Argentina, Messi e Burdisso ai ferri corti

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In casa dell’Argentina l’aria è diventata irrespirabile dopo i due pareggi rimediati nelle prime due gare di Coppa America. Lionel Messi è finito nell’occhio del ciclone, poiché non è riuscito a dimostrare tutto il proprio valore sul campo, e pare che anche qualche compagno di squadra cominci a non credere nelle qualità del talentuoso numero 10 del Barcellona.

La dimostrazione verrebbe da un litigio piuttosto acceso tra Messi e Nicolas Burdisso, difensore della Roma, al termine di un’azione non andata a buon fine. A detta di una parte della stampa argentina, Burdisso avrebbe invitato l’attaccante ad un maggiore impegno in mezzo al campo, gridandogli “bimbo, metti in funzionamento le pile”. Un’espressione più colorita viene riportata invece da altri quotidiani, secondo i quali il difensore della Roma si sarebbe lasciato scappare un “bimbo, nell’ultima azioni dovevi correre. Non puoi farti anticipare. La p… che te pariò (equivalente al nostro figlio di…)”.

Scudetto 2006, Moggi attacca Moratti

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Continua a tenere banco la vicenda dello scudetto 2006, in attesa che la Figc scriva la parola fine su una delle pagine più buie del calcio nostrano. Il procuratore Palazzi ha stabilito che l’Inter era colpevole quanto i club che all’epoca furono pesantemente penalizzati (Juventus in primis che conobbe l’onta della Serie B e fu costretta a restituire due tricolori).

I reati sono ormai caduti in prescrizione, ma ciò non toglie che anche i nerazzurri (e in particolare Giacinto Facchetti) debbano essere iscritti nel libro dei colpevoli. Una situazione che ovviamente non piace a Moratti, il quale cerca di dissolvere le ombre, affermando che si può fare un processo a chi non c’è più e non può difendersi. Ma Moggi, radiato ed escluso di fatto dal calcio italiano, non ci sta ed attacca il patron nerazzurro:

Certo è che devono toglierlo all’Inter. E’ inutile che Moratti si nasconda dietro la morte di Facchetti, cosa che ovviamente come uomo mi è dispiaciuta molto, ma le voci non si cancellano.

Juve, prove di 4-2-4

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Il ritiro a Bardonecchia della Juventus è iniziato da meno di 24 ore, ma già possiamo avere le prime indicazioni  sul modulo che il nuovo tecnico vuole utilizzare. E sarà  il  4-2-4 che tante soddisfazioni ha dato ad Antonio Conte nelle sue esperienze a Bari e a Siena. Molti hanno detto che i giocatori acquistati, la presenza di Pirlo e la rosa a disposizione fosse adatta ad un 4-3-3 in cui l’ex milanista potesse esser affiancato da due mediani per rendere al meglio. Invece, il nuovo allenatore non vuole rinunciare ai suoi dogmi: difesa a quattro, due centrocampisti centrali non avanzati, possesso palla il più possibile e due attaccanti aggiunti da utilizzare come ali molto larghe.

Per ora la formazione tipo vorrebbe Krasic a destra e Pepe a sinistra, con Matri e Quagliarella punte centrali. Ma attenzione alle prove fatte da Conte, che ieri ha messo il napoletano come esterno alto di centrocampo, per una formazione ancora più offensiva. Per quel ruolo sappiamo bene che piace anche Vucinic, ma la trattativa per il momento è ferma visto che la Juve vuole offrire contropartite tecniche, mentre Sabatini vorrebbe solamente contanti da reinvestire sul mercato.

Video: strip a fine partita di Josefine Öqvist

Mi cospargo il capo di cenere in anticipo per il post un po’ sessista – se la scena l’avesse fatta un calciatore non avrebbe certo fatto notizia – ma oggi ci occupiamo di Josefine Öqvist.

Lei è un’ala ventisettenne della nazionale svedese che ha già colpito la fantasia maschile con un servizio fotografico apparso sulla rivista Slitz nel 2004. Oggi ritorna a far parlare di sé con uno strip – abbastanza innocente – alla fine dei Mondiali femminili che si stanno svolgendo in questi giorni in Germania.

