La classe arbitrale sta crescendo ed oltre a valutare gli episodi chiave molto meglio rispetto agli scorsi anni (merito probabilmente anche dell’arbitro di porta), in questa giornata hanno gestito alla perfezione anche i cartellini ed hanno mostrato una buona personalità. Peccato che su 10 partite non si sia raggiunta la valutazione migliore visto che in una, Lazio-Siena, il signor Russo ne ha combinate parecchie.
Il turno infrasettimanale non porta proprio bene agli arbitri italiani. Anche se nella maggior parte delle partite non ci sono episodi da recriminare, alla fine della lunga giornata si contano diversi risultati “condizionati” da alcune scelte non all’altezza. La partita peggiore è quella di Irrati che in Catania-Atalanta prima non concede un rigore netto ai siciliani per un fallo di mano di Cazzola in area, e poi non vede un pugno di Bergessio a Lucchini che sicuramente sarà sanzionato dalla prova tv.
La terza giornata di campionato era partita malissimo per gli arbitri, con le due partite del sabato che si può definire siano state falsate dalla terna arbitrale. Per fortuna nelle gare di domenica si è corretto il tiro ed i direttori di gara si sono mostrati molto attenti ed hanno messo a segno alcune chiamate veramente difficili ma sempre giuste.
La stagione 2011-2012 per gli arbitri italiani si può definire più che sufficiente. Sicuramente passerà alla storia come la stagione del gol di Muntari che probabilmente ci trascineremo ancora per qualche anno, ma guardando nel complesso i vari errori arbitrali si può dire che il campionato è meno falsato rispetto agli anni precedenti, e gli errori davvero gravi sono stati pochi. La classifica riscritta senza errori infatti cambia poco.
L’ultima giornata di campionato è stata piuttosto tranquilla per gli arbitri italiani. Aiutati anche dal fatto che su molti campi la tensione era bassa perché in palio non c’era più nulla, sono stati pochi gli episodi da rilevare. In generale i direttori di gara si sono comportati egregiamente, anche sulle valutazioni dei gol e dei penalty, ma due partite sono state condizionate da degli errori arbitrali.
Probabilmente non c’è mai stata nella storia recente una giornata in cui i direttori di gara sono stati così bravi come in questa. Evidentemente il turno infrasettimanale fa bene ai fischietti che prendono diverse decisioni difficili, ma tutte nel modo corretto. Ma come di solito segnaliamo gli errori, è giusto anche sottolineare le “finezze” degli arbitri nostrani.
Polemiche ce ne sono state tante, ma c’è da dire che almeno Catania-Milan si può archiviare come corretta. Non ci sarà mai certezza al 100% se il tiro di Robinho abbia varcato completamente la linea, ma siccome il regolamento dice che per essere gol la palla deve entrare completamente in porta, e dalle immagini televisive sembra che un piccolo spicchio del pallone si trovi ancora sulla linea quando Marchese lo ricaccia fuori, allora pare non essere gol.
Milan-Juventus ormai passerà alla storia come la partita in cui non è stato concesso il gol a Muntari, con la palla entrata di mezzo metro e che il guardalinee non ha visto bene. Ma riguardandola alla moviola ci si accorge che ci sono anche altri episodi. Ovvio il parallelo con il gol annullato a Matri. La rete dello juventino è regolare, e non si può nemmeno parlare di gol annullato perché il fischio arriva al momento del tiro ed in quella frazione di secondo tutti i giocatori hanno continuato a giocare, accorgendosi del fuorigioco solo dopo che il pallone aveva oltrepassato la linea. Poi è chiaro che il peso psicologico dei due gol sarebbe stato diverso, ma questa è un’altra storia.
Fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato, ma visti i gravissimi errori di questa giornata di campionato non si può di certo dire che la classe arbitrale italiana sia di livello eccellente.
Nelle 9 partite giocate tra sabato e domenica, a parte la solita gestione dei cartellini che ancora non ha trovato una soluzione, ci sono da registrare tre gare condizionate pesantemente da errori che, se gli arbitri fossero stati più attenti, sarebbero potute finire in modo diverso.
Finalmente possiamo raccontarvi di una giornata in cui gli errori arbitrali non hanno condizionato il risultato finale. Gli sbagli degli arbitri italiani si sono ridotti all’osso e si possono limitare al massimo ad una gestione dei cartellini un po’ troppo “buonista”, ma perlomeno nessuna squadra può protestare affermando di aver perso dei punti.
Gli episodi dubbi sono sostanzialmente due, il rigore concesso all’Udinese, che ha aperto la partita contro il Napoli, ed un fuorigioco inesistente fischiato a Crespo solo contro Castellazzi quando il punteggio era ancora in bilico. Ma andiamo con ordine. Il rigore assegnato a Sanchez che viene falciato da De Sanctis a velocità normale non pare lasciare il minimo dubbio. Ma rivedendolo al replay si nota come, usanza comune ormai, sia l’attaccante friulano ad allargare la gamba per cercare il portiere, e così il contatto avviene perché è Sanchez a procurarselo. Ma non si può dir nulla sulla concessione del penalty che Romeo fa bene a dare, e che alla fine non risulterà nemmeno decisivo.
Forse è un po’ presto per parlare di problema arbitri risolto, ma dopo 6 giornate con errori pesanti, ed alcuni anche piuttosto gravi, gli arbitraggi di questa giornata sono quasi
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