La giornata degli arbitri era iniziata in maniera disastrosa. Nei due anticipi di venerdì e sabato infatti Damato e Guida ne hanno combinate di tutti i colori. Per fortuna nella giornata di domenica i colleghi si sono comportati bene, anche se c’è qualche dubbio nella sfida decisiva tra Catania e Juventus. Ma andiamo in ordine cronologico.
Anche se il titolo suona come un’allarme, bisogna ammettere che la giornata degli arbitri italiani è tutto sommato positiva. Su quasi tutti i campi infatti si sono comportati bene e con personalità, anche in gare difficili come il derby. Purtroppo però ci sono sempre alcuni errori che falsano il risultato della partita.
Un piccolo passo indietro è stato effettuato in questa giornata dagli arbitri italiani. Siamo sempre a livelli eccellenti visto che in 6-7 partite sono stati perfetti, azzeccando anche le decisioni difficili, ma tutto sommato nessun risultato viene poi inficiato dagli errori arbitrali. Il peggiore di giornata è Damato in Cesena-Udinese. Infatti convalida (colpa più del guardalinee che sua) il gol con cui l’Udinese vincerà la partita, nonostante Danilo, che effettuerà l’assist per Fabbrini, sia in fuorigioco. A compensare l’errore però c’è un gol fantasma di Asamoah, con il suo tiro che colpisce la traversa e cade sul terreno di gioco oltre la linea, ma la velocità del pallone non rende chiaro dal campo se ha attraversato completamente la linea. Al replay sembra di sì.
Il sabato di Pasqua non è stato molto prolifico per gli arbitri italiani, forse perché non vedevano l’ora di raggiungere le famiglie per le vacanze. La giornata di campionato numero 34 consente di ottenere molti spunti di discussione su cui l’Ifab e l’associazione arbitri italiani dovrebbero discutere perché altrimenti le polemiche non finiranno mai.
Ad esempio bisogna avere una regola chiara su ciò che è accaduto in Palermo-Napoli, in cui l’arbitro Damato fischia un rigore netto in favore dei rosanero, senza però aspettare di vedere se il vantaggio si concretizza. Ed infatti un’azione più concreta di un gol, quello di Nocerino che due secondi dopo il fischio insacca, non c’è. Per sua fortuna Bovo ha poi segnato, altrimenti le polemiche sarebbero durate fino alla fine del campionato.
La giornata di campionato appena conclusa si può definire abbastanza positiva per i fischietti italiani, ma gli errori non sono mancati. Quello che salta all’occhio oggi è la mancanza di uniformità, richiesta da più parti ma non sempre rispettata, che rimanda ai preparatori degli arbitri un bel po’ di lavoro da fare.
Ma partiamo dall’unico episodio che avrebbe potuto cambiare un risultato, quello contestatissimo in Udinese-Roma. Siamo nei minuti di recupero e Asamoah segna toccando con un braccio. L’arbitro Damato giustamente annulla, ma a quel punto dovrebbe fischiare il rigore per i friulani in quanto il calciatore dell’Udinese non può saltare perché Perrotta gli rifila una gomitata al volto, e così riesce a compiere il movimento solo parzialmente, alzando il braccio incriminato. Considerando che, alla ripresa del gioco, la Roma andrà a segno, non faremmo peccato ad ipotizzare che, nel caso Damato avesse visto giusto, probabilmente la partita non sarebbe finita 1-2 ma 2-1.
La seconda giornata del 2011 non è stata all’altezza della precedente. Sono molti gli errori arbitrali, alcuni anche gravi, che hanno condizionato l’ultima giornata del girone d’andata, ma essenzialmente solo uno avrebbe potuto far terminare la partita con un risultato diverso.
Si tratta di un mancato rigore al Palermo quando Rigoni affonda Pastore lanciato solo in area, fermandone una chiara occasione da gol. Si sarebbe trattato di rigore ed espulsione per il calciatore del Chievo, con la partita che sicuramente avrebbe preso una piega diversa.
Fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato, ma visti i gravissimi errori di questa giornata di campionato non si può di certo dire che la classe arbitrale italiana sia di livello eccellente.
Nelle 9 partite giocate tra sabato e domenica, a parte la solita gestione dei cartellini che ancora non ha trovato una soluzione, ci sono da registrare tre gare condizionate pesantemente da errori che, se gli arbitri fossero stati più attenti, sarebbero potute finire in modo diverso.
Il turno infrasettimanale storicamente non ha mai portato bene agli arbitri, e questa volta non ha fatto eccezione. Sono molti gli errori, alcuni piuttosto gravi, che hanno condizionato la giornata, e probabilmente il proseguio del campionato, dato che sia il Milan che la Juventus sono stati fortemente aiutati da arbitraggi “poco attenti”, ma anche qualche piccola può recriminare.
Ha ragione Zamparini ad inveire contro il signor Banti in quanto i suoi errori condizionano molto la partita. Escludendo due azioni sospette in area molto simili, una per parte, valutate alla stessa maniera, c’erano due rigori per il Palermo, uno così così su Pinilla nel primo tempo, ma l’altro evidentissimo su punizione di Miccoli con Boateng che stende il braccio con cui tocca la palla in area, mentre dall’altra parte il rigore di Ambrosini non ci doveva essere perché il milanista ha toccato la palla con un braccio e poi è lui che va a cercare il contatto con Sirigu, mentre il terzo gol è viziato da un fuorigioco in partenza di Ibrahimovic, anche piuttosto evidente.
Gli arbitri di quest’ultima giornata hanno effettuato un passettino indietro sulle prestazioni rispetto agli ottimi arbitraggi delle scorse settimane. Nulla di eclatante, gli errori non sono scandalosi, ma intanto alcuni
La ventinovesima giornata potrebbe passare alla storia di questo campionato come l’unica, o una delle poche, in cui gli arbitraggi non hanno inciso su alcun risultato. Aspettarsi 10 partite senza
Non siamo ai livelli di Calciopoli, ma stiamo sicuri che a parti invertite si parlerebbe dei soliti favoritismi alla Juve e di partite truccate. Invece stavolta, come sempre negli ultimi
Giornata dai due volti quella degli arbitri italiani. Dopo gli elogi della scorsa settimana, ecco tornare le critiche, soprattutto a due fischietti: Ayroldi e Dondarini, mai così pessimi. Dei veterani
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