Caos a Manchester, Eriksson licenziato, tifosi e calciatori in rivolta

di Redazione Commenta

Bufera in casa Manchester, sponda City. Il vulcanico presidente, Thaksin Shinawatra, era furibondo per la sconfitta contro il Fulham, e visto che ormai il suo club è ben lontano dalla qualificazione in coppa Uefa, l’unica decisione che trovava possibile era di cacciare il responsabile di questa debacle, l’ex allenatore di Lazio e Inghilterra, Sven Goran Eriksson.

Ma il resto dell’ambiente non ci sta. I calciatori, sempre molto legati al tecnico svedese, minacciano l’ammutinamento; i tifosi si rivoltano, non vogliono il cambio di panchina e insultano il presidente; mettono in rete anche una petizione per bloccare il licenziamento del loro idolo. Ed Eriksson? Lui, con la sua solita aplomb fa finta di niente, ringrazia tutti e va per la sua strada.


Tutto è cominciato con la sconfitta di sabato scorso, la prima partita con Shinawatra sugli spalti, persa malamente al 92esimo contro il Fulham. Il City, partito con ambizioni da Champions, si ritrova ora a 4 punti dalla zona Uefa, e a due giornate dalla fine (di cui una contro il Liverpool) l’impresa sembra davvero impossibile. Così dopo la gara cominciano a circolare voci su un incontro pacifico e chiarificatore tra il presidente e il suo allenatore, dove in realtà sembra che siano volate urla dall’una e dall’altra parte. Il giorno dopo, l’annuncio da parte di Shinawatra di voler mandar via Eriksson, e a questo punto si scatena l’inferno.

Alla fine del campionato era previsto un tour del City in Thailandia (patria del suo presidente) e Hong Kong, e i giocatori più rappresentativi si sono presentati dal presidente, minacciando di non volerci partecipare. Primo fra tutti il capitano Dunne, seguito da Johnson, Elano e Petrov, che sono appetiti da molti club inglesi, e che hanno deciso di fare le valigie, dato che sono in pieno contrasto col presidente. Addirittura anche Micah Richards ha deciso di non giocare nemmeno le prossime partite, dato che a gennaio stava per andar via, e proprio Eriksson l’aveva convinto a rimanere. Mancando lui, non avrebbe avuto più stimoli per restare a Manchester.

I tifosi intanto si sono mobilitati, grazie anche ad un portavoce niente male, Noel Gallagher degli Oasis, che ha dato dell’incompetente a Shinawatra. E al grido di “Questo è fuori di testa”, è partita una petizione on-line per far rimanere il tecnico sulla sua panchina, che in 48 ore ha già raccolto più di 4 mila firme. Da un sondaggio è risultato che il 97% dei tifosi vuole che Eriksson resti. Inoltre hanno promesso di portare allo stadio cartelloni in favore del tecnico per la prossima trasferta di Anfield, che sarà trasmessa in mondovisione. L’obiettivo sarà far fare brutta figura al loro stesso presidente anche sulla televisione thailandese, dove in questi giorni è sotto processo per corruzione. In tutta questa confusione prova a mettere ordine il figlio del presidente, Panthongtae Shinawatra, più attento alle problematiche societarie e sicuramente più diplomatico, grazie anche al suo ruolo da direttore del club. Prova a buttare acqua sul fuoco, annunciando che Eriksson ci sarà alla tournèe asiatica, contraddicendo il padre.

Ma intanto il presidente si guarda già intorno, e sembrerebbe che abbia contattato l’ex allenatore del Brasile Luiz Felipe Scolari. Se non dovesse arrivare lui in lizza ci sarebbero anche Bilic (attuale allenatore della Croazia), Rijkaard, in rotta col Barça, Allardyce e anche Roberto Mancini.
Risultato: Eriksson potrebbe riprendere la guida della squadra nelle prossime due gare di campionato, forse anche nella tournèe orientale, anche se è alquanto impossibile vederlo sulla panchina del City anche il prossimo anno. Se non dovesse farlo, è già pronta una buonuscita di oltre 6 milioni di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>