Inter fortunata, Roma autoritaria

La penultima giornata della fase a gironi della Champions League regala sorrisi alle squadre italiane. L’Inter perde di misura in casa, ma grazie al pareggio tra Anorthosis e Werder Brema, riesce a qualificarsi per il turno successivo; la Roma vince di fronte ad un ottimo Cluj e conquista il primo posto nel proprio girone, in attesa di giocarsi la qualificazione in casa contro il Bordeaux.

Cade dunque il record di imbattibilità interna di mister Mourinho, in una serata che poteva essere ben più amara per i colori nerazzurri. La squadra dello Special One non è riuscita a ripetere la grande prestazione di sabato scorso contro la Juventus, facendosi spesso imbrigliare dai greci del Panathinaikos, a cui va il merito di aver creduto nell’impresa.

Ed impresa è stata quando al 24′ del secondo tempo Sarriegi riusciva ad infilare alle spalle di Julio Cesar, regalando ai suoi un insperato vantaggio. L’ingresso di Balotelli e Cruz non cambiava di molto la situazione e, nonostante l’assedio finale, l’Inter rimediava la prima sconfitta in casa della stagione.

Dica è solo l’ultimo, ma quante meteore nel calcio italiano

Chiamateli meteore, chiamateli bidoni, o solo calciatori sfortunati o che non hanno avuto modo di esprimersi nel nostro calcio. Purtroppo però ci sono davvero tanti presunti campioni che sono passati per un breve periodo dalla Serie A, e di cui ci si ricorda soltanto i titoloni al momento della firma del contratto, e poi niente più.

Una tradizione iniziata, nella storia recente, da Bergkamp, poi esploso all’Arsenal, Darko Pancev o il fantasma di Athirson, considerato il nuovo Roberto Carlos e mai sceso in campo in campionato. L’ultimo in ordine di tempo invece sarà Niculae Dica, romeno portato al Catania da Walter Zenga, che dopo pochi minuti disputati in campionato e addirittura un gol in coppa Italia ha già fatto le valige per partire a Gennaio, destinazione Cluj. Ma come lui ce ne sono stati tanti negli ultimi mesi, ma se n’è saputo poco o nulla di loro.

Champions League: impresa Roma, Inter sconfitta ma qualificata

Cluj-Roma 1-3 (11′ Brighi e 64′, 22′ Totti, 30′ Y.Kone)
Inter-Panathinaikos 0-1 (65′ Sarriegi)
Anorthosis-Werder Brema 2-2 (62′ Nicolau, 68′ Savio, 72′ Diego rig, 87′ Almeida)
Shakhtar Donestk-Basilea 5-0 (32′ e 65′ Jadson, 48′ e 70′ Da Silva, 75′ Seleznov)
Sporting Lisbona-Barcellona 2-5 (14′ Henry, 17′ Pique, 47′ Messi, 65′ Veloso, 66′ Muniz, 67′ Caniera, 69′ Perez)
Atletico Madrid-Psv 2-1 (14′ Simao, 28′ Rodriguez, 47′ Koevermans)
Liverpool-Marsiglia 1-0 (23′ Gerrard)

Il Bologna apre lo stadio ai poveri

In un mondo fatto di contratti milionari e di trasferimenti record, c’è posto anche per una bella storia che mette da parte gli interessi economici e riavvicina il popolo pallonaro al vero spirito dello sport.

L’iniziativa è del Bologna, appena tornato in A dopo l’inferno della serie cadetta e non ancora smaliziato abbastanza da togliersi dalle zone pericolanti della classfica. Ma questa è storia del campo. Se invece spostiamo lo sguardo appena più in là, troviamo una società che vuole riportare i tifosi allo stadio, cominciando proprio da quelle categorie che spesso non possono permettersi il lusso di seguire una partita di campionato.

E allora ecco l’idea della presidente Francesca Menarini: far entrare gratuitamente al Dall’Ara i poveri, attaverso la mediazione di tre associazioni caritative, la Caritas, l’Opera Padre Marella e la Fondazione Gesù Divino Operaio. Si parte dalla gara interna del 13 dicembre contro il Torino e si andrà avanti per 10 giornate fino alla fine del campionato.

Tutti gli uomini per Ancelotti

Tanti soldi e tanto spazio in rosa molto spesso si traducono in un calciomercato molto ricco. Se poi consideriamo che lì dietro il Milan è in una vera e propria emergenza, allora capiamo che qualche ritocco a Gennaio è d’obbligo, ma non solo. L’infortunio di lungo corso a Nesta, i 40 anni di Maldini, Senderos che inspiegabilmente non torna, Favalli e Kaladze che si infortuniano continuamente, costringeranno la dirigenza rossonera ad intervenire nella prossima finestra di mercato per rimpiazzare almeno gli assenti sicuri, in attesa poi di completare l’opera in estate.

