Champions League: gioia Juve, rimpianti viola

di Redazione 3

E’ il bello del calcio, o almeno così dicono. Certo è difficile raccontarlo stasera ai tifosi della Fiorentina, convinti per più di sessanta minuti di poter portare a casa i tre punti, per poi ritrovarsi raggiunti ad un passo dall’impresa dal Lione campione di Francia. Ed è difficile anche raccontarlo ai tifosi dello Zenit St. Pietroburgo, che per un tempo e mezzo hanno sperato di poter fermare la blasonata Juventus lontano da casa.

Ma i viola non avevano fatto i conti con lo scarso fair-play dei francesi né con un arbitro che avrebbe potuto fermare il gioco prima che Piquionne dimezzasse lo svantaggio con Zauri a terra, mentre i russi non avevano considerato che la Juventus ha tra le sue fila un certo Alessandro Del Piero, capace di tirar fuori dal cilindro la giocata risolutiva in qualunque momento della gara.

Peccato per gli uomini di Prandelli, che alla fine del primo tempo erano già in vantaggio per due a zero, grazie ad un Gilardino ampiamente ritrovato, che metteva la testa sui cross dei compagni e faceva sognare la grande impresa al popolo viola. Un vantaggio meritato, nonostante la grande partenza del Lione e le incursioni di Benzema sulla fascia sinistra.


Ma nella ripresa i viola sono stati costretti a cedere le armi, proprio quando sembrava che i tre punti potessero essere messi in tasca con facilità. Ed ora resta l’amarezza per l’episodio che ha portato il Lione ad accorciare le distanze, con Zauri a terra in area di rigore. Poca sportività da parte dei francesi che nonostante le proteste viola hanno continuato l’azione, mentre l’arbitro svedeve Frojdfelt lasciava giocare. E qualche minuto dopo arrivava anche la beffa con un tiro di Benzema da distanza ravvicinata che non lasciava scampo a Frey. Alla vigilia la Fiorentina avrebbe firmato per un risultato simile (parole di Della Valle nel dopogara), ma raggiungerlo in questo modo lascia più di un rimpianto.

Discorso diverso per la Juventus, tornata a respirare aria d’Europa dopo due anni di assenza. L’avversaria di turno si chiamava Zenit St. Pietroburgo, scesa a Torino con l’intenzione di confermare quanto di buono fatto nella scorsa stagione. Una gara senza troppi squilli sottoporta con i russi messi meglio dal punto di vista fisico. Buffon ancora sugli scudi, grazie ad una parata salva-risultato, ma la copertina della serata spetta a capitan Del Piero, che con una magia su punizione ha regalato i primi tre punti europei alla Vecchia Signora. Prova poco convincente per i bianconeri, ma alla fine va bene così.

Commenti (3)

  1. Innegabilmente il pareggio viola fa rimanere l’amaro in bocca. L’errore, e lo dico io che sono tifoso viola, è solamente dell’arbitro. Il regolamento parla chiaro, con giocatore a terra è discrezione del direttore di gara l’interruzione dell’azione, è obbligatoria invece nei casi di colpi subiti alla testa o al volto. Non è possibile nemmeno pensare che la terna arbitrale non si fosse accorta del giocatore, se così fosse il guardalinee avrebbe segnalato il fuorigioco di Benzema, quindi per lo meno lui aveva cognizione della situazione, avrebbe dovuto segnalarla all’arbitro. Così da un possibile e palese fuorigioco, si passa ad un gol subito.
    Estremamente dubbia è anche la punizione che fa scutirire la seconda marcatura da parte del Lione, fermo restando l’estrema ingenuità della difesa gigliata.
    A mio avviso, ma anche per i commentatori di Mediaset, ci sono stati 30 minuti di arbitraggio scandaloso a senso unico, ovviamente a favore del Lione.

  2. Si Sanghino, l’errore è senza dubbio dell’arbitro, ma (e lo dico io che non sono tifosa viola) di solito i giocatori fermano il gioco se c’è un avversario a terra. Ma forse i francesi pensano che tutti gli italiani sono provocatori e simulatori come Materazzi… 🙂

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