Napoli e Udinese in festa, romane ko

Prima pagina dedicata a Napoli e Udinese dopo l’ottava giornata di campionato, che ha visto l’Inter fermarsi di fronte ad un ottimo Genoa e le inseguitrici guadagnare punti preziosi. Una situazione inaspettata alla vigilia, sia per perché i nerazzurri erano chiamati ad un impegno casalingo sia perché partenopei e friuliani se la dovevano vedere con Lazio e Roma, uscite si sconfitte dall’utima gara di campionato, ma capaci di impensierire chiunque.

E invece ci ritroviamo a commentare lo 0-0 dell’armata-Mourinho, fermata in casa da un Genoa che ha persino rischiato di fare il copo grosso a San Siro, ottenendo un pareggio più che meritato.

Ne approfitta l’Udinese contro una Roma in piena crisi e contestata dai tifosi, stufi ormai di veder la propria squadra sconfitta ad ogni appuntamento. E se è vero che il primo gol dei bianconeri è arrivato su un rigore abbastanza “generoso” (il fallo sembrava iniziato fuori area), è vero anche che i giallorossi ne hanno presi altri due, prima di una reazione degna di nota. L’unica consolazione è il ritorno al gol di Totti (altro rigore molto dubbio).

Fantacalcio: ritorna in Fantaformazione Adrian Mutu

Nella giornata in cui l’Inter interrompe la striscia positiva di oltre 3 anni che la vedeva sempre andare in gol a San Siro, ci sono buone possibilità di non vedere nemmeno un calciatore nerazzurro tra i migliori di giornata, e di questi tempi è un evento più unico che raro.

A dominare sicuramente ci saranno i bianconeri, ma dell’Udinese, che ormai stanno diventando la squadra più conveniente nel Fantacalcio, dato che, a parte Di Natale, per il resto hanno quotazioni molto basse e prestazioni altissime.

Crolla un mito: il Chelsea perde in casa dopo 86 partite!

Sembrava che questo momento non dovesse mai arrivare: l’imbattibilità interna del Chelsea era diventata qualcosa di più una semplice statistica. Pareva che lo Stamford Bridge fosse protetto da chissà quale arcana magia, che impediva agli avversari di uscire vincenti.

86 gare consecutive senza sconfitte fra le mura amiche, 62 vittorie e 24 pareggi: uno score da far paura a qualunque avversario si avvicinasse allo stadio con intenzioni bellicose. L’ultima sconfitta dei Blues davanti ai propri tifosi era datata 21 febbraio 2004, quando l’Arsenal si impose per 2 gol a 1.

Poi solo sorrisi per i sostenitori del Chelsea, che per più di quattro anni hanno benedetto il prezzo dell’abbonamento. Prima o poi doveva finire, prima o poi doveva arrivare qualcuno capace di sfatare il mito e di conquistare più di un punto a Londra. E quel prima o poi è diventato realtà proprio questo pomeriggio, quando allo Stamford Bridge è sceso il Liverpool.

Clamoroso: nessun componente del cda della Juve possiede un’azione della società

Incredibile scoperta riportata da Tuttomercatoweb.com. Secondo il sito internet, nel cda della Juventus non c’è un componente che sia in possesso di azioni del club. E in un mondo che è sempre più basato sulla finanza, questo è un caso gravissimo. Infatti negli Stati Uniti, la patria di questo genere di operazioni, i manager di solito vengono pagati con le azioni della società che portano avanti, e non con dei semplici stipendi. Ciò significa che se le azioni valgono tanto, sono i manager stessi i primi a trarne vantaggio, e questa è una garanzia anche per gli altri investitori.

In Italia purtroppo, dato che siamo capaci sempre di aggirare le regole, questo non avviene, anzi, nel club bianconero avviene esattamente l’opposto: nemmeno il Presidente Giovanni Cobolli Gigli è in possesso di una sola azione della squadra che lui stesso finanzia.

La Juve risorge nel derby, il Siena raccoglie solo un punto

Si conclude la settimana della riscossa in casa Juve, dopo le due debacle consecutive con Palermo e Napoli che avevano fatto gridare alla crisi. Qualche giorno fa, commentando l’impresa in Champions League contro il Real Madrid, avevamo detto che la Juve c’è, nonostante tutto.

E Ieri sera lo ha confermato ancora una volta, in una gara che poteva risultare insidiosa, viste le tante assenze e la voglia di rivalsa del Torino.

Così non è stato ed ora Ranieri si gode il suo momento di gloria, dopo le tante voci che lo davano con la valigia in mano, se avesse sbagliato i due appuntamenti clou di questo inizio stagione. Vittoria in Champions, vittoria nel derby e detrattori zittiti, almeno per ora.

Che fine ha fatto Pietro Vierchowod?

40 anni e non sentirli. Non è stato il calciatore più longevo della Serie A, ma arrivare a giocare oltre i 40 anni a livello altissimo non è da tutti. E se si parla di calciatori longevi, non può non venire in mente Pietro Vierchowod, difensore centrale che ha fatto la storia dell’Italia (3 mondiali giocati, tra cui anche quello dell’82 e 8 maglie vestite nella massima serie).

Di lui si conoscono le doti eccelse, considerato uno dei più grandi difensori degli anni ’80 e ’90, ha vinto lo scudetto con la Roma e la Sampdoria, ha fatto diventare grande la Fiorentina e si è tolto lo sfizio di vestire la maglia della Juventus (con cui ha vinto la Champions) e del Milan. Ritiratosi nel 2000 a 41 anni ha fatto solo qualche piccola apparizione nelle serie minori come allenatore, ma che fine ha fatto?

Da Gallas a Carew: tutte le curiosità della settimana

Può una sigaretta provocare un pandemonio e scatenare critiche violente? Può eccome, specie se a tenerla fra le dita è il capitano dell’Arsenal, William Gallas, nonostante il divieto imposto da mister Wenger. Ebbene, il ragazzo è stato beccato mentre stringeva tra le labbra “la bionda” dello scandalo e sui tabloid inglesi è scoppiata la polemica. Figuriamoci poi quando la notizia è arrivata alle orecchie dell’allenatore francese:

Gallas ha delle precise responsabilità, a maggior ragione visto che è capitano e trovo inaccettabile che fumi.

Accidenti che schiavitù e tutto per una sigaretta! E che avrebbe fatto allora se si fosse ritrovato ad allenare John Carew, pizzicato mentre usciva da un locale di strip-tease proprio il giorno di una gara internazionale?

Il Real insegue le giovani promesse, il Milan i vecchietti…

Il caso Beckham continua a far discutere in giro per il mondo. Questa mattina sul sito ufficiale del campione inglese appare la dichiarazione del calciatore trentatreenne che ha ammesso che si stanno discutendo gli ultimi dettagli sul contratto stipulato con il Milan per avere i suoi servizi per parte del 2009, anche se le cifre che sono apparse sui giornali sono tutte false. Ma non è tutto così facile.

Dall’altra parte dell’Europa, a Madrid, dopo la sconfitta con la Juventus si ritorna a parlare di rinforzare la squadra. Il sogno proibito resta Cristiano Ronaldo, ma altri tre nomi sono nella lista di Calderon: Benzema, Ribery e Schweinsteiger. Media età 23 anni.