I francesi ce l’hanno ancora con noi, ma a difenderci è proprio…Zidane

“Imbroglioni, provocatori, capaci di far perdere le staffe ai francesi, nemici giurati della Francia, maleducati”. Così ci descrive il nuovo dizionario del calcio inaugurato pochi giorni fa in Francia, in cui alla voce “Italia” compaiono frasi come questa.

Non è ancora andata giù la sconfitta al mondiale, quella partita che i francesi sentivano già in tasca, e che si sono visti portar via non tanto dal rigore di Grosso ma dalla testata di Zidane a Materazzi. Invidia? Superbia? In quanto a peccati capitali i transalpini ne hanno da vendere, ma stavolta a correrci incontro è proprio l’ex calciatore della Juve, che stavolta usa la testa nella maniera corretta.

Champions League: gioia Juve, rimpianti viola

E’ il bello del calcio, o almeno così dicono. Certo è difficile raccontarlo stasera ai tifosi della Fiorentina, convinti per più di sessanta minuti di poter portare a casa i tre punti, per poi ritrovarsi raggiunti ad un passo dall’impresa dal Lione campione di Francia. Ed è difficile anche raccontarlo ai tifosi dello Zenit St. Pietroburgo, che per un tempo e mezzo hanno sperato di poter fermare la blasonata Juventus lontano da casa.

Ma i viola non avevano fatto i conti con lo scarso fair-play dei francesi né con un arbitro che avrebbe potuto fermare il gioco prima che Piquionne dimezzasse lo svantaggio con Zauri a terra, mentre i russi non avevano considerato che la Juventus ha tra le sue fila un certo Alessandro Del Piero, capace di tirar fuori dal cilindro la giocata risolutiva in qualunque momento della gara.

Peccato per gli uomini di Prandelli, che alla fine del primo tempo erano già in vantaggio per due a zero, grazie ad un Gilardino ampiamente ritrovato, che metteva la testa sui cross dei compagni e faceva sognare la grande impresa al popolo viola. Un vantaggio meritato, nonostante la grande partenza del Lione e le incursioni di Benzema sulla fascia sinistra.

Ligue 1: tanti pari, ma corre solo il Lione

Nell’attesa di testare i campioni di Francia anche in Europa, il Lione, che affronterà tra poche ore la nostra Fiorentina, in patria ha ripreso a viaggiare come al solito, e cioè come un treno. La quinta giornata di campionato regala ai leoni francesi il primato in solitaria, ma agli spettatori una giornata molto noiosa.

La metà delle partite si sono chiuse con la posta in palio suddivisa tra le contendenti, e questo ha contribuito a lasciare quasi inalterata la classifica, favorendo quindi la rincorsa del Lione verso l’ottavo scudetto consecutivo.

Champions League: l’Inter va, la Roma sprofonda

Bene solo per metà la prima uscita delle italiane in Champions League, in una serata che avrebbe dovuto consegnarci due successi. Almeno sulla carta. Avevano sorriso i giallorossi in fase di sorteggio, quando si erano ritrovati nel girone gli sconosciuti nonché debuttanti romeni del Cluj, una squadra senza grosse ambizioni, in cui l’unico nome noto è quello di Peralta (ma alzi la mano chi ricorda che è passato dalle parti dell’Inter qualche anno fa).

Ma ieri sera c’è stato ben poco da sorridere in casa Roma ed ora è già tempo di bilanci, dopo un inizio di campionato stentato ed un esordio in Champions che peggio non poteva andare.

E dire che la Roma era partita bene, creando ghiotte occasioni da gol ed andando in rete con il sempreverde Panucci (di testa, come suo solito), ma poi qualcosa deve essersi spezzato negli equilibri di una squadra che sembra lontana parente di quella ammirata durante la scorsa stagione. La giustificazione continua ad essere quella delle assenze pesanti, ma, di fronte ad una squadra che sentiva per la prima volta il profumo dell’Europa che conta, non serviva certo la Roma migliore per portare a casa i tre punti.

Fantacalcio: domina il Genoa, ottimo Palermo

Un altro probabile errore della Gazzetta dello Sport viene a galla in questa seconda giornata di campionato. Come per Palladino, anche Sculli, attaccante da sempre, viene inserito tra i centrocampisti. Evidentemente i giornalisti della “rosa” non sono molto preparati sulla squadra del Genoa, e così succede che inaspettatamente l’ex attaccante del Messina e della Juve va in gol e diventa il miglior centrocampista di giornata.

