Paul Gascoigne si racconta

Sul suo conto ne abbiamo dette e scritte di tutti i colori, ma quasi sempre basandoci sulle rivelazioni di chi ha avuto la sfortuna di incontrarlo nell’ultimo disastroso anno. Di parole uscite dalla sua bocca, invece, poco o niente, come se bastasse il suo comportamento a descrivere lo stato pietoso in cui versava.

Parliamo di Paul Gascoigne, più volte finito ad arricchire le pagine del nostro blog per vicende al limite del paradossale, con tutti quegli eccessi che ne hanno caratterizzato la vita da quando ha smesso di giocare a calcio. Stavolta, però, Gazza prende la parola e ci racconta dalle pagine del Sun il suo ultimo anno di vita, tra alcol, droga, uscite di testa e ricoveri vari. Tutto comiciò dopo l’operazione all’anca sul finire del 2007:

Non ricordo esattamente quando e perché ripresi a bere dopo l’intervento, ricordo solo che era Natale e che avevo voglia di farmi un goccio. Cominciai con un paio di bicchieri di vino e non mi fermai praticamente più. Dopo una settimana, non ero più in grado di badare a me stesso, così mi spostai al Marriott Hotel di Gateshead, dove mi scolai di tutto, dal vino alle bottigliette di gin del minibar.

Fantacalcio: super Julio Cesar, delusione Trezeguet

Come prospettato nelle nostre previsioni, sono stati molto bassi i punteggi di questa giornata di Fantacampionato. Pensate che il punteggio più alto ottenuto al Fantacalcio della Gazzetta dello Sport è di 91 punti. A primo impatto sembrano tantissimi, ma se pensiamo che sulle centinaia di migliaia di squadre iscritte al torneo di solito i punteggi massimi superano di molto i 100 punti, si può capire quanto sia stata una giornata di vacche magre.

Anche come punteggi, ammesso che qualcuno abbia tutti i calciatori migliori in campo, non è che si potesse sperare in voti alti. Sono stati molti i 10 oggi, frutto dei bonus, ma nessuno ha superato questa soglia, il che significa che anche singolarmente si sono ottenuti voti non molto alti.

Comincia il derby d’Europa: in campo Inter e Roma

Ci siamo. Comincia stasera tra Milano e Londra il primo round del cosiddetto derby d’Europa, che vedrà impegnate le nostre tre regine di Coppa contro le temibili inglesi. Stasera toccherà a Roma ed Inter tenere alto il nome dell’Italia, in due sfide ricche di motivazioni.

Le attenzioni saranno puntate su Inter-Manchester United, i campioni d’Italia contro i campioni d’Inghilterra (nonché campioni d’Europa in carica e detentori del titolo mondiale per club). Ma sarà anche la sfida Mourinho-Ferguson, mister di due delle squadre più attrezzate a livello continentale ed entrambi sicuri dei propri mezzi e della vittoria finale.

Ferguson non ha dubbi sul risultato della doppia sfida, sapendo di poter contare su una squadra schiacciasassi, che negli ultimi anni ha fatto strage di avversari in ogni dove. Lo Special One non si scompone di fronte alla sfida e tende a stemperare la tensione, presentando la gara con lo United come se fosse “una delle tante tappe” per arrivare alla finale di Roma.

Premier League: Santa Cruz interrompe l’imbattibilità della porta dello United

Buone notizie per la Roma, bruttissime per Juve e Inter per quanto riguarda la Champions League. I rivali dei giallorossi, l’Arsenal, sono in crisi ormai da mesi e non sembrano riuscire ad uscirne. Ancora senza Adebayor la squadra di Wenger non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro il Sunderland, in cui il migliore in campo è il neo acquisto Arshavin, che però in Champions non ci sarà. L’Arsenal così rimane al quinto posto a -6 dall’Aston Villa, sconfitto dal Chelsea.

Infatti i Blues e il Manchester United sono apparsi molto in forma in questa giornata. Il Chelsea vince 0-1 al Villa Park, uno dei campi più difficili dell’intera Premier League, ma il punteggio può stare anche stretto alla squadra di Hiddink, che ha ritrovato la serenità. Meglio ancora il Manchester United, che con i suoi uomini più rappresentativi, Rooney e Cristiano Ronaldo, superano il Blackburn. La notizia positiva per i Red Devils è che le vittorie consecutive diventano 10, quella negativa è che l’inviolabilità della porta si ferma a 1334 minuti a causa del gol di Santa Cruz.

Mourinho stempera la tensione attaccando Ancelotti

L’impegno clou della stagione è prossimo. Domani sera sapremo se l’Inter è davvero una squadra schiacciasassi o se di fronte ai campioni d’Europa chinerà il capo, ritiranosi sommessamente.

Mourinho è sicuro di vincere, così come lo è Alex Ferguson, ma il tecnico dell’Inter sembra quasi voler esorcizzare la “paura”, facendo cadere l’attenzione sul campionato e, in particolare, sui cugini rossoneri:

Carlo Ancelotti è molto bravo perché anche lui come me gioca con le parole e anche lui come me pensa che gli altri siano pirla.