Roma: Bojan parla già da giallorosso

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Nella conferenza di ieri di Bojan Krkic, si respirava tanto aria di addio. Ancora il contratto non è stato stipulato, ma ormai lo sanno anche le pietre che l’attaccante del Barcellona è un giocatore della Roma. Prima di concedersi ai giornalisti, Bojan ha incontrato un gruppo di bambini suoi fans che gli hanno chiesto insistentemente della Roma. Le sue risposte sono state da giocatore giallorosso.

Dopo aver ringraziato il Barcellona per averlo accolto e fatto crescere dall’età di 9 anni, le sue parole sono state:

Ora è arrivato un momento nel quale mi sono reso conto che non potevo seguire la stessa strada e ne ho cercata un’altra. Quella che mi si apre è meravigliosa, piena di sogni e la intraprendo con grandi speranze.

Coppa America 2011: Costa Rica – Bolivia 2-0

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Clamoroso in Argentina, la Costa Rica batte la Bolivia contro ogni previsione, e mette in pericolo la qualificazione dei padroni di casa. Si perché incontrerà proprio l’albiceleste nell’ultima partita del girone, e se Messi e compagni non vinceranno, rischiano di uscire sin da subito. La squadra costaricana è tutta da seguire visto che è un covo di giovani promesse. Età media 21 anni, la cui stella, Joel Campbell, ne ha appena 18. Osservatori di tutto il mondo, siete avvisati.

I boliviani erano i grandi favoriti, si diceva che dopo aver strappato il pari all’Argentina almeno potessero contenderle il secondo posto nel girone, ed invece ecco la partita perfetta dei giovani avversari che scombina tutti i loro piani.

Lionel Messi è ancora il numero uno al mondo?

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Chi è il giocatore più forte del mondo? A giudicare dall’assegnazione degli ultimi due Palloni d’oro non ci sono dubbi in proposito. Lui, la Pulce, Lionel Messi, uno dei pochi sulla faccia del Pianeta in grado di poter cambiare da solo le sorti di una partita. Ma è davvero così? Molti si pongono il dubbio dopo averlo visto giocare con la maglia della nazionale argentina, con la quale solo raramente è riuscito ad essere determinante, ad illuminare il gioco, a segnare caterve di reti, come invece fa non appena la sua pelle si tinge di blaugrana.

Lo scorso anno durante i mondiali del Sudafrica furono in molti a scagliarsi contro Maradona, accusandolo di scarsa esperienza da allenatore, ma già qualcuno cominciava a covare dei dubbi sulla classe del numero 10 tascabile, che lontano da Barcellona non riesce ad esplodere definitivamente.

Gli obiettivi di calciomercato: John Obi Mikel

Il suo nome è senza fine: John Michael Nchekube Obinna. Per semplicità sulle maglie delle squadre in cui ha giocato c’è scritto più semplicemente John Obi Mikel.

Ha ventiquattro anni, ed è un centrocampista nigeriano del Chelsea e della Nazionale africana. il suo ruolo è quello classico del frangiflutti davanti alla difesa, grazie ad un fisico importante di 188 cm per 86 chilogrammi di peso. A queste impressionanti doti fisiche il giocatore abbina una buona tecnica, grazie alla quale riesce a non perdere quasi mai il pallone in fase di costruzione della manovra, anche quando si trova in condizioni difficili per la pressione dei giocatori avversari.

Inter, è arrivato Alvarez

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Dopo diverse settimane di notizie e di rumors, questa mattina Ricky Alvarez è finalmente sbarcato a Milano per iniziare la sua nuova avventura con la maglia dell’Inter. Il giovane ventitreenne è il primo argentino arrivato in questa sessione di mercato, aspettando Palacio e Banega che potrebbero essere i prossimi acquisti. Dal ’95 ad oggi, nell’era di Massimo Moratti, sono stati molti i giocatori arrivati dall’Argentina a partire da Javer Zanetti capitano e bandiera ancora oggi, passando per Cruz e per Veron, senza dimenticare tra gli altri  Cambiasso, Burdisso Samuel.

Insomma una tradizione che continua nel migliore dei modi con Alvarez, mancino di gran classe, in grado di giocare sia come trequartista classico che come esterno offensivo di centrocampo. Tra i suoi idoli ha dichiarato esserci Zidane, mentre ieri il presidente Moratti  ha dichiarato che per alcune cose viste gli ha ricordato Mario Corso. Sicuramente un paragone importante, che solo il campo ci potrà dire se è esagerato o no.