Il nome che si fa sempre più insistente è quello di Gallas. Considerato il nuovo Thuram, è il perno della nazionale francese e dell’Arsenal. Un calciatore da non lasciarsi sfuggire, se non fosse che ha litigato recentemente con Wenger e sta spaccando sempre di più lo spogliatoio. Domenica scorsa è stato lasciato fuori, ieri sera ha giocato ma offrendo una prestazione imbarazzante, probabilmente sono segnali che vuol essere ceduto.

La Fiorentina (rim)piange, la Juve sogna

Il miracolo non c’è stato. Speravamo di poter commentare l’impresa viola contro il Lione, ma i ragazzi di Prandelli non hanno saputo contrastare la maggiore esperienza dei francesi, ritrovandosi a dover rimpiangere ancora una volta le buone occasioni lasciate per strada.

Certo è che la qualificazione non è sfuggita ieri sera. La Fiorentina poteva e doveva fare di più nelle gare precedenti, non riuscendo però a finalizzare la gran mole di gioco creata. Un limite che i viola si portano dietro da troppo tempo e che anche nella partita contro i campioni di Francia è stato messo ben in evidenza.

Come prevedibile, i viola sono partiti subito all’arrambaggio, con conclusioni che provenivano da ogni dove (Gilardino, Mutu, Montolivo), ma il Lione non è stato certo a guardare e nel giro di mezz’ora ha castigato i padroni di casa.

Ligue 1: si ferma il Lione, ma anche le inseguitrici

Ludovic Giuly prova a dare un senso al campionato di quest’anno della Ligue 1. Dopo 24 ore il Lille toglie anche quest’ultima speranza. Nel big match di giornata il Lione perde inaspettatamente a Parigi contro il Paris St. Germain, grazie all’ex attaccante della Roma, una gara che chiunque avrebbe potuto vincere, ma in cui forse il pensiero della Champions ha fatto tirare i remi in barca ai pluricampioni che per una volta non hanno avuto la forza di recuperare dall’1-0.

Nella serata di domenica l’Olympique Marsiglia aveva l’occasione di arrivare tre punti sotto il Lione, ma rischia pure di perdere la partita. Si salva al 92′ con la rete di Zenden che impatta dopo il doppio svantaggio iniziale. I punti di distacco rimangono 5 e i sogni scudetto si infrangono anche quest’anno.

Rivoluzione Lazio: Pazzini per Rocchi

C’è tensione in casa Lazio, nonostante i 23 punti in classifica, nonostante il miglior attacco del campionato, nonostante la stagione si prospetti migliore rispetto alle annate precedenti.

A creare malumore è Tommaso Rocchi, deluso dalla decisione di Delio Rossi di lasciarlo fuori dall’undici titolare nell’ultima gara casalinga. Il capitano è poi entrato a partita in corso, cercando di offrire come sempre il suo prezioso contributo alla causa, ma non si può certo dire che sia rimasto soddisfatto dalla scelta operata dal mister.

In questo clima di malcontento è bastata solo qualche sua frase per far riaccendere il tormentone dello scorso anno, quando veniva dato per partente un giorno si ed uno no. Ed ecco spuntare l’idea geniale: uno scambio alla pari con Giampaolo Pazzini, che in maglia viola non sta trovando troppo spazio a causa della forma strepitosa del duo Gilardino-Mutu.

Premier League: che giornata noiosa!

In molti sostengono che il campionato inglese sia il più bello del mondo. Non spetta a noi dar giudizi, ma invitiamo queste persone a valutarlo dopo questa giornata. Su 10 partite le reti realizzate sono state solo 14, le prime tre della classe hanno concluso la loro gara sullo 0-0 e il discorso scudetto sembra essere aperto solo a due squadre.

Queste sono Chelsea e Liverpool, che non vanno oltre il pari a reti bianche rispettivamente contro Newcastle e Fulham. Diverse però le gare dei due club. Il Newcastle era andato a Londra per difendere lo 0-0, non supera mai il centrocampo praticamente per tutta la partita, e quando Ballack e Anelka si mangiano per la decima volta il gol-partita, possono esultare per aver ottenuto almeno un punto contro una squadra cento anni luce più avanti di loro.