
“Lasciatemi morire”. E’ questo l’urlo disperato di Paul Gascoigne di avantieri sera, poco prima di subire l’ennesimo collasso a causa dell’alcool, il veleno che lo sta uccidendo, volontariamente o no. Stavolta non si tratta di una arresto (e già questa sarebbe una notizia), ma di qualcosa di anche peggiore: il rifiuto dell’aiuto anche da parte dei familiari.
L’appello a tentare di salvare sè stesso, rientrando nella clinica per disintossicarsi che aveva abbandonato qualche mese fa, arriva direttamente dall’ex moglie Sheryl, la figlia Bianca, il figlio Regan e il figliastro Mason, tutti riuniti in un albergo portoghese per tentare di stare vicino all’uomo che adesso è solo l’ombra di sè stesso.