Insieme a lui sono altri genoani a dominare la top 11 di giornata, segno che rende ancora più nera la gara del Milan. Alla fine potremo contare 3 grifoni tra i migliori, risultato che spesso riesce solo alle grandi squadre e che lo scorso anno è capitato quasi sempre soltanto all’Inter.

Lo Monaco viene deferito e attacca Maroni

Lo Monaco, chi era costui? Fino a ieri un signor nessuno, ma nelle ultime ore è  diventato l’amministratore delegato più famoso d’Italia. Tutta colpa di una dichiarazione di Mourinho che ha scatenato le reazioni “violente” (almeno verbalmente) del dirigente del Catania, che pare non voglia smettere di gettare benzina sul fuoco e, nonostante avvertimenti arrivati da più parti, continua la sua personale polemica a distanza con il tecnico nerazzurro.

L’ultimo capitolo della storia è il deferimento arrivato su invito del Ministro Maroni, già preoccupato per il clima di tensione che ha caratterizzato questo inizio di campionato e poco propenso ad affrontare altre grane calcistiche. Ma l’ira di Lo Monaco non si placa ed anzi si riversa ora contro il Ministro stesso e contro il partito che questi rappresenta:

Mi auguro che quello di Maroni sia l’ultimo intervento su questa vicenda. Non sono certamente io il rappresentante di un partito che ha fatto propri i capisaldi dell’istigazione alla violenza in questi anni. Non sono stato io a parlare di fucili o di ‘Roma ladrona’. Mi sembra che la predica provenga da un pulpito fuori luogo.

Crisi Milan: due ore di colloquio tra Galliani e Ancelotti

Tira una brutta aria per Carletto Ancelotti dopo l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare del suo Milan. Ieri un duro faccia a faccia con Galliani durato due ore si è concluso con un Ancelotti preoccupato che tentava di dissimulare la paura di essere esonerato dietro dichiarazioni neutrali, mentre nè l’ad rossonero nè altri dirigenti hanno voluto rilasciare dichiarazioni, cosa che fa capire la tensione a Milanello.

La buona notizia per l’allenatore del Milan è che per ora rimane al suo posto, e dopo tanti anni di successi utilizzerà un pò del suo credito per guadagnare tempo e tentare di far tornare in carreggiata la squadra.

Tragedia in Congo per un rito feticista!

Da questa parte del mondo siamo abituati a vivere il calcio dei grandi palcoscenici, quello dei miliardi, dei contratti da nababbi, dei capricci dei giocatori divenuti sempre più star. Ma esistono anche altre realtà, in cui il mondo del pallone viene vissuto in maniera completamente diversa ed il più delle volte non rappresenta altro che un semplice divertimento.

Ma nemmeno queste isole felici sono immuni dal problema della violenza negli stadi, anche se scatenata da motivi ben lontani dalla nostra immaginazione.

Quella di oggi è una delle tante storie che si potrebbero raccontare, l’ultima in ordine cronologico, balzata all’onore delle cronache per il gran numero di spettatori rimasti vittime di una gigantesca rissa. E’ accaduto nella Repubblica Democratica del Congo, quella zona di terra che un tempo si chiamava Zaire, dove una gara amichevole è finita in tragedia a causa di un rito feticista.

Premier League: crisi a Manchester, United e City ancora k.o.

Sarà anche pieno di miliardi il Manchester City, ma se poi in campo ci vanno solo i calciatori e non si soldi, alla lunga questi particolari si pagano. Non è bastato quindi il solito Robinho al City per avere la meglio contro il Chelsea, altra squadra che in quanto a cassa non sta certo male, ma che in più può contare su uno squadrone costruito negli anni e che può puntare tranquillamente allo scudetto.

Finisce 1-3 quindi per i Blues, con in gol ancora Lampard che da quando ha rinnovato con il Chelsea non la smette più di segnare. E’ primato quindi per la squadra di Abramovich, 10 punti in 4 gare, non male, ma sono da dividere con il Liverpool che mette a segno il colpo di giornata, battendo nel big match il Manchester United.