Crisi Milan: due ore di colloquio tra Galliani e Ancelotti

di Redazione Commenta

Tira una brutta aria per Carletto Ancelotti dopo l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare del suo Milan. Ieri un duro faccia a faccia con Galliani durato due ore si è concluso con un Ancelotti preoccupato che tentava di dissimulare la paura di essere esonerato dietro dichiarazioni neutrali, mentre nè l’ad rossonero nè altri dirigenti hanno voluto rilasciare dichiarazioni, cosa che fa capire la tensione a Milanello.

La buona notizia per l’allenatore del Milan è che per ora rimane al suo posto, e dopo tanti anni di successi utilizzerà un pò del suo credito per guadagnare tempo e tentare di far tornare in carreggiata la squadra.

“Abbiamo fatto una riunione per trovare la soluzione tecnica più adatta, e l’abbiamo trovata”

Questa l’unica dichiarazione di Ancelotti riguardo al summit tenutosi negli uffici della dirigenza. Sul banco degli imputati non solo lui, ma anche il responsabile medico Jean Pierre Meersseman, con cui il tecnico può perlomeno dividere le colpe di questo evidente calo della squadra, in quanto ogni giorno deve fare i conti con gli infortuni. Presente al colloquio anche Leonardo, osservatore e uno dei responsabili del mercato insieme a Braida, che hanno voluto conoscere le motivazioni per cui Ancelotti ha palesemente bocciato il calciomercato rossonero di quest’anno, dato che a parte Zambrotta, nessuno dei nuovi acquisti l’ha pienamente convinto. Flamini gioca un pò di più, ma non è quasi mai lucido, Ronaldinho è stato strabiliante nella prima gara, ma un fantasma nella seconda (come scusante ha il fatto di essere arrivato a Milano poco più di 24 ore prima), Shevchenko è stato pienamente insufficiente in entrambe le gare, mentre Senderos ancora non si è visto. Il ricorso alla vecchia guardia è stato imprescindibile, e ora bisognerà agire più sull’aspetto psicologico che su quello tattico, secondo le ammissioni dello stesso allenatore, che prepara una serie di test soprattutto per recuperare la squadra dal punto di vista mentale.

Saranno decisive le prossime 4 partite? “Non c’è nulla di decisivo. Né la proprietà né tanto meno il sottoscritto hanno mai pensato di sostituire l’allenatore”.

Lui stesso forse no, ma sulla dirigenza non ci scommetterei. E se le cose dovessero continuare così, lo verificherà sulla propria pelle.

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