Pierluigi Collina e le regole da modificare

Lo stato di salute è buono, gli arbitri stanno cercando di migliorare attraverso il lavoro. Ed è questa l’unica strada percorribile.

Parole e musica di Pierluigi Collina, chiamato a rispondere a domande sulla situazione arbitrale in Italia, messa a dura prova nelle ultime settimane da episodi controversi. L’ex arbitro numero uno al mondo non può far altro che attenersi al regolamento, ricordando come sia difficile nel calcio moderno stabilire, ad esempio, se un fallo di mano sia volontario o meno.

Il regolamento è chiaro e lascia discrezionalità all’arbitro. L’articolo 12 parla di volontarietà, quindi un fallo di mano è da fischiare solo se questo è volontario ed è difficile in campo stabilirlo. Lo stesso regolamento fissa dei parametri. Prima di tutto bisogna osservare il movimento del braccio, ovvero se è questo che va verso il pallone o viceversa, quindi la distanza, per cui se è breve non c’è il tempo per reagire. Infine da osservare la posizione delle mani e delle braccia e le linee guida Uefa parlano di posizione naturale ovvero legata al gesto tecnico che un giocatore sta compiendo, quindi non si parla di braccia larghe o strette ma di movimento naturale. Il calcio si gioca con tutte le parti del corpo escluse braccia o mani che consentono però al giocatore di avere equilibrio.

Liga: all’Espanyol il derby di Barcellona, valanga di gol per il Real Madrid

Gli errori arbitrali per fortuna non ci sono solo in Italia, ma sono presenti e pesano tanto anche in Spagna. Un errore del direttore di gara nel delicatissimo derby Barcellona-Espanyol falsa la partita e permette alla seconda squadra catalana di battere i più titolati cugini blaugrana.

Contemporaneamente il Real Madrid mette a segno la sua nona vittoria consecutiva, per una volta molto convincente, e si porta da -12 a -7 nel giro di due settimane. Ma riavvolgendo il film della 24a giornata non si può non soffermarsi sul derby del Camp Nou. Sullo 0-0, dopo poco più di mezz’ora, l’ivoriano Keita fa un’entrataccia su un avversario e si becca il rosso diretto. A guardarla a velocità normale l’entrata sembra davvero dura, ma visto che siamo in periodo di Oscar, bisognerebbe darne uno anche a Moises, il calciatore dell’Espanyol che cade come se gli avessero sparato. Al replay si vede chiaramente che Keita entra pulito senza nemmeno sfiorare l’avversario, ma l’arbitro abbocca e lo manda fuori. Un derby da giocare in 10 per un’ora diventa complicato anche per il Barça.

Fantacalcio: i difensori segnano più degli attaccanti, vince il modificatore di difesa

Si prospettano punteggi molto bassi in questa giornata di Fantacalcio. Fino ad un quarto d’ora dalla fine delle partite, nessuno dei primi 40 cannonieri della classifica di A aveva ancora messo a segno una rete. Complici anche le poche reti di giornata, solo 17, o gli impegni di coppa (che peraltro hanno portato bene visto che solo l’Udinese non ha vinto), ma fatto sta che soltanto gli attaccanti della Fiorentina risultano tra i calciatori più utilizzati nei vari Fantacampionati ad essere andati in rete in questa giornata.

Nessuna doppietta e molti nomi nuovi, con la sorpresa Trezeguet, che rientra dopo una lunga assenza e va a segno, e che potrebbe rientrare subito nella top 11 perché l’infortunio prolungato aveva fatto precipitare la sua quotazione dai 34 milioni di inizio stagione ai solo 3 di due giorni fa.

Napoli e Milan col fischio

La situazione da delicata si fa seria, diciamo pure preoccupante, per un Napoli partito a settembre con grandi ambizioni e ritrovatosi a metà stagione a dover fare i conti con una classifica difficile da digerire. Segnali di ripresa? Nemmeno a parlarne, se si esclude l’ottima prestazione di qualche giorno fa in Coppa Italia, quando i partenopei si sono dovuti arrendere solo alla miglior sorte della Juventus.

Intanto il campionato continua ad essere un disastro ed il fattore campo non spaventa più le avversarie, che scendono al San Paolo e fanno man bassa di punti. La scusa del periodo di rilassamento non regge più di fronte ad un popolo che chiede risultati immediati.

Così. dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, la contestazione è salita altissima intorno alla squadra, costretta a ritardare l’uscita dallo stadio e bersagliata dai fischi e dai cori dei tifosi inferociti. Alla fine il dg Marino ha dovuto prendere la situazione in mano, presentandosi al cospetto della folla e annunciando il ritiro immediato della squadra, sebbene Reja continui a sostenere che non sia un metodo efficace per uscire dalla crisi.