Come si para un rigore? La storia del penalty nel Mondiale

Noi italiani ne sappiamo qualcosa, dato che nel 1990, nel ’94, nel ’98 e nel 2006 hanno segnato il nostro Mondiale, ma fatto sta che i calci di rigore sono probabilmente la parte più avvincente (e dolorosa) di questo torneo. Data l’importanza della gara ed il valore dei calciatori in campo, molto spesso assistiamo a partite tirate e poco spettacolari, così per poter vedere la rete gonfiarsi, dobbiamo ricorrere spesso alla lotteria dei penalty.

Ma come si para un calcio di rigore? Ce lo spiega uno dei tanti grandi assenti al Mondiale, il portiere della Repubblica Ceca e del Chelsea Petr Cech:

Tra i pali cerco di rendermi il più grande possibile, restando immobile per non far capire al mio avversario in che direzione mi tufferò. Mi alleno regolarmente su questi aspetti perché rappresentano una parte importante della partita.

Verso Euro 2008: Germania

Una delle formazioni che ogni anno risultano tra le favorite, ma che poi difficilmente vincono il torneo, è senza dubbio la Germania. I calciatori teutonici, vuoi per il loro campionato molto difficile, vuoi per l’innato spirito di sacrificio e la competenza tecnica indiscutibile, risultano sempre come una delle squadre più difficili da battere, ma poi gli manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità.

I tedeschi si presentano agli Europei di Svizzera e Austria con 15 calciatori su 23 provenienti dall’ultimo mondiale di casa, in cui furono eliminati proprio dall’Italia, con una formazione titolare praticamente identica. Quei calciatori sono ancora molto giovani, a parte qualche pedina d’esperienza che ci vuole sempre, e quest’anno saranno anche più preparati, dato il maggior tempo avuto a disposizione, rispetto al mondiale, di preparare un gioco di squadra all’altezza. Anche perchè quelli con meno esperienza, Marin, Jones ed Helmes, sono stati fatti fuori dal tecnico Low dalla lista dei pre-convocati.

Fantacalcio: alcune dritte sul Fantaeuropei

Martedì, giornata di Fantacalcio. E noi appassionati di pallone e spasimanti del gioco legato ad esso, non potevamo lasciar cominciare l’Europeo senza qualche dritta sul nostro Fantagioco preferito. Il Fantacalcio per l’Europeo è abbastanza anomalo. Prima di tutto perchè, a differenza del campionato, non tutte le squadre avranno a disposizione tutte le partite per mettersi in mostra, e quindi è molto più logico puntare su quelle nazionali che hanno più possibilità di qualificarsi nei primi due posti del girone.

Poi c’è una modifica nelle rose. Infatti, prendendo sempre come base il torneo della Gazzetta, bisognerebbe convocare 23 calciatori (e non 26), proprio come le nazionali in ritiro, che saranno divisi in 3 portieri, 7 difensori, 7 centrocampisti e 6 punte, anche se alcuni team hanno deciso di gestire le convocazioni in maniera differente. Le regole restano sempre le stesse: tutti gli schemi di gioco possibili, a patto che abbiano almeno un attaccate e 3 difensori, tattica del modificatore di difesa…e tanta tanta fortuna (e colpo d’occhio).

Bundesliga: Werder subito in Champions, Kahn dice addio al calcio giocato

L’ultimo campionato europeo a concludersi è la Bundesliga che premia il terzo italiano all’estero, Luca Toni, dopo che Cannavaro e Grosso avevano già alzato al cielo il trofeo nazionale. Ma questa è stata la festa di Oliver Kahn, che dopo 557 partite nel campionato tedesco dice addio al calcio giocato. Per lui è già pronto un contratto da commentatore televisivo.

Nella giornata della festa scudetto scoppiano in lacrime anche l’allenatore dei bavaresi, Ottmar Hitzfeld, che lascia la panchina del Bayern dopo 8 stagioni (non consecutive) per andare ad allenare la nazionale svizzera, e addirittura anche uno degli arbitri più famosi del mondo, Markus Merk, che per raggiunti limiti di età da domani dovrà tornare a dedicarsi al suo lavoro di sempre, appendendo il fischietto al chiodo.

Bundesliga: Bayern campione per la 21esima volta

Successo in campionato anche per il Bayern Monaco. Dopo Cannavaro, il secondo “emigrato” italiano a festeggiare è Luca Toni, che con i suoi 21 gol (per ora) ha contribuito in maniera determinante alla vittoria della Bundesliga.

21 come i titoli nazionali conquinstati dai bavaresi, difficilmente ce ne sarà stato uno così facile come quello di quest’anno. Il Bayern poteva vantare stelle di prim’ordine come Toni, Klose, Ribery, Lahm, Kahn, e l’elenco potrebbe continuare ancora, ma fermiamoci qui per non far sembrare fin troppo facile la conquista dello scudetto. Stavolta il titolo è arrivato con il minimo sforzo, dato che è bastato un tranquillo 0-0 in casa del Wolfsburg (a cui andava benissimo pareggiare con la prima in classifica) per avere la meglio sulle inseguitrici.

Impresa viola, miracolo Bayern. Che giornata in coppa Uefa!

Un applauso per la Fiorentina. Alzi la mano chi, dopo la gara di andata con il PSV Eindhoven, sperava ancora nella qualificazione. A Firenze era finita 1-1, risultato scomodo contro una squadra ben più abituata all’Europa, ma gli uomini di Prandelli non conoscono cos’è la paura, e vanno ad Eindhoven a giocarsi il tutto per tutto.

Partono forte gli olandesi, ma già dopo pochi minuti Frey fa capire che non ce n’è per nessuno. Porta chiusa in faccia a Koevermans, e per il resto ci pensa un’attentissima difesa che non fa avvicinare più gli avversari. A quel punto salgono in cattedra Liverani e Montolivo che non danno punti di riferimento al PSV, ma soprattutto un grande Mutu che allo scadere del primo tempo segna il gol dell’1-0.

Lev Yashin: il portiere del secolo!

Salto indietro nel tempo quest’oggi, molto indietro, per incontrare il “portiere del secolo” secondo la classifica Iffhs, Lev Yashin. Anche qui, come per molti altri campioni del passato presentati su queste pagine, è difficile trovare qualcuno che abbia memoria delle sue esibizioni, ma stando ai filmati d’epoca ed alle biografie si può certo immaginare la grandezza di questo numero uno nella sua epoca e in assoluto.

La sua storia è una serie infinita di aneddoti, come quello che vuole “portiere di fabbrica”, non perché controllasse le entrate e le uscite sul posto di lavoro, ma perché si dice che i suoi colleghi gli lanciassero dei bulloni, per verificarne i riflessi. Aveva solo 12 anni Lev e già era costretto a lavorare per mantenersi, figlio di quella Russia povera, immersa nel secondo conflitto mondiale.

Ma la vita grama durò poco e le sue doti eccezionali vennero ben presto notate dagli osservatori della Dinamo Mosca che si assicurarono le sue prestazioni. Il suo debutto nello sport però non avvenne in ambito calcistico, ma su un campo di hockey, dove il giovane Yashin riuscì a conquistare il titolo di campione dell’Urss. Poi il passaggio al calcio e la lunga carrriera a difesa della porta della Dinamo, con la quale vincerà cinque campionati e tre Coppe di Russia.

Europei 2008: Gruppo B

Secondo capitolo della nostra rubrica dedicata all’Europeo 2008 che si terrà in Svizzera ed Austria nel prossimo mese di giugno. Oggi andiamo alla scoperta del gruppo B, in cui si troveranno di fonte l’Austria, la Croazia, la Germania e la Polonia.

Alla vigilia del sorteggio, chiunque avrebbe firmato per essere inserito in questo girone, vista la presenza dell’Austria qualificata di diritto in quanto Paese organizzatore, ma piuttosto debole sul piano del gioco. Le amichevoli disputate negli ultimi due anni hanno confermato la pochezza tecnica degli uomini di Josef Hickersberger, che non sono andati oltre il pareggio contro Malta, Ghana, Paraguay, Repubblica Ceca, Giappone e Tunisia, rimediando sonore sconfitte contro Inghilterra, Francia, Scozia, Cile e Svizzera.

La sola vittoria nella gara con la Costa d’Avorio la dice lunga sulle possibilità di passaggio alla fase successiva dell’Europeo, che per l’Austria sarebbe già un ottimo risultato. Inutile cercare di individuare grandi nomi, in una squadra che dovrà fare affidamento soprattutto sul fattore campo e sull’entusiasmo dei giovani, desiderosi di mettersi in mostra, in una competizione dove l’Austria è al debutto assoluto.