Da Gallas a Carew: tutte le curiosità della settimana

di Redazione Commenta

Può una sigaretta provocare un pandemonio e scatenare critiche violente? Può eccome, specie se a tenerla fra le dita è il capitano dell’Arsenal, William Gallas, nonostante il divieto imposto da mister Wenger. Ebbene, il ragazzo è stato beccato mentre stringeva tra le labbra “la bionda” dello scandalo e sui tabloid inglesi è scoppiata la polemica. Figuriamoci poi quando la notizia è arrivata alle orecchie dell’allenatore francese:

Gallas ha delle precise responsabilità, a maggior ragione visto che è capitano e trovo inaccettabile che fumi.

Accidenti che schiavitù e tutto per una sigaretta! E che avrebbe fatto allora se si fosse ritrovato ad allenare John Carew, pizzicato mentre usciva da un locale di strip-tease proprio il giorno di una gara internazionale?

Non ci crederete, ma è proprio così. Ci sono dei calciatori che hanno uno scarso senso del dovere e si concedono lussi bizzarri, come quello, appunto, di passare la notte in un locale stracolmo di spogliarelliste. E non ci sarebbe nulla di male se si trattasse di un modo per festeggiare una vittoria o per riprendersi dalla sconfitta, ma farlo il giorno stesso di una partita importante è inammissibile.

La gara in questione è Aston Villa-Ajax, vinta poi dai padroni di casa, nonostante l’assenza di Carew, che durante gli allenamenti ha lamentato una certa stanchezza. E vorremmo ben vedere… Ora il gocatore rischia una multa pari a due settimane di stipendio (più o meno 100.000 sterline): ne sarà valsa la pena?

Una domanda alla quale cerca risposta anche Sebastian Truyols, massaggiatore dell’Atletico Madrid, che ha pagato cara la sua ammirazione per il portiere campione d’Europa Iker Casillas. Al termine del derby madridista, Truyols ha chiesto ed ottenuto la maglia del portierone spagnolo, scatenando le ire della dirigenza biancorossa che lo ha licenziato in tronco. Roba da matti!

L’ultima curiosità della settimana arriva dall’Inghilterra, sponda Portsmouth squadra che conta ben 17 stranieri su una rosa di 28 giocatori. Come farsi capire da tutti? E’ il dubbio di Harry Redknapp, che spesso deve ricorrere al gioco dei mimi per far arrivare informazioni utili ai suoi uomini. E’ per questo che la società ha deciso di mandare a scuola di inglese gli stranieri, per far imparare loro almeno le espressioni più comuni applicate al calcio. Servirà?

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