Paolo Rossi: l’eroe Mundial!

di Redazione 3

Nel giorno dell’attesissima Italia-Spagna, vogliamo dedicare un capitolo ad un eroe del calcio nostrano, uno di quelli che a nominarli non si può far a meno di pensare subito alla maglia azzurra: Paolo Rossi.

La speranza è che per colui che ne ha preso il posto a quasi trenta anni di distanza il destino riservi le stesse soddisfazioni.

Già, perché anche il bomber di Spagna ’82 rischiò di fallire l’appuntamento con la storia, così come sta facendo Luca Toni. A differenza del presente, però, la squadra di Bearzot venne ferocemente criticata dopo i tre pareggi che rischiarono di compromettere il cammino mondiale.


Conosciamo tutti la storia a memoria: sei gol segnati in tre partite, Brasile umiliato e Coppa del Mondo portata a casa, insieme al titolo di capocannoniere e ad alla conquista della gloria eterna agli occhi degli italiani.

E pensare che Pablito non avrebbe dovuto nemmeno partecipare a quel mondiale, venendo da due anni di squalifica per la vicenda del calcio-scommesse. La Juve aveva creduto in lui, riscattandolo dal Perugia, e così aveva fatto Enzo Bearzot, che per portarlo in terra di Spagna aveva rinunciato alla chiamata del capocannoniere Roberto Pruzzo.

Una scelta impopolare, non perché non si credesse nelle sue capacità realizzative, ma perché nei due anni precedenti al Mondiale, Paolo Rossi aveva giocato solo tre gare. Come poteva dare garanzie di tenuta fisica?

Ed in effetti l’inizio fu tutto in salita. Nelle prime quattro gare l’Italia dovette fare a meno dei suoi gol, affidandosi a Graziani e Conti prima, e a Cabrini e Tardelli nella gara contro l’Argentina.

Qualunque altro allenatore lo avrebbe fatto accomodare in panchina, a scaldare le tavole già calde della torrida estate spagnola. Ma non il Vecio. E mentre in Italia si malediceva un sorteggio che aveva deciso di farci incontrare anche il Brasile (non fosse bastato Maradona a turbare le notti dei nostri), il mister continuava ad insistere su Rossi. E Pablito rispose presente!

In carriera ha segnato una valanga di gol con le maglie di Lanerossi Vicenza, Perugia e Juventus, prima di concludere la carriera nel Milan, ma nell’immaginario collettivo è l’eroe di Spagna.

Anche stavolta c’è la Spagna di mezzo e non ha nessuna intenzione di star lì ad applaudire il nostro trionfo. Dai Luca, svegliati!

Commenti (3)

  1. Adriano, quello stava chiedendo a Pasquale Festa Campanile come se chiama Gnecco- e’ cosi’ Gnecco- poi non ho specificato la fede in chi!

  2. AH RUGANTI’-PAOLO ROSSI CI HA FATTO SOGNARE TROPPO!

  3. LA FEDE NELLE TATTICHE NON PUO’ SUPERARE LA FEDE IN DIO,PIPPO-NON E’ TUTTO CALCOLATO,SAI?

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