Scudetto 2006: Inter colpevole, salvata solo dalla prescrizione

di Redazione 4

Foto: AP/LaPresse

Che fine farà lo scudetto del 2006? Resterà nella bacheca dell’Inter o seguirà le sorti di quello dell’anno precedente, non assegnato ad alcuna squadra? Il destino di quel tricolore conteso tra Juventus ed Inter poco importa alla luce delle motivazioni che hanno portato all’archiviazione sportiva della cosiddetta “Calciopoli-bis”, i cui reati sono ormai caduti in prescrizione.

Massimo Moratti aveva tirato un sospiro di sollievo allorché Palazzi aveva parlato di prescrizione, ma è evidente che non conosceva le motivazioni della sentenza, seconda le quali quella che viene chiamata la banda degli onesti avrebbe avuto le stesse colpe delle squadre (prima fra tutte la Juventus) che pagarono pesantemente il comportamento dei propri dirigenti nel 2006. Insomma, i nerazzurri si salvano solo perché ormai quei reati non sono più punibili, ma il defunto Facchetti, Moratti e compagnia bella non possono vantarsi di essere persone pulite.

Le colpe dell’Inter si accentrano soprattutto sulla figura di Giacinto Facchetti, come spiega Palazzi in un passaggio delle motivazioni della sentenza:

Questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva), anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.C., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS.

Quanto a Moratti, non poteva non essere a conoscenza del modus operandi del suo collaboratore:

Comunque informato della circostanza che il Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore. (…) Ne consegue che la condotta del tesserato in esame, Moratti, in considerazione dei temi trattati con il designatore e della frequenza dei contatti intercorsi, appare in violazione dell’art. 1 CGS vigente all’epoca dei fatti, sotto i molteplici profili indicati.

Insomma, non si può tornare indietro e cambiare la storia (al massimo l’Inter può perdere lo scudetto di cartone del 2006), ma è ormai chiaro che non fu solo la Juventus a manipolare i risultati negli anni più bui del calcio italiano. Come disse qualcuno: chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Commenti (4)

  1. interisti salvati dalla prescrizione; impuniti come ogni volta (bialci truccati, passaporti, intercettazioni illecite, trattative di mercato irregolari e via dicendo).

    stavolta però moratti si sta facendo scudo di facchetti; a parole lo difende, ma in realtà è il primo a infangarne la memoria.
    se ci tiene a preservare integro il ricordo del compianto, rinunci alla prescrizione

    1. hai ragione. Non ho niente contro Moratti, ma questa volta sta giocando sporco. Gli contestano i reati e lui che fa? Anziché difendersi dice che non si può dire una cosa del genere perché Facchetti è morto! Pace all’anima sua, ma intanto i reati sono stati commessi e ci sono le prove! Aveva proprio ragione quello che diceva che in Italia comandano i morti

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