostanzialmente la partita dura mezz’ora, il tempo di prendere le misure. Ma con il gol di Malouda diventa tutto più facile. La gara si chiude nei primi 6 minuti della ripresa con la doppietta di Anelka, e dopodiché la goleada è servita con un autogol ed una doppietta di Kalou.

Niente Kakà? Il City si consola con Drogba

Nella vicenda Kakà a pagare il prezzo più alto potrebbe essere l’Inter. Infatti Mourinho era tranquillo che a fine stagione Didier Drogba sarebbe arrivato a Milano per completare la coppia d’attacco più forte del mondo insieme ad Ibrahimovic. Ma il City potrebbe rovinargli la festa anticipandolo giusto di qualche mese.

Che l’ivoriano voglia andar via dal Chelsea, questo già lo si sapeva. A lui si aggiunge la volontà di Robinho di lasciare il City dopo il no di Kakà. Subito Scolari, che lo conosce molto bene, ha reso manifesta la sua volontà di farlo giocare nel Chelsea. D’altra parte i dirigenti del City vorrebbero recuperare quasi tutti i 32 milioni di sterline spesi la scorsa estate per strappare al Real Madrid il brasiliano, e siccome Abramovich ha chiuso i rubinetti dei miliardi, l’unica soluzione sarebbe uno scambio Drogba-Robinho. Ma gli sceicchi hanno altri colpi in canna.

Non solo Adriano, sono tanti i calciatori ribelli

Ultimamente c’è la moda di tenere gli occhi addosso all’Imperatore interista. Ogni cosa che fa, ogni frase che dice, viene subito rimarcata ed amplificata in tutto il mondo. Ma guardandoci intorno possiamo vedere che di casi come lui ce ne sono tanti. In Italia e all’estero.

Il più clamoroso, ma anche quello passato maggiormente sotto silenzio, è stato quello di Messi. L’argentino è la stella del Barcellona, e per questo motivo i tifosi gli hanno perdonato il ritardo nel ritorno da Buenos Aires. Tutti i tifosi, tranne Guardiola. Anzi, se vogliamo il caso di Messi è anche più grave di quello di Adriano, perché il Barça, a differenza dell’Inter, aveva una partita di campionato domenica scorsa. Partita a cui la Pulce non ha potuto partecipare perché spedito direttamente in tribuna dal suo allenatore.

Roma con emissari a Pechino, guardate un pò chi tengono d’occhio

E meno male che la Roma era in crisi finanziaria. Non sembra proprio che i Sensi abbiano problemi di liquidità, perchè in questo mese di Agosto le offerte per rinforzare la squadra fioccano. Dopo l’acquisto di Julio Baptista erano in molti quelli che credevano che il mercato fosse chiuso, ma non è affatto così. Spalletti ha richiesto due, forse anche tre acquisti, e pare che la dirigenza voglia accontentarlo.

Il nome sull’agenda di Pradè più volte sottolineato era quello di Suazo, ma adesso pare essere stato scavalcato da un altro: Moussa Dembele, 21enne dell’Az Alkmaar, nonchè giustiziere degli azzurrini a Pechino e soprattutto referente con un cartellino molto meno costoso dell’honduregno.

Da Podolski a Camoranesi: gli oriundi ad Euro 2008

Una volta si chiamavano oriundi, venivano per lo più dal sudamerica ed una volta giunti in Europa, la federazione del Paese ospitante provvedeva a naturalizzarli per farli giocare in nazionale.

L’italia ha una lunga lista di calciatori nativi di altri paesi ed arrivati in maglia azzurra per via delle origini italiane, basti pensare a Schiaffino, Orsi, Altafini e Sivori. Ma non è un’abitudine solo italiana, anzi, mentre noi ci siamo fermati alle foto in bianco e nero, interrompendo ad un certo punto l’importazione di “fenomeni”, da altre parti è diventata una vera moda ed ancora oggi alcune nazionali traboccano di naturalizzati.

E così, scorrendo le formazioni in campo nel corso degli Europei, capita di leggere nomi che hanno ben poco a che fare con il paese di appartenenza e che richiamano palesemente origini lontane.

Verso Euro 2008: Francia

Proporrei una colletta generale per far acquistare un paio di occhiali nuovi a Raymond Domenech. Il ct della nazionale francese ha diramato la lista dei 23 convocati per Austria e Svizzera 2008. Oltre alla (discutibile) scelta di non convocare nemmeno nella pre-lista dei 29 David Trezeguet (evidentemente ancora non gli è andato giù il rigore sbagliato nella finale del mondiale), Domenech ha fatto fuori anche Philippe Mexes, nonostante il gran gol fatto nella finale di coppa Italia, oltre che per l’ottima annata con la Roma.

E’ evidente che l’antipatia cronica mostrata dal ct francese nei confronti dell’Italia si riversa anche contro quei calciatori che nel Bel Paese percepiscono lo stipendio, visto che ha avuto l’ardire di convocare Boumsong (che però quando giocava nella Juve era stato sospeso dalla nazionale) facendo fuori il romanista, e anche la convocazione di Frey, che al momento è uno dei portieri più forti del mondo, è stata in dubbio fino all’ultimo momento.