Coppa Uefa: qualificate Copenaghen e Lech, il Depo butta fuori il Nancy

Quante sorprese ci regala questa penultima serata di Coppa Uefa. Il quadro completo lo avremo domani, ma già guardando come si sono chiusi i gironi dalla E alla H c’è da rimanere a bocca aperta. Un risultato già lo conoscevamo, con il pareggio del Milan che sapevamo la condannasse al secondo posto, che significa che gli capiterà una squadra che “scende” dalla Champions League.

Dopotutto il suo girone era già tutto deciso già da prima di questa giornata. Il Portsmouth, considerato l’unica insidia per i rossoneri, era già stato eliminato matematicamente, e così il 3-0 rifilato al povero Herenveen non farà altro che aumentare il dispiacere. Ma le vere sorprese arrivano dai gironi G e H, e si chiamano København (più conosciuta da noi semplicemente come Copenaghen) e Lech.

Pessotto racconta il suo dramma

Era il 27 giugno 2006. L’Italia era incollata alla tv per seguire le sorti della Nazionale Italiana, impegnata nel Mondiale tedesco alla ricerca del suo quarto titolo. Ma quel giorno un’altra notizia “sportiva” fece rapidamente il giro dei palinsenti, occupando persino le pagine di cronaca: Gianluca Pessotto, ex giocatore della Juventus, era volato giù dal tetto della sede della società bianconera, tentando di togliersi la vita.

Un gesto insiegabile che gettò nello sconforto il mondo del pallone, specie chi con con lui aveva condiviso gioie e dolori all’interno dello spogliatoio nei tanti anni di militanza in maglia bianconera. Tra questi, Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale di Lippi, che appena ricevuta la notizia abbandonò incredulo la conferenza stampa. Poi tante manifestazioni d’affetto nei confronti del difensore bianconero, tanti striscioni che lo invitavano a non mollare, tante e tante visite all’ospedale torinese che lo ospitava. E poi ancora il lento recupero ed il “nuovo esordio” nel mondo del calcio, nelle vesti di team manager della Juventus.

Da quel triste giorno sono passati più di due anni ed ora che tutto è alle spalle, Gianluca è pronto ad affrontare l’argomento-suicidio, raccontandosi davanti alle telecamere di “La storia siamo noi”, in onda questa sera su Rai2.

Milan: Nesta ancora K.O., la carriera ormai è a rischio

Nel Milan c’è un caso più unico che raro, e cioè quello di un calciatore in grado di infortunarsi anche senza giocare. Si tratta di Alessandro Nesta, considerato ormai troppi anni fa uno dei più forti difensori al mondo, ma è esattamente dal 2006, e cioè dal Mondiale di Germania, che accusa problemi fisici che non gli permettono di scendere in campo. Questi infortuni continuano a susseguirsi di mese in mese, e il suo rientro sembra ormai un miraggio.

L’ultima tegola proprio poche ore fa. Non si tratta di un vero e proprio infortunio, ma di un controllo medico che ha dato un esito negativo per i tifosi rossoneri. Siccome il calciatore non riesce a recuperare, sarà necessaria probabilmente l’operazione, il che significa altri mesi di stop. Il che si traduce, per un ragazzo di 32 anni, che non gioca da due stagioni, e che, se tutto va bene, potrebbe tornare in campo a 33 anni, un alto rischio per la carriera.

Totti – Mihajlovic: c’eravamo tanto amati

E’ trascorso poco più di un mese da quando Sinisa Mihajlovic si è seduto per la prima volta sulla panca del Bologna, esordendo proprio contro la “sua” Roma, che lo aveva lanciato alla ribalta del campionato italiano una vita fa. Finì 1-1 con autorete di Cicinho nel finale, dopo che Totti aveva portato in vantaggio la Roma, regalando un dispiacere all’amico mister.

Amico si, perché fino a quel giorno (anzi, fino a ieri) pensavamo che i due fossero amici. Il capitano giallorosso aveva esordito in serie A nel 1993, proprio nel giorno in cui il serbo segnava il suo unico gol in maglia giallorossa. Ed è per questo che, alla vigilia di Bologna – Roma dell’8 novembre scorso, avevamo presentato la gara come una sorta di amarcord, riportando anche gli auguri reciproci tra i due. Ma evidentemente il rapporto non era così idilliaco, se è vero che ieri, in vista della gara di Coppa Italia che li vedrà nuovamente l’uno contro l’altro, Sinisa ha lanciato un messaggio non proprio d’amore all’indirizzo di Totti:

Totti per me non esiste più. Gli ho tolto il saluto dopo che non è venuto a giocare alla mia partita d’addio al calcio.

Bundesliga: Hoffenheim campione d’inverno

Se glielo avessero detto ad inizio stagione, nessuno ci avrebbe creduto. Eppure alla fine del girone d’andata del campionato tedesco, l’incredibile matricola Hoffenheim chiude in vetta alla classifica. Non lo fa in solitaria, ma anche per la differenza reti, è sempre un ottimo risultato.

Peccato perchè i ragazzini terribili di Rangnick avevano l’opportunità di chiudere da soli in vetta. Sabato pomeriggio infatti il Bayern Monaco era stato fermato sul 2-2 dallo Stoccarda, e con una vittoria nel posticipo domenicale avevano la possibilità del sorpasso. E invece è stato 1-1, c’è da dire che contro c’era lo Schalke, non una squadretta, e quindi si chiude con Hoffenheim e Bayern a 35 punti, ma seguiti a tiro di vittoria da tre squadre.

Vucinic denunciato per atti osceni

Questa proprio ci mancava! Che si possa venir puniti per comportamento scorretto o offensivo ci può stare, così come è ammissibile che uno spettatore possa sentirsi offeso da taluni atteggiamenti assunti dai protagonisti in campo, ma qui forse si sta perdendo il senso della misura.

Non tifo Roma né ho particolarmente apprezzato lo striptease di Mirko Vucinic dopo la rete segnata contro il Cagliari, ma se fossi stata presente all’Olimpico domenica scorsa, mai mi sarebbe venuto in mente di arrivare a tanto. E invece Flavio Tucci ha voluto rendersi protagonista, arrivando addirittura ad una denuncia in piena regola ai danni del montenegrino per “atti osceni in luogo pubblico”.

Ma chi è costui? Potremmo capire se si trattasse di un tifoso rossoblu, deluso per la sconfitta all’ultimo minuto e deciso a vendicarsi per “il torto” subito. Il fatto è che il signore in questione è un tifoso giallorosso, col cuore che batte da sempre per i colori della “magica”. E allora che senso ha?

Sergio Campana, 40 anni da Presidente

Era il 3 luglio 1968 quando si decise che i calciatori professionisti dovessero avere un sindacato che li rappresentasse. Per iniziativa dell’avvocato Sergio Campana, fino a qualche anno prima calciatore, nacque allora l’Associazione Italiana Calciatori, meglio nota con la sigla AIC.

Sono passati 40 anni da quel giorno e proprio ieri il fondatore ha ricevuto l’ennesima nomina a Presidente. Per dirla tutta, l’AIC non ha mai conosciuto altro capo, essendo Campana l’unico presidente in ben 4 decenni di storia.

Questo mandato, rinnovato per il quadriennio 2009-2012,dovrebbe fare da ponte tra lui ed il successore, visto che, come ha ammesso il diretto interessato, è ormai tempo di lasciare il trono e provare la novità. E forse dopo 40 anni sarebbe ora!

Premier League: pareggiano tutti e ne approfitta l’Aston Villa

Giornata di pareggi la diciassettesima della Premier League. Tutte e quattro le Big Four, nonostante avessero un turno piuttosto facile, finiscono con un solo punto in tasca, che lascia più amarezza che soddisfazione. Comincia l’Arsenal nell’anticipo del sabato, che in casa di un mediocre Middlesbrough passa in vantaggio con Adebayor e si dimentica di chiudere la partita, così i padroni di casa impattano e fermano la rincorsa dei Gunners che sembrano aver perso la propria identità.

Poche ore dopo è il Liverpool ad avere l’opportunità di allungare in classifica, ma si dimentica di avere di fronte a sè la matricola terribile del campionato, l’Hull City, che si fa subito rispettare: in 10 minuti va in rete due volte (la seconda a dir la verità è un’autorete di Carragher). Ma alla lunga una matricola non può avere la meglio contro l’esperienza di certi campioni, e così la classe vien fuori con il solito capitano Gerrard che con una doppietta pareggia i conti.

Fantacalcio: Di Vaio sempre il migliore, ed è ancora un affare

Quasi tutto come previsto. I tanti gol di giornata hanno fatto innalzare improvvisamente i punteggi della maggior parte delle Fantasquadre (il punteggio più alto nel Fantacalcio della Gazzetta dello Sport è stato 111, un record), mentre mediamente per le squadre con i piedi per terra dovrebbero aver raggiunto un punteggio non inferiore all’80, dato che ad andare a rete sono stati gli attaccanti più acquistati nel Fantamercato.

Oramai Di Vaio non è più una sorpresa, anche se conviene ancora acquistarlo. Certo, bisognerà vedere il Bologna come si muoverà nel mercato di gennaio, ma un capocannoniere che costa solo 24 Fantamilioni (Ibrahimovic che ha segnato due gol in meno costa quasi il doppio) non è facile da trovare.

Frey sulle tracce di Buffon

E’ uno dei portieri più apprezzati a livello internazionale, tanto che il suo nome è spesso stato accostato a grandi club alla ricerca di un numero uno affidabile. L’estate scorsa

Le mutande di Vucinic e le esultanze proibite

La palla che supera la linea di porta e finisce per gonfiare la rete avversaria: nel calcio non c’è momento più bello, sia che si tratti di una gara tra scapoli e ammogliati sia che in ballo ci siano tre punti pesanti o una vittoria che vale una stagione.

Il fondo il gioco del calcio è tutto qui, al di là dello spettacolo, delle magie, dei milioni e degli interessi: quello che conta veramente è buttarla dentro. E in quel momento si diventa eroi, ci si ritrova al centro del mondo per un attimo infinitamente lungo, tanto che è difficile controllare le proprie azioni.

C’è chi per non sbagliare compie sempre lo stesso gesto, come un marchio di fabbrica, qualcosa che tutti si aspettano di vedere. C’è chi invece si lascia andare all’istinto e quello che ne vien fuori non sempre è destinato a raccogliere applausi. Chiedete, ad esempio, a Mirko Vucinic, che proprio ieri, dopo il gol vittoria contro il Cagliari, si è esibito in uno curioso strip, togliendosi i pantaloncini, per poi correre sotto la